Volvo: torna la quotazione in borsa? Cosa c’è da sapere

Mauro Speranza

04/10/2021

I cinesi di Geely potrebbero annunciare nel giro di pochi giorni il ritorno in borsa di Volvo, secondo il Wall Street Journal.

Volvo: torna la quotazione in borsa? Cosa c’è da sapere

Nei prossimi giorni potrebbe arrivare l’annuncio ufficiale del ritorno alle quotazioni di Volvo Cars. L’indiscrezione circa i tempi dell’operazione è stata diffusa dal Wall Street Journal in un articolo di poche ore fa, secondo il quale per l’operazione già ipotizzata nei giorni scorsi sarebbe una questione di ore.

L’Ipo avverrebbe sulla piazza di Stoccolma con una valorizzazione del brand per circa 25 miliardi di dollari, quotazione che rappresenterebbe un successo per Geely, holding cinese che aveva acquistato il marchio svedese nel 2010 da Ford per appena 1,8 miliardi di dollari. Da Geely non hanno indicato la quantità di capitale da voler mettere sul mercato, ma hanno ribadito di voler rimanere azionisti importanti di Volvo.

La precedente ipotesi di quotazione in borsa per Volvo

L’ipotesi di quotazione per Volvo era già emersa nel 2018, ma la guerra commerciale in corso tra Stati Uniti e Cina aveva spinto il management di Geely a rinviare i suoi piani.
L’amministratore delegato di Volvo Cars, Hakan Samuelsonn, spiegò all’epoca che le condizioni “non sono ottimali per presentare agli investitori un’operazione interessante”.
L’uscita di scena di Donald Trump e un’amministrazione statunitense meno dura nei confronti della Cina, potrebbero spingere nuovamente Geely a rivedere i suoi piani e rilanciare l’Ipo, spiegava il Wall Street Journal.

Numeri e obiettivi della società

L’arrivo del gruppo cinese in Volvo Cars aveva portato investimenti superiori agli 11 miliardi di dollari, destinati alla modernizzazione della gamma, all’evoluzione verso la rapida elettrificazione dell’offerta e all’apertura di fabbriche in Cina.
Nel primo semestre 2021 Volvo ha realizzato un profitto di 13,24 miliardi di corone svedesi, raddoppiando i 5,52 miliardi di utili relativi allo stesso periodo del 2019, in epoca pre-pandemia.
L’ulteriore iniezione di finanziamenti derivanti dalla quotazione in borsa potrebbe essere utilizzata per sostenere l’obiettivo di produrre il 100% di auto elettriche entro il 2030, aiutato dalla costruzione in Europa di una gigafactory di batterie entro il 2026.

Volvo e la crisi dei microchip

L’ipotesi di quotazione per Volvo arriva nel pieno della crisi mondiale che sta colpendo il settore automobilistico a causa della carenza da microchip.
La situazione non ha risparmiato Volvo e la casa automobilistica è stata costretta a fermare la produzione nello stabilimento locale di Torslanda (Gotenborg) per alcuni giorni tra agosto e settembre.

Volvo era riuscita fino ad allora ad evitare tale provvedimento, sempre più frequente tra le società produttrici del settore. La società spiegava che, “alla carenza di chip si univano nuovi focolai di coronavirus”, portando così il management a decidere lo stop dell’attività della fabbrica.
Il provvedimento non era arrivato inaspettato, in quanto già a luglio era stata la stessa società ad avvisare di possibili chiusure per la seconda metà dell’anno.

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