Wuhan torna alla normalità a un anno dal primo lockdown anti-coronavirus al mondo

Mario D’Angelo

23/01/2021

La metropoli di Wuhan, un anno dopo l’istituzione del primo lockdown, è diventata il simbolo della vittoria cinese contro il coronavirus.

Wuhan torna alla normalità a un anno dal primo lockdown anti-coronavirus al mondo

La vita torna alla normalità a Wuhan, nell’Hubei. Traffico di automobili, folla nei marciapiedi, jogging nei parchi: nella metropoli cinese di 11 milioni di abitanti, a un anno dal primo lockdown che sarebbe durato 76 giorni, la quotidianità ha ripreso il suo corso.

Ma non per tutti. Gli inviati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sul posto per indagare sulle origini del coronavirus, sono ancora nella loro quarantena in hotel.

Il virus, comunque, è lontano dall’essere sconfitto in tutto il Paese. Un intero distretto di Pechino, con 1,7 milioni di abitanti, è stato messo in lockdown dopo la scoperta di 15 casi di coronavirus. Nella vicina provincia dello Hebei sono attualmente confinate circa 22 milioni di persone.

Wuhan torna alla normalità a un anno dal primo lockdown

Un anno fa, alle due del mattino una notifica arrivo sugli smartphone dei cittadini di Wuhan annunciò il primo lockdown per il contenimento del coronavirus. Oggi, mentre tutto il mondo è alle prese con una pandemia di cui non si riesce a vedere la fine (anche a causa dell’insorgenza di nuove varianti del virus più pericolose) la città cinese è tornata alla normalità.

Wuhan, capitale della provincia dello Hubei, ha registrato un totale di 4.635 morti, un numero che non si muove da mesi. Dall’8 aprile 2020 la città è rimasta prevalentemente libera da restrizioni, anche se rimangono dubbi sulle origini del virus e sulla reale rapidità e trasparenza delle autorità locali nel gestire la situazione.

Ma quello che potrebbe essere stato un terribile errore di amministrazione viene oggi celebrato come un successo, e Wuhan è diventata il simbolo della lotta cinese al coronavirus. Il sito di un ospedale d’emergenza costruito nell’arco di un paio di settimane che ha trattato centinaia di pazienti allo scoppio dell’epidemia ora ospita un’esibizione sulla “vittoria decisiva” contro il nemico virale, riporta il Wall Street Journal.

Una vittoria che oggi si riflette sulla corsa del PIL cinese.

L’OMS, intanto, continua a essere cauto sulle origini del virus. “Tutte le ipotesi rimangono sul tavolo”, ha precisato il direttore per le emergenze dell’OMS, Michael Ryan. “È decisamente troppo presto per arrivare ad una conclusione su dove esattamente il virus sia partito, all’interno o all’esterno della Cina”, ha spiegato Ryan.

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