Zaia lancia la “patente dei guariti” dal coronavirus

Violetta Silvestri

30/03/2020

Luca Zaia annuncia lo studio di nuovi progetti per riprendere la normalità dopo l’emergenza coronavirus. Tra questi, spunta l’idea di una “patente dei guariti” per segnalare chi è negativizzato. Di cosa si tratta?

Zaia lancia la “patente dei guariti” dal coronavirus

Luca Zaia sempre in primo piano nell’azione contro il coronavirus. Il governatore lancia nuove idee su come affrontare il ritorno alla vita normale, che avverrà in modo graduale e non sarà imminente.

L’inizio del mese di aprile sarà “cruciale” secondo il presidente del Veneto, per questo ha già deciso che le misure più restrittive verranno prorogate per altri giorni, in attesa di un picco di contagi che ancora non si è verificato ma che dovrebbe arrivare intorno al 15 del mese.

Intanto, il pensiero va anche al dopo, a quando la regione dovrà ricominciare a riaprire le sue attività e permettere ai cittadini di tornare a una vita normale, seppure con grande prudenza.

I progetti non mancano. Tra questi, Zaia ha fatto accenno ad una sorta di “patente dei guariti” dal coronavirus, da consegnare dopo dovuti accertamenti medici secondo modalità innovative. Di cosa si tratta?

Zaia: “patente a chi ha gli anticorpi.” Il progetto del Veneto

La settimana che sta iniziando, tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, è più importante che mai. Lo ha chiarito anche Luca Zaia nella sua consueta conferenza stampa sugli aggiornamenti regionali.

Si aspetta il picco e, per non incorrere in una nuova ondata di contagi, l’isolamento sociale e il restare a casa sono misure fondamentali per il governatore veneto.

Non pensa soltanto all’imminente il presidente. Tra le proposte in studio ci sono anche ambiziosi progetti per facilitare il ritorno alla normalità in piena sicurezza. Non sarà un processo immediato, spiega Zaia, ma graduale, una sorta di soft landing, atterraggio morbido come lui stesso lo ha chiamato.

Per questo, la cautela deve essere massima. A tal proposito, una delle soluzioni prese in considerazione dal governatore è questa:

Chi ha gli anticorpi per il virus può avere la patente che attesta di essere negativizzato.”

Un’idea ancora in elaborazione e per la quale occorre del tempo, come chiarisce Zaia. Alla base ci sarebbe un test sierologico il quale attesterebbe se la persona ha contratto il virus o no, quindi se possiede gli anticorpi che non lo rendono più pericoloso per il contagio.

Resta comunque in cantiere l’idea della “patente dei guariti”. A preoccupare di più, infatti, sono i casi di re-infezione che si sono già verificati. Come ha ribadito Zaia:

“C’è anche da dire che abbiamo casi di re-infezione. Potrebbe anche accadere, e qui ce lo dovranno dire gli scienziati, che chi ha già avuto una risposta anticorpale magari potrà comunque essere esposto a un’ulteriore infezione, magari di una variante del virus.”

L’emergenza coronavirus è ancora preoccupante anche in Veneto. Zaia, intanto, pensa a come riaprire in sicurezza sanitaria.

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