Bond oggi: Apple in dollari e si va tranquilli
Lorenzo Raffo
1 aprile 2022
Bassissimo rischio di credito e scadenze corte e medie per tre emissioni del gigante Usa. Con tagli 2.000 si possono diluire gli acquisti nel tempo.
Nella graduatoria dei maggiori rischi obbligazionari si pone oggi al primo posto il fattore “duration”, ovvero la sensibilità ai tassi di interesse. Soprattutto nell’area del dollaro. E se fra qualche mese tale incognita fosse spiazzata dal cosiddetto “rischio di credito”? In presenza di una recessione mondiale diventerebbe questo l’elemento da seguire con maggiore attenzione. Si è certamente a livello di se e di ma. Bisogna però cominciare a tenerne conto, date le tensioni geopolitiche in corso, sulle cui evoluzioni circolano timori non trascurabili. Ecco allora che valutare la solidità degli emittenti su cui si investe diventa fondamentale.
Fra i grandi gruppi Usa uno certamente esente da simili incertezze è Apple. Il gruppo di Cupertino gode infatti di un rating AA+ da parte di S&P e AAA di Moody’s. Se non vi fidate delle valutazioni delle agenzie Usa specializzate nei giudizi sull’affidabilità degli emittenti, diamo qualche dato in più.
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Se stagflazione sarà così ci si potrà proteggere
I margini operativi di Apple si attestano attualmente sul 30%, con buone prospettive di tenuta nel medio termine. L’indebitamento della società è aumentato negli ultimi anni ma le riserve di liquidità restano rilevanti. Se l’azione è forse un po’ sopravvalutata le sue obbligazioni si confermano invece solide e nel complesso redditizie.
Tre di quelle quotate su Tlx
Sul mercato regolamentato italiano sono 17 le emissioni disponibili, con scadenze dall’estate 2022 al 2047. Fra le tante meritano attenzione queste tre:
- Apple 2,85% Call 11Mg24 (Isin US037833CU23 – taglio 2.000 Usd): si compra sui 101 Usd ma lo spread medio varia in base alle diverse sedute. Il rendimento lordo si attesta quindi sul 2,35%. Messo in portafoglio questo bond richiede solo - come per gli altri - una gestione del cambio €/$. Consigliabile in ogni caso l’utilizzo di un conto in divisa, imprescindibile nella fase in corso per la valuta Usa.
- Apple 1,125% Call 11Mg25 (Isin US037833DT41 – taglio 2.000 Usd): si tratta fra 95,8 e 96,2 Usd con un book abbastanza completo. Il rendimento si aggira sul 2,6%, con una “duration” sui 2,9 e una volatilità modesta.
- Apple 2,45% Call 04Ag26 (Isin US037833BZ29 – taglio 2.000 Usd): si scambia sui 99 Usd con un book totalmente sotto 100 e prezzi di acquisto che tendono a spostarsi verso i 98. Con un rendimento sul 2,7% è un po’ più esposto in termini di “duration” (valore attuale di circa 4).
Come gestirle
Il taglio 2.000 consente di modulare gli acquisti nel tempo in presenza di ulteriore debolezza delle quotazioni. Inoltre le diverse scadenze permettono di suddividere il rischio “duration” su diversi anni senza andare troppo lunghi. Importante – se possibile – collocarsi con prezzi sotto 100, come avviene per le emissioni 2025 e 2026. Mentre con la 2024 si andrà probabilmente a scadenza, con le altre due è possibile che si determineranno sul medio termine – se si manifestassero minori tensioni sui tassi di interesse – dei rimbalzi delle quotazioni, che potrebbero essere occasioni di vendita con plusvalenze di rilievo.
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