Bond oggi: Btp, dove possono andare e due senza troppi rischi. Il nuovo Alerion e il vecchio Ivs
Lorenzo Raffo
11 maggio 2022
L’attuale yield al 3% suggerisce un’analisi delle eventuali evoluzioni. Due mini corporate italiani sotto analisi, di cui uno debuttante.
Ieri il rendimento del decennale italiano ha cercato di rompere al ribasso l’asticella del 3% ma nel pomeriggio è risalito al di sopra. Dove può dirigersi?
Cerchiamo di individuare i possibili trend con due metodologie:
● quella dell’analisi grafica: in tal caso l’area di riferimento si colloca sul 3,4-3,5% dell’ottobre 2018, quando il movimento rialzista partì però da livelli più alti e fu meno ripido;
● quella dei pivot points, livelli matematici calcolati come media dei prezzi significativi in base all’andamento nei periodi di negoziazione precedente: in tal caso, un rialzo del rendimento (e quindi un ribasso della quotazione del Btp di riferimento) viene indicato in presenza del sorpasso del 3,25% e poi del 3,33%. Un ribasso invece del rendimento (e quindi un rialzo della quotazione del Btp di riferimento) avverrebbe su un ripiegamento oltre il 2,85% e poi il 2,74%.
I sentiment dei mercati stimano il 3,4-3,5% come il target probabile, il che significa un movimento ancora del 15% circa.
Logicamente i fattori in gioco sono molteplici nel caso italiano, a causa dell’avvicinarsi delle elezioni politiche e di tutte le convulsioni che ciò inevitabilmente comporterà.
Due titoli per tutti
Volendo seguire dei Btp come riferimento a basso/medio rischio segnaliamo un classico tasso fisso e un “inflation linked”:
● Btp 1,5% Gn2025 (Isin IT0005090318): chiusura ieri a 99,65 euro, quindi proprio a cavallo del prezzo di rimborso a 100. Il rendimento lordo all’1,6% in presenza di una “duration” (sensibilità ai tassi) di 3 fa sì che i margini di ulteriori discese siano contenuti. Il massimo dell’ultimo anno si è collocato sul lontano 106,7. Eventuali cedimenti dovrebbero limitarsi - in base all’analisi grafica - a un minimo di 97,8 euro. In questo caso ci si colloca su un Btp difensivo in ottica puramente di investimento di liquidità.
● Btp Italia Ot24 (Isin IT0005217770): con un rendimento in corso al 4,5%, dovuto alla rivalutazione in base all’andamento dell’inflazione italiana, misurata dall’indice Istat dei prezzi al consumo su base semestrale, svolge decisamente meglio il ruolo protettivo rispetto al rialzo del costo della vita. Ha una contenuta “duration” di 1,66. La scadenza a poco più di due anni /+-Alerion-Clean-Power-SpA-+è l’altro elemento interessante, sebbene in questo caso il titolo quoti sopra 100. La chiusura ieri a 104,22 euro consiglia di monitorare con attenzione il livello di entrata, che sarebbe preferibile fissare sotto i 104 euro.
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Alerion stenta un po’
È inevitabile, in una fase di mercati incerti quali gli attuali, che un nuovo collocamento abbia qualche difficoltà a raggiungere il livello di ammontare proposto sul mercato. Con un obiettivo di 150 milioni l’Alerion Green 3,5% Mg28 Eur (Isin XS2455938212 – senior non garantito) si è fermato a 100 milioni, malgrado l’invogliante lotto minimo a 1.000. Dopo la prima giornata (4 maggio) con 74 milioni, le successive sono risultate marginali. Gli investitori puntano infatti ad acquistare sul secondario sotto 100, considerando che il rendimento del corrispondente settennale italiano risulta del 2,6%. La sfida è aperta e la seguiremo nelle prossime sedute. Occorre segnalare comunque che l’Alerion Cleanpower 2,25% 3nov2027 (Isin XS2395580892), quotato sui 96,5, rende circa il 3% a scadenza dichiarata e un 4,1% all’eventuale “call” (3/11/2024).
Ivs sotto 100, anzi sui 98
Sul fronte dei mini corporate italiani è interessante seguire l’andamento dell’Ivs Group 3% Ot26 (Isin XS2049317808 – taglio 1.000 euro). Il trend discendente iniziato il 1° aprile (chiusura a 100,25) è stato da allora confermato in quasi tutte le sedute. La rottura del supporto dei 99 l’ha portato ieri a un minimo di 98,18, con un’apertura oggi a 98,3. Questo fatto azzera - per chi entrasse ora - gli effetti dell’eventuale esercizio della “call” (rimborso anticipato) da parte dell’emittente il 18/10/2022, poiché non si determinerebbero comunque perdite in conto capitale.
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