Bond oggi: prezzi stracciati, rating super e mini tagli. Occhio a questi quattro
Lorenzo Raffo
21 aprile 2022
Crollati all’inverosimile, complici inflazione e timori di rialzo dei tassi. Si adattano a trading e a piani di accumulo. Rating? Da AAA ad AA.
La situazione assolutamente anomala di inflazione alle stelle e tassi ancora ai minimi storici ha stravolto le regole dei mercati obbligazionari soprattutto nel contesto dell’euro. Spingendo esasperatamente all’ingiù le quotazioni di emissioni governative esordite negli ultimi anni e quindi dalle cedole molto basse. Spesso però con scadenze lunghissime. Ne sono derivati valori esasperati di “duration”, ovvero di sensibilità alla politica monetaria, presto destinata (salvo improvvise svolte economiche) a trasformarsi da espansiva in più o meno restrittiva.
Questi titoli hanno anticipato i movimenti ribassisti, con veri e propri scompigli, impensabili solo pochi mesi fa. Vale ora davvero la pena prenderli in considerazione, considerando anche che si riferiscono a emittenti ad altissimo rating e che si caratterizzano per tagli 1.000. Logicamente non è la cedola l’elemento da prendere in considerazione ma le quotazioni attuali, scese su livelli record.
L’Austria va al 2120
Cominciamo dalla scadenza più lunga. L’Austria 0,85% Gn2120 (Isin AT0000A2HLC4 – taglio 1.000 euro – rating AA+ di S&P) da massimi oltre 136 euro del dicembre 2020 è crollato martedì a 52 euro per poi mettere a segno ieri un rimbalzino a 56,3 euro. Questi numeri fanno capire quale sia la vivacità di un titolo “penalizzato” (le virgolette sono d’obbligo dato l’effetto positivo che determina dal punto di vista dello yield) da una “duration” a 52, esacerbata dalla vita residua centenaria. Il rendimento in corso è di poco inferiore al 2% ma è soprattutto la capacità di potenziali rimbalzi di medio termine a destare il maggiore interesse. Per esempio se una recessione europea frenasse le intenzioni della Bce di intervenire sui tassi.
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Il Francia scade nel 2072
Anche i transalpini hanno il loro Matusalemme, sebbene più corto dell’Austria. L’Oat 0,5% Mg 2072 (Isin FR0014001NN8 – taglio 1.000 euro – rating AA di S&P) è un altro campione di questo fronte. Rispetto ai 95,5 euro del febbraio 2021 ieri si è negoziato sui 55 euro. In questo caso la “duration” si colloca a 40, valore pure altissimo e il rendimento si attesta sul 2%. L’accelerazione ribassista iniziata a marzo è nettamente superiore in confronto a quanto ci si potesse aspettare soltanto a fine dello scorso anno. Bene gli scambi, con un “book” sempre molto corposo, come accade d’altra parte anche per l’Austria 2120.
Il Belgio va al 2071
Terzo esponente della categoria è il Belgio 0,65% Gn2071 (Isin BE0000353624 – taglio 1.000 euro – rating AA di S&P): ha un “book” altrettanto completo, con spread bid-ask sui 100 pb, che tende però a ridursi in alcune sedute. Quota sui 59-60 euro, con un rendimento poco sotto il 2%. Il grafico evidenzia un netto calo da dicembre 2021 in poi con una progressiva discesa da massimi di 92/93 euro. In questo caso la “duration” – termometro determinante nella valutazione dei singoli titoli – si “limita” a un valore di 38,4.
Il tedesco è il più corto
Volendo puntare su un compromesso in cui il fattore solidità viene esaltato da un rating AAA il rappresentante degli extralunghi in terra tedesca è il Bund 0% Ag2052 (Isin DE0001102572 – taglio 1.000), emissione del settembre 2021, salita a 103 a dicembre, quotazione da cui è progressivamente scesa ai 73/74 euro in corso. La reattività di un titolo erede dell’epoca dei tassi a zero e come tale appunto senza cedola è dimostrata dal grafico degli ultimi mesi: in quindici giorni da metà febbraio a inizio marzo ha rimbalzato di 10 punti in percentuale, passando da 85 a 95 euro, per poi ridiscendere. Con un rendimento sull’1% ha una “duration” sui 30.
Trading, ma non solo
A chi sono destinati questi Matusalemme in euro, caratterizzati da piccoli tagli? A chi vuole fare trading sulle indiscrezioni riferite alla politica monetaria Bce e a chi intende avviare piani di accumulo su possibili ulteriori debolezze. In attesa di futuri rialzi, che potrebbero comportare profitti paragonabili a quelli di un azionario ad alta volatilità.
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