Dividendi oggi: Autogrill, aspetta e spera che forse c’è dell’altro
Lorenzo Raffo
19 aprile 2022
Si scommetteva su un suo ritorno in scena. Niente invece anche quest’anno. Mani forti intanto sul titolo. Ci sarà un’Opa o una cessione?
È da anni che Autogrill non stacca un dividendo. Il Covid ha pesato sul business della società, il cui ultimo pagamento avvenne nel 2019 (esercizio 2018) con 0,2 euro per azione, riferito a un “pay-out” del 50%. Cosa succederà nel 2022, relativamente all’esercizio 2021? La scorsa annata si è chiusa con numeri in parte buoni e in parte meno buoni. I ricavi a 2,6 miliardi di euro sono risultati in crescita del 32,8%, con un miglioramento che la società attribuisce a un più razionale mix delle attività, a una maggiore efficienza operativa e a una rinegoziazione degli affitti dei locali in cui opera.
Speranze deluse
E il dividendo allora? Per ora non si sa nulla, sebbene il mercato punti su un suo ritorno in scena ma non per l’esercizio 2021, terminato con una perdita di 105,8 milioni di euro rispetto ai 485,7 milioni dell’anno precedente. Salvo sorprese dell’ultima ora non ci sarà pertanto alcuna distribuzione a tarda primavera, il che delude, considerando anche che alcune aree geografiche del business stanno andando bene. Un quadro così contraddittorio non esclude che il titolo Autogrill sia stato protagonista giovedì di un rimbalzo consistente (+8,89%) con una chiusura di seduta a 6,518 euro, sebbene il balzo si sia concentrato nella prima ora di contrattazioni.
Due opzioni contrarie
Il motivo di tanto entusiasmo nei confronti di un’azione altrimenti afona dall’inizio dell’anno dipende dalle speculazioni o forse meglio dalle indiscrezioni legate all’operazione cardine degli ultimi giorni, quella relativa all’Opa di Edizione e Blackstone su Atlantia. L’effetto ha portato acquisti anche su Autogrill, seppur senza motivi apparenti. Il mercato pensa infatti che – terminata l’Opa difensiva dei Benetton su Atlantia – si possano avviare successive manovre sulla società dei servizi di ristorazione autostradale e aeroportuale. La delusione quindi per il mancato ritorno in scena di un dividendo è stata ben presto messa alle spalle, con la convinzione che si aprano ora due strade per Autogrill.
La prima consiste nell’ipotesi di un’altra Opa dopo quella su Atlantia. Il target rientrerebbe bene nel business del di nuovo eventuale partner Blackstone, data la tipologia delle sue strategie di investimento.
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La seconda immagina invece una cessione da parte dei Benetton del 50,1% del capitale detenuto in Autogrill, come si era d’altra parte sostenuto già in anni lontani. Con un flottante al 49,9% è evidente che una discesa della quota della famiglia di Ponzano Veneto porterebbe inevitabilmente alla ricerca di altri equilibri, in cui nuovi soci dovrebbero entrare in maniera forte sul capitale della società.
Questa sera idee più chiare
La seduta odierna sarà molto importante per verificare se il guizzo di giovedì ha benzina per proseguire oppure se è stato solo il frutto di qualche riposizionamento. Si noti che proprio nell’arco dell’ultima giornata della scorsa settimana il titolo ha rotto al rialzo la media mobile a 200 sedute, che da tempo svolge una specie di calamita. Dallo scorso dicembre infatti la quotazione si muove di poco sotto o di poco sopra la maggiore delle m.m. (ora collocata a 6,35 euro), con un netto supporto sottostante situato a 5,53 euro e una sovrastante resistenza a 6,99 euro.
Se i controvalori scambiati nella seduta odierna (partenza in rialzo e poi discesa sui 6,4 euro nelle prime battute) restassero alti scatterebbe un segnale chiaro: mani forti operano su Autogrill in previsione di tempi nuovi per la società dei servizi di ristorazione.
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