Escono le nuove console XBOX e Playstation: ora cosa accade agli esports?
Pasquale Borriello
13 novembre 2020
Quest’anno ci sarà un salto di generazione tecnologica nel mondo del gaming: sono appena uscite le nuove console Microsoft (XBOX Series X e Series S) e Sony (Playstation 5). Le cosiddette “next gen” avranno qualche impatto sull’universo esports? Probabilmente sì, vediamo perché.
Innanzitutto lo scenario: il 10 novembre sono uscite in tutto il mondo le nuove console per il gioco ’casalingo’. Sony ha lanciato la Playstation 5 in 2 varianti: standard e digital edition, la cui unica differenza è l’assenza del lettore ottico. Mentre XBOX ha lanciato due versioni distinte: la XBOX Series X che è la più potente pensata per i giochi in 4K e la XBOX Series S che costa molto meno e non permette di giocare ad alta risoluzione (ma per il resto garantisce la stessa qualità di gioco). Rispetto alle specifiche tecniche della console, sembra che Microsoft abbia cercato di rendere appealing la nuova XBOX anche per un giocatore “professionista”. In particolare lavorando sulla reattività del nuovo controller di gioco: è più veloce e con meno latenza. Paragonando il nuovo controller con quello della generazione precedente, si passa da 8ms a 2ms. Che per un pro player non è affatto poco ma si può far notare anche per un giocatore casuale.
Ma questo rischia di essere un punto di vista limitato: le console sono un intero ecosistema (hardware, software, licenze etc.) e quindi possono avere un impatto ancora più ampio. Pensiamo ad esempio all’hardware grafico comune a XBOX Series X/S e a Playstation: si chiama AMD RDNA 2 e abiliterà nuove meraviglie grafiche sui giochi oltre ad un gioco ancora più fluido con minore latenza e un refresh fino a 120fps. Entrambi parametri fondamentali nel gaming competitivo. In più, tramite tecnologie le ritroveremo anche su PC, e anzi tali novità – come il ray-tracing – saranno da promuovere su tutti i giocatori, a partire da quelli di esports (lo sanno bene dipartimenti marketing di NVidia e Epic Games). E poi, pensiamo al software: stanno arrivando nuovi giochi esports come NBA 2K21 e Gran Turismo 7 che daranno il meglio su Playstation 5 o Madden NFL 21 su XBOX Series X. Sicuramente anche il prossimo FIFA (re degli esports in Italia) sarà ottimizzato per le “next gen”. Chi avrà la nuova console vorrà giocarci, e viceversa. Questo impatterà la principale piattaforma su cui s’innesta il gaming competitivo: il gioco stesso. E vale sia per i ’pro’ che per i gamer più “normali”.
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Ancora: entrambe le console hanno degli abbonamenti che permettono di giocare ad un certo numero di titoli senza doverli comprare e ovviamente questo vale per i nuovi modelli. In particolare però, esiste un abbonamento che si chiama Xbox Game Pass Ultimate e permette di giocare ad alcuni titoli esports molto diffusi con EA Play e ad altri altrettanto popolari come Gears of War e Halo. Ciò significa che chi farà l’abbonamento avrà più facile accesso ai titoli esports, di conseguenza aumenterà il pubblico di player e viewers. Se aggiungete che con lo stesso abbonamento avrete la possibilità di giocare anche su mobile, capirete che alcuni titoli esports potranno davvero prendere il volo, contribuendo alla popolarità in generale del gaming competitivo.
Ma non dobbiamo pensare soltanto ai giochi: sia XBOX Series X/S che Playstation 5 avranno un’interfaccia aggiornata con maggiore accesso alle app di intrattenimento (qui è forse la PS5 ad essere un pizzico avanti) e quindi saranno sempre di più “al centro” del nostro salotto domestico. Ciò avrà un impatto soprattutto sul pubblico degli esports: cosa c’è di meglio che guardare su Twitch i propri beniamini giocare subito dopo (o subito prima) aver giocato allo stesso videogame? L’avvicinamento tra gaming e intrattenimento tradizionale è una delle chiavi di successo degli esports: guardare giocare è talvolta bello proprio quanto giocare in prima persona. E le nuovi console saranno perfette per questo nuovo “entertainment”.
Se vi va, possiamo continuare a parlarne su Twitter @pazborriello.
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CEO di Arkage, tra le prime agenzie di comunicazione in Italia a credere negli esports come piattaforma di comunicazione e membro dell’Osservatorio Italiano Esports.
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