Il nostro futuro tra NFT, criptovalute e metaverso
Stefano Tempera
30 novembre 2021
Appare sempre più chiara l’intenzione di creare un mondo parallelo che chiameremo metaverso dove compreremo oggetti digitali tramite criptovalute.
Chissà cosa penserebbe Samuel Baker, che nel 1744 fondò la prestigiosa casa d’aste Sotheby’s, sulla vendita per 24,4 milioni di dollari di 101 immagini virtuali basate sulla blockchain di Ethereum in cui sono rappresentate delle «scimmie annoiate». Per fortuna non lo sapremo mai.
Ogni epoca ha la sua arte. In oltre 270 anni di storia, nelle lussuose sedi di tutto il mondo, Sotheby’s ha venduto tesori come la biblioteca di Napoleone a Sant’Elena, l’intero patrimonio di Jacqueline Kennedy Onassis, il Garçon à la pipe di Picasso e la prima stampa della Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti. Nel 2021 ci colleghiamo sul profilo Twitter Sotheby’s Metaverse e assistiamo alla vendita live in cui degli investitori anonimi acquistano NFT e pagano in criptovalute.
Gli NFT di scimmie vestite in giacca e cravatta o con gli occhi arrossati come se fossero strafatte sono solo alcune delle 10.000 immagini appartenenti alla collezione chiamata Bored Ape Yacht Club. Non mancano le immagini digitali, vendute a decine di milioni di dollari, raffiguranti anche «gatti cool» e personaggi punk rappresentati con una grafica in stile 8-bit.
Gli NFT stanno diventando un nuovo tipo di asset. Solo nel 2021, le due principali case d’asta del mondo, Christie’s e Sotheby’s, hanno venduto 165 milioni di dollari di NFT. Un giro d’affari che rappresenta il 5,5% delle loro vendite di arte contemporanea.
Al momento, l’NFT più costoso della recente storia dei non-fungible token è stata un’opera di Mike Winkelmann, in arte Beeple, venduta da Christie’s per 69,3 milioni di dollari.
Si tratta di un collage di 5.000 disegni che lo stesso autore definisce imperfette, ma che per una serie di eventi che neanche Beeple conosce, sono passati alla storia come una vera e propria opera d’arte, dividendo in due le critiche del pubblico. Da una parte ci sono gli amanti dell’arte tradizionale, che considerano quest’opera semplice spazzatura, mentre dall’altra parte troviamo gli appassionati di arte digitale e criptovalute, per cui l’opera rappresenta un investimento per cui valga la pena spendere diversi milioni di dollari.
Ma esattamente, chi acquista certe immagini digitali uniche salvate su blockchain, e soprattutto perché?
Possedere una Bored Ape o un Pudgy Penguin dà accesso a un club riservato in cui i nuovi investitori possono sfoggiare le loro immagini esclusive, e perché no, darsi un’aria discutendo di arte contemporanea.
Nell’immediato, sembra che la funzione principale degli acquisti in NFT sia utilizzarli come immagine del profilo degli account di Instagram o Twitter per mostrare al mondo quanto si sia esperti del mondo digitale, delle cripto e dell’arte contemporanea. Sul lungo periodo, l’idea generale è quella di rivedere gli NFT per trarne un profitto, possibilmente milionario.
Molti degli acquirenti di NFT provengono da una categoria di clientela facoltosa o che ha fatto fortuna attraverso le criptovalute. Probabilmente dobbiamo immaginare che gli NFT saranno dei nuovi status symbol, un modo per distinguersi dalla massa, come può esserlo oggi un Rolex, una Bugatti o una bottiglia di Sassicaia della migliore annata.
NFT e metaverso
È ancora presto per dare una definizione certa al termine metaverso. Tutti ne parlano, ma è azzardato prevedere cosa sarà realmente soltanto tra pochi mesi. Gli occhi di tutto il mondo sono puntati sul nuovo brand di Facebook, Meta, che traccerà le strade principali di questa nuova frontiera.
Di certo, gli NFT saranno una chiave importante per accedere al metaverso, essendo in qualche modo analoghi. Pensiamo al legame sempre più sottile che ci sarà tra l’identità delle persone reali con gli avatar digitali, che avranno bisogno di unicità, com’è tipico per gli NFT.
Potrebbe beneficiarne anche il settore DeFi, con una maggiore identificazione basata su blockchain che favorirà i prestiti e gli scambi peer-to-peer, assumendo un ruolo centrale nel sistema finanziario del futuro.
In conclusione
Appare sempre più chiara l’intenzione di creare un mondo parallelo che chiameremo metaverso. I soldi che ci faremo girare dentro saranno le criptovalute, mentre gli NFT rappresenteranno l’unicità degli oggetti digitali, e non si tratterà soltanto di figurine di scimmie, ma anche di musica, videogiochi, vestiti, passaporti e immobili.
I pezzi del puzzle esistono già, sembra che sia arrivato il momento di metterli tutti insieme.
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