Tutti i numeri di Twitch (e perché è così importante)
Pasquale Borriello
5 febbraio 2021
La nascita di Twitch è forse la cosa più importante accaduta su Internet dopo Google. Potrebbe essere persino più importante di Facebook o Youtube. Ce lo dicono i numeri e soprattutto l’impatto che sta avendo la piattaforma sulle generazioni più giovani.
Intanto, cos’è Twitch?
Twitch, che è nata nel 2011 ed è stata comprata da Amazon per quasi 1 Miliardo di Dollari nel 2014, è diventata ormai molto popolare tra tutte le generazioni. Questo grazie a ’streamer’ non proprio tradizionali, come Alexandra Ocasio Cortez o Snoop Dog.
Sul sito la descrizione recita: «Twitch is the world’s leading live streaming platform for gamers and the things we love.» Notate come la parte più importante sia quella finale: una piattaforma video pensata per i videogiocatori e per le cose che amiamo.
Twitch infatti, inizialmente era una piattaforma su cui trasmettere in streaming le proprie partite ai videogiochi, tanto che la sezione principale del sito si chiama ancora adesso Esports. Poi negli anni si sono aggiunti vari argomenti, tra cui ad esempio Musica. Ormai c’è perfino un’intera categoria ’IRL’, cioè ’In Real Life’, che è piuttosto ricca e ospita video di cucina, fitness o viaggi. Il tutto, amplificato da una serie di strumenti tra cui la chat in tempo reale che gli streamer usano per interagire con il pubblico e i follower utilizzano per interagire tra loro. E i temi sono davvero i più disparati, vi consiglio di vedere le navigate online di Fedez (user: zedef su Twitch) o le partite a Call of Duty di Leclerc (user: charlesleclerc).
I numeri di Twitch che fanno impressione
Partiamo subito col dire che a livello di utenti complessivi, non c’è ancora partita. Youtube conta oltre 2 miliardi di utenti globali mentre Twitch – secondo eMarketer – arriverà ad appena 40 milioni soltanto a fine 2021. Ma gli utenti non sono la statistica a cui prestare attenzione, in questo caso. Il modello di Twitch è diverso da quello di Youtube perché non è incentrato sulla pubblicità che richiedono numeri di utenti sempre più ampi. In pratica, Youtube guadagna in base alla quantità di video visualizzati dagli utenti mentre Twitch guadagna sull’engagement. In particolare, i partner di Twitch sono invitati a vendere abbonamenti a pagamento al proprio canale, chiedere donazioni (tramite i cosiddetti Bit) e solo come terza opzione possono guadagnare una percentuale dei ricavi pubblicitari. E questo modello funziona, per questo gli streamer eSportscontinuano a preferire Twitch rispetto a Youtube, perché guadagnano di più. Semplice.
Pensate che gli streamer più seguiti raccolgono direttamente attraverso le subscriptions oltre 100.000$ al mese. Fare così tanti soldi attraverso la pubblicità tradizionale è difficilissimo.
Secondo Twitchtracker.com, a Gennaio su Twitch sono state viste oltre 2 miliardi di ore di video, pubblicati da quasi 10 milioni di streamer. Secondo Statista.com in Italia il canale Twitch più visto – quello di Everyeye.it – conta oltre 100 milioni di Views, seguito a ruota da Multiplayer.it. Ancora gaming, certo, perché è il cuore di Twitch, ma il terzo canale con più views è CulturaPOPIta che non parla solo di gaming e prevede un abbonamento che permette di accedere ad alcune esclusive, ad esempio:
- possibilità di chattare durante eventi solo per gli abbonati
- accedere a streaming esclusivi
- mostrare alla community il supporto al canale attraverso badge ed altri strumenti di gamification
Ma perché Twitch è così speciale?
Il segreto di Twitch: la comunità
Il cuore di Twitch sono gli streamer e i follower: la capacità di aggregare una comunità attorno ai contenuti è unica. Perfino Youtube riesce a farlo solo in parte, per di più senza le possibilità di monetizzazione offerte dal cugino viola. In più, la comunità ha un engagement pazzesco. Secondo Streamlabs, su Twitch avvengono il 91% delle dirette streaming, lasciando poche briciole a Youtube Gaming o Facebook Gaming. Tra l’altro, analizzando la ’popolazione’ di utenti delle piattaforme, vediamo dalla stessa ricerca che su Twitch c’è un tasso di popolazione attiva del 63%, che crolla al 22,5% su Youtube e al 14% su Facebook.
La domanda che dovrebbero porsi i marketer di professione è: cosa fa Twitch per avere una comunità così attiva? Vi assicuro che ’è tanto da imparare. Ma la domanda che dovrebbero farsi proprio tutte le aziende invece è: cosa cercano questi utenti appassionati di Twitch? E cosa possiamo offrire loro? Gli utenti sono così ingaggiati durante i live streaming che è «come se» partecipassero ad un evento in presenza. E non lo dice Twitch, lo dice Youtube in una ricerca realizzata assieme ad Ipsos.
Qui c’è il cuore della questione: Twitch sta forgiando un nuovo consumatore che è incredibilmente appassionato, vuole connettersi in modo autentico con gli altri utenti, è assai fedele ai propri beniamini ed è perfino disposto a pagare per guardare i contenuti. E questo avrà un impatto anche al di fuori della piattaforma. Non mi sembra esattamente l’utente a cui ci hanno abituato i social media, non trovate?
Pasquale Borriello
CEO di Arkage, tra le prime agenzie di comunicazione in Italia a credere negli esports come piattaforma di comunicazione e membro dell’Osservatorio Italiano Esports.
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