Bond oggi: Btp a 10 anni allettante solo al 5% di yield
Lorenzo Raffo
18 gennaio 2023
All’opposto il mercato però compra e il rendimento scende al 3,7%. C’è chi ritiene tuttavia che il quadro generale sia destinato a peggiorare entro il 2024.
I Btp continuano a correre, con il rendimento del decennale che ha rotto al ribasso il supporto del 3,8% e quindi con le singole emissioni che hanno infranto al rialzo resistenze significative. La situazione sembra davvero positiva. E lo conferma il fatto che sta tornando sui livelli di dicembre 2022. Eppure nelle sale operative c’è chi la vede in maniera diversa. Occorre riferirne, sebbene si tratti logicamente di opinioni, per nulla confortate dal quadro attuale del mercato. Dietro al tutto ci sta però un ragionamento che occorre approfondire.
Solo allora la Bce…
In cosa consiste? Sta nella convinzione che il miglioramento in corso sia dovuto a un ottimismo sul calo dell’inflazione e su un rialzo dei tassi a marzo di soli 25 pb ma che non tiene conto della sostenibilità del debito italiano, cui potrà porre rimedio solo un intervento massiccio dell’Unione europea. È una ricetta vecchia, ormai quasi scontata. Che fra l’altro convince poco. Conversazioni quindi da bar? No, perché proprio nelle ultime ore S&P ha previsto nel suo annuale Economic Outlook un vero e proprio terremoto a livello europeo, pronosticando un rendimento del decennale italiano al 5,2% per fine 2024, accompagnato però da un movimento altrettanto violento per il Bund tedesco. Che salirebbe al 3,2%, sempre relativamente al decennale. Lo spread quindi non ne risentirebbe, dato che la debolezza si abbatterebbe sull’intera Europa. Costringendo la Bce a interventi massicci su tutto il debito dell’area di competenza.
Quasi uno scherzo!
Ammettiamolo. Sembrerebbe di leggere una di quelle “Outrageous Predictions” (previsioni oltraggiose), che a ogni fine anno alcune banche propongono ai propri clienti più come facezia che come reale individuazione di trend futuri. Il problema è che a formulare la congettura è un organismo cui spetta elaborare giudizi sulla sostenibilità del debito dei Paesi del mondo. E quindi anche dell’Italia. Non si tratta quindi di un gioco ma di valutazioni, che – nel caso fossero smentite – minerebbero la credibilità di S&P.
Numeri alla mano
Riportata questa notizia e fatte queste debite precisazioni è il caso di rivedere – numeri alla mano – gli orientamenti grafici del Btp decennale. La discesa sotto il supporto del 3,8%, avvenuta in maniera violenta nelle ultime ore, obbliga a riesaminare le possibili evoluzioni. Ora c’è da monitorare in caso di rafforzamento della quotazione del Btp di riferimento, il 2,5% 2032 (Isin IT0005494239), lo yield del 3,67%, mentre debolezza si verificherebbe al superamento del 3,8%, da tempo livello molto importante per la determinazione dei trend. Da segnalare infine che sui Btp si nota da parte dei relativi indicatori un ipercomprato quasi eccessivo. Il mercato quindi ha premuto l’acceleratore e forse l’ha fatto esagerando.
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