Bond oggi, cedole oltre il 10% su Tlx: facciamo il punto
Lorenzo Raffo
11 gennaio 2023
Una ristretta cerchia di emissioni, di cui alcune liquide e altre no. Rendimenti dal 25% al 5,6%. Tre le valute di denominazione: Try, Usd ed Eur.
Tutti impegnati a seguire i rendimenti dei Btp e degli altri titoli di Stato scesi di più sul secondario. C’è una categoria di emissioni però ancor più interessante ma non sempre apprezzata dal mercato. È quella dei bond ad altissima cedola, ovvero oltre il 10%, quasi totalmente riferiti - salvo uno - al settore emergenti in termini di valuta o di emittente. Ne approfondiamo allora il quadro delle quotazioni in una situazione particolare quale quella in corso. Escludendo naturalmente gli illiquidi o poco liquidi.
In lira turca al 14,1%
Le obbligazioni in Try sono quotate soprattutto sul Mot. Relativamente a Tlx la loro schiera si limita a poche. L’unica solitamente ben scambiata è la Aiib 14,1% 24st24 (Asian Infrastructure Investment Bank – rating AAA – Isin XS2237396523 – taglio 1.000 Try), al momento attestata a una quotazione sugli 85 Try. Ne consegue un rendimento del 24-25% contro, per esempio, il 16,3% del Bei 9,25% Ot24 Try (Isin XS1115184753), presente sul Mot. Gli scambi dell’Aiib sono certamente minori ma ciò non penalizza più di tanto lo spread di mercato, abbastanza contenuto. Il motivo di una diversità di rendimento, così significativa su una scadenza quasi identica, deriva da inefficienze del mercato, caratteristica tipica delle emissioni in Try.
Governativi a diretto confronto
Subito dietro in termini di valore della cedola – escluso il Brasile 12,25% Mz2030 in Usd, attualmente caratterizzato da spread rilevanti – si collocano un governativo della Turchia e uno di nuovo del Brasile, ma di gran lunga più liquidi. Nel primo caso si tratta del Turchia 11,875% Ge30 in Usd (Isin US900123AL40 – rating B – taglio 1.000 $), uno dei titoli più volatili su scadenza a sette anni del regolamentato italiano. Quota attualmente sui 119 $ (yield 8,2%) contro i minimi a 100 di luglio. Un’occasione persa? Non del tutto, poiché è possibile nelle prossime settimane una correzione quanto meno verso i 115 $. Nel caso invece del Brasile è il classico 10,125% Mg27 in Usd (Isin US105756AE07 – taglio 1.000 $), emesso nel 1997 e vecchia conoscenza di chi opera con le obbligazioni. Il grafico a dieci anni evidenzia da mesi una debolezza strutturale dovuta al rialzo dei tassi in area Fed. A un minimo recente a 112,5 $ si contrappone una quotazione in corso sui 117,8 (yield 5,6%) contro massimi nel 2021 oltre i 140 $. Gli scambi sono meno attivi rispetto al passato, quando il titolo rappresentava un’anomalia per l’alta cedola nell’ampio contesto dei governativi in Usd.
E infine il classico Mps
A chiudere questa ristretta casta di bond super cedolati si piazza un’emissione a taglio 100.000 euro, di cui si è molto parlato in passato ma che resta poco trattato dal mercato. È l’Mps 10,5% Subordinato Lg29 (Isin XS2031926731), collocato al culmine di una delle crisi del gruppo bancario senese. Con rating B- di Fitch si tratta di un Tier 2 dall’importo di 300 milioni di euro. La quotazione in corso si aggira sui 97-98 euro (yield sull’11%), ben lontano dai minimi di settembre a 49-50 euro. Evidente la correlazione con la stessa azione Mps, con addirittura in alcune sedute un’equivalente performance dei due strumenti. Il 10,5% è titolo comunque rivolto più di tutto agli operatori professionali, che da tempo lo utilizzano per esposizioni di breve periodo.
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