Bond oggi, cosa compra il mercato: triennali con rating AAA. Quindi “no risk”
Lorenzo Raffo
3 febbraio 2023
A sorpresa le ultime sedute sono state caratterizzate da scambi molto attivi a favore dei Bund scadenza 2025. I motivi di questo trend.
L’ottimismo delle prime settimane dell’anno si è in parte attenuato osservando cosa stanno acquistando gli investitori soprattutto istituzionali. Si dimostrano infatti d’accordo nelle ultime sedute nel collocarsi su emissioni ad altissimo rating su scadenze corte. Quindi Bund tedeschi! Ci si potrebbe però aspettare che preferissero le maturity a uno o due anni, data la “yield curve” assai favorevole in tal senso.
A 12 mesi si ottiene infatti il 2,7% lordo, contro il 2,5% a 24 mesi e il 2,3% a 36 mesi. Gli scambi sulle piattaforme professionali dimostrano invece che favorita è proprio la terza opzione. I motivi sono molteplici e derivano in parte da diverse normative fiscali in vigore nei vari Paesi. Da notare comunque che proprio un report di Pictet Asset Management ha segnalato come sia preferibile assicurare rendimenti più elevati con le brevi scadenze piuttosto che con le lunghe, riducendo l’esposizione al rischio di duration. Ha senso per un risparmiatore italiano seguire la stessa strada? L’abbiamo verificato analizzando appunto dei governativi di Berlino a tre anni.
Confronto fra quattro emissioni
La disponibilità di titoli di Stato tedeschi su scadenza 2025 è nel complesso varia. Ecco allora su cosa ci si può collocare. Li analizziamo dopo aver segnalato che i Bund sono a media/lunga scadenza (nel caso specifico prossimi al rimborso), che i Bobl hanno scadenza in emissione a 5 anni e che infine gli Schatz sono invece molto corti.
Bund 0,5% Fb25 Eur (Isin DE0001102374) – È favorito da una volatilità modesta, dovuta a una “duration” limitata. Il titolo è molto liquido, con uno spread sui 10-15 pb. Si tratta sui 96,2-96,3 euro con rendimento a scadenza sul 2,4%, quindi leggermente superiore a quanto indicato dalla “yield curve” tedesca.
Schatz 2,5% Mz25 Eur (Isin DE000BU22007) – Ha esordito su Borsa Italiana proprio oggi, con un “book” logicamente debole e caratterizzato da uno spread bid-ask ancora ampio di circa 70 pb. A Francoforte si scambia di poco sotto i 100 (denaro 99,94 e lettera 99,98). È proprio su questi livelli che assume un certo interesse e le contrattazioni sulla piazza tedesca lo confermano, collocandolo ai primi posti della relativa classifica.
Bobl 0% Ap25 Eur (Isin DE0001141810) – Trattandosi di fatto di uno zero coupon la sua quotazione è inferiore. Si scambia sui 95 euro, anzi anche qualcosa sotto, con rendimento sul 2,4%. Le caratteristiche non ne penalizzano il “book”, sempre attivo e con contratti in crescita negli ultimi mesi, soprattutto in termini di controvalore.
Bobl Green Bond 0% Ot25 Eur (Isin DE0001030716) – Un po’ più lungo e in teoria favorito dall’etichetta “green” non trova invece riscontro su scambi altrettanto significativi. In questo caso infatti lo spread si amplia nettamente, superando i 100 pb, come valore medio delle ultime sedute. Si compra sui 94,7 euro su Borsa Italiana contro i 94,2 di quella di Francoforte, come sempre favorita da contrattazioni decisamente maggiori. Il rendimento scende di poco (2,25%) rispetto agli altri titoli, facendolo risultare il meno favorevole fra i quattro presi in considerazione.
Liquidità ma non solo
È evidente come in tutti i casi non si tratti più solo di governativi adatti al collocamento di liquidità ma anche di obbligazioni cui si guarda in ottica di ottimizzazione del rapporto rischio/rendimento. Il mercato vede forse cose peggiori di quanto ci si aspetti per i prossimi due anni. Inevitabile però non trascurare una parte delle risorse disponibili collocandole su un Bund€i, indicizzato all’inflazione, perché le prospettive di un suo calo sono giustificabili. Di calo però si parla ma non di crollo.
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