Bond oggi – I Telecom Italia crollano su supporti importanti
Lorenzo Raffo
14 giugno 2023
Sedute negative per i telefonici nazionali. Ne analizziamo quattro in euro: per tre l’handicap di tagli 100.000 è pesante.
L’azione Telecom Italia è incerta, malgrado il rimbalzo di oggi, e caratterizzata da parecchia volatilità. Più direzionali invece le obbligazioni ma in un trend negativo che ha colpito da alcuni giorni tutte le emissioni. Le perplessità sulle evoluzioni future del gruppo sembrano quasi nuocere di più al comparto del credito, anche per un debito lordo rettificato superiore ai 31 miliardi di euro. L’impatto dei bond sul totale è rilevante (56%), con una scadenza media - indicata dalla società - di 6,29 anni e una struttura a tasso fisso che incide per circa il 73%, con il 32% espresso in Usd e in Gbp, sebbene a rischio di cambio coperto per l’emittente.
2033 e 2055 i bond più lunghi fra i Telecom
Meritano un’analisi più dettagliata i titoli leader degli scambi, ovvero quelli maggiormente presenti nei portafogli dei piccoli e medi investitori, preoccupati dalla situazione in corso:
- Il 7,75% 2033 in euro (Isin XS0161100515 - taglio 1.000) ha rotto al ribasso il supporto dei 104 e nel frattempo registra volumi in netta discesa su Tlx, con un “bid-ask” che si muove oggi attorno ai 103,5 euro. Sta tornano sui minimi del 25 gennaio, evidenziando una volatilità fra le maggiori nell’ambito dei titoli quotati su Borsa Italiana. È dall’inizio dell’anno che i volumi mensili scendono e solo un rientro sopra i 100 contratti giornalieri stabilizzerebbe il titolo.
- Il 5,25% 2055 in euro (Isin XS0214965963 - taglio 100.000 euro) è ancor più penalizzato da un lotto base così rilevante e da una scadenza molto più lunga. Ha decisamente rotto al ribasso quota 80 e oggi (14/6) si colloca sui 75, con un “bid-ask” sfavorito dal taglio e attestato sui 150 pb.
Un confronto di rendimenti – in realtà poco corretto, data la notevole differenza di vita residua – colloca il 2033 sul 7-7,2% contro il 7,3-7,4% del 2055. È indiscutibile come tutti fattori di scelta vadano a vantaggio del primo.
I due bond più corti fra i Telecom
Inevitabile effettuare anche un confronto fra due emissioni decisamente meno esposte in termini di durata:
- Il 2,75% aprile 2025 in euro (Isin XS1982819994 - taglio 100.000) ha un grafico sfavorito dal taglio rilevante. Muove poco e scambia anche poco. Da inizio anno procede fra i 95,8 e i 93,5 e risulta interessante solo per chi punta sulla bassa volatilità. Ciò non esclude che il “bid-ask” sia contenuto (50 pb). Attualmente è trattato sui 93,5 euro con un rendimento a scadenza oltre il 6,5%, sicuramente inconsueto per una scadenza 2025.
- Il 3,625% maggio 2026 in euro (Isin XS141986988 - taglio 100.000) è un po’ più nervoso rispetto al 2025, sebbene gli scambi siano bassi. Risulta leggermente più esposto alla variabile tassi e quota adesso sui 93 contro massimi a 97 di inizio aprile. Il rendimento si aggira sul 6,4-6,5%, allineandosi a quello del 2025.
Un “uptrend” del titolo li aiuterà?
Da tempo c’è una correlazione (inevitabile) con l’andamento dell’azione Telecom Italia, ma come possiamo individuare un livello oltre il quale può scattare una ripresa dei bond? Non è semplice, perché il mercato guarda anche alla componente debito, su cui circolano voci di qualche intervento entro la fine dell’anno. L’incertezza quindi resta sovrana.
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