Bond oggi - I titoli di Stato extralunghi servono solo per fare trading!
Lorenzo Raffo
25 marzo 2024
I titoli di Stato italiani extralunghi rendono il trading accessibile a tutti gli investitori, anche ai meno esperti. L’ottica? Non è quindi quella di lungo periodo.
Una volta il trading obbligazionario si limitava ad alcuni Btp e veniva eseguito da una ristretta cerchia di piccoli investitori più audaci e dagli operatori professionali. Da qualche tempo si è esteso a un ambito molto più ampio di bond, quasi soltanto titoli di Stato, per due motivi:
- convenienza fiscale
- liquidità.
L’entrata in scena delle scadenze extralunghe, almeno oltre i 50 anni e fino alle secolari, ha intanto stravolto questo quadro, rendendo il trading attraente a un ampio fronte di investitori reduci magari da risultati non troppo lusinghieri in campo azionario. In effetti gli scambi obbligazionari ne hanno tratto forte vantaggio, affiancando ai Btp emissioni ancor più interessanti in termini di volatilità. I numeri degli ultimi mesi l’hanno confermato.
Scadenze extralunghe, molti non hanno capito
Questi sono fatti. Vari commentatori e anche gestori professionali non hanno tuttavia voluto comprendere una simile evoluzione. Interpretano così gli extralunghi come titoli per posizionamenti da cassettisti e li valutano in tale ottica nei movimenti di prezzo. Il loro utilizzo invece deve essere improntato agli effetti di duration record e quindi di veloci variazioni delle quotazioni.
Quanto è avvenuto negli ultimi mesi lo conferma. L’Austria 2120 in euro (Isin AT0000A2HLC4) ha visto per esempio la volatilità aumentare, salendo su un valore del 25% su base annua, superiore a quella delle azioni Enel ed Eni. Quindi meglio il governativo rispetto a stocks fra le più scambiate sul Ftse Mib!
Con un ulteriore punto forte a favore del primo: le variazioni sono improntate ai rumours sulle decisioni della Bce, che si alternano e si contraddicono rapidamente, dando spazio a oscillazioni ottime da cogliere anche su obiettivi temporali molto corti.
Extralunghi in euro, chi batte gli altri
La selezione dei titoli deve tenere conto di alcuni fattori, che sintetizziamo.
- Il migliore in termini di prezzo: su tutti vince il francese Oat 0,5% 2072 (Isin FR0014001NN8), che quota sui 40 Eur, quotazione più bassa in assoluto fra i titoli di Stato a elevati scambi. La conferma del suo ruolo di strumento da trading viene dal violento movimento rialzista dello scorso autunno, quando è salito da circa 30 euro a oltre 43 euro, solo per indiscrezioni su possibili tagli dei tassi da parte della Bce.
- Il migliore in termini di elevata duration: su questo fronte si conferma il già citato Austria 0,85% 2120, la cui duration (sensibilità ai tassi) di 48 lo pone assolutamente in testa alla relativa classifica per le emissioni trattate su Borsa Italiana ma anche sulle piazze d’oltralpe.
- Il migliore in termini di liquidità: svetta qui il Btp 2,15% 2072 (Isin IT0005441883), che nelle fasi più trattate di ogni seduta raggiunge spread denaro-lettera anche solo di 2 pb. Vi è tuttavia da notare che i suoi movimenti sono talvolta difformi rispetto a quelli dei due titoli precedenti per vari motivi, correlati in parte a una duration minore (sui 24).
La lista proseguirebbe ma i campioni sono questi tre e a loro è consigliabile rivolgersi se l’obiettivo di un trading veloce è il principale almeno per quella parte di portafoglio dedicata alle scadenze ultra decennali.
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