Bond oggi - Il Btp 2,8% 2067 risorgerà a nuova vita?

Lorenzo Raffo

19 giugno 2023

Il quarantennale ha perso smalto negli ultimi tempi: imotivi della debolezza e i livelli grafici per valutarne i movimenti.

Bond oggi - Il Btp 2,8% 2067 risorgerà a nuova vita?

È stato il primo extralungo fra i Btp ed è stato un campione di scambi per lungo tempo, ma il quarantennale stato il termometro dei sentiment del mercato soprattutto dal 2020 al 2022. Poi il Btp 2,8% 2067 (Isin IT0005217390) ha perso mordente e in effetti negli ultimi mesi i contratti su Borsa Italiana sono scesi nettamente, in particolare in termini di controvalore, atterrato sotto i 200 milioni mensili, rispetto a importi più che doppi di un anno prima. Tornato oggi sotto i 70 euro, merita un’attenta valutazione tecnica.

Il Btp 2067 corre di nuovo un rischio
Il riferimento della veloce media mobile a 20 periodi - che ne dà un’efficiente valutazione di analisi tecnica - ha confermato il trend discendente durante tutto il 2023. Attualmente si nota un indebolimento che trova sui 68,1 un livello chiave sotto il quale il Btp 2067 potrebbe ridiscendere verso i minimi dell’anno a 65,5 euro. Cerchiamo allora di valutarlo con calcoli matematici progressivi: i supporti si identificano sui 69,3 e poi sui 67,5, mentre le resistenze sono sui 72 e sui 74,7.

I motivi della fiacchezza del Btp 2067
Il rendimento a scadenza del 4,3-4,4% non rende effettivamente competitivo l’extralungo dei Btp – così come il 2072 – se raffrontato all’intera curva delle scadenze. Un ventennale rende 15-20 pb in più. Allineato ma più conveniente in termini di minore quotazione è per esempio il Btp green 1,5% Ap45 (Isin IT0005438004), che si tratta sui 60,8. Poco sopra il 2,15% Mz72 (Isin IT0005441883) che batte tutti al ribasso, attestandosi fra i 57 e i 58 euro. Il confronto vede debole quindi il 2067, che tuttavia è molto presente in tanti portafogli, soprattutto di chi ha cominciato ad accumulare Btp in anni lontani.

Btp 2067: è il momento di passare ad altro?
Inevitabile domandarsi allora se non convenga vendere il 2067 e trasferirsi su uno degli altri titoli citati. Gli spread sui rendimenti a scadenza non giustificano degli switch, che si legittimano invece su altri tratti della curva dei Btp. Il quarantennale non brilla nella fase in corso ma ha comunque un punto forte di cui tenere conto, ovvero il dato sulla volatilità. In questo caso il Btp 2067 si attesta al secondo posto nella classifica dei nostri titoli di Stato con elevate potenzialità di rimbalzo nel caso in cui la Bce dovesse stemperare i bollori rialzisti sul fronte tassi per poi invertire addirittura marcia. L’interesse per il 2067 e per il 2072 è insito proprio in questa eventualità, così come in una quotazione certamente conveniente in termini di ottimizzazione per l’impiego di risorse in un investimento Btp.