Bond oggi – Il Cdp 2029 parte alla grande, con scambi quasi da azionario
Lorenzo Raffo
4 dicembre 2023
Mercato attentissimo all’esordio sul Mot del nuovo tasso misto. Scatta di oltre 200 pb e già si confronta con un Btp 2029 e con il Cdp 2026.
Gli investitori guardano quasi più al mondo obbligazionario che a quello azionario. Lo conferma il debutto oggi sul secondario del Cdp tasso misto 2029 in euro (Isin IT0005568719), un titolo che si annuncia prossimo campione di scambi, riconfermando quanto avvenuto finora con il Cdp tasso misto 2026. La differenza per il primo sta certamente nella componente a tasso fisso 5% per i due anni iniziali, che il mercato ha colto con grande partecipazione.
Già tanta volatilità per il Cdp 2029
Apertura di seduta a 101,4 euro e progressiva salita oltre 102 euro, con contratti anche di rilievo. Si conferma quindi la previsione che i consistenti ordini in collocamento, pur in presenza di un incremento a 2 miliardi di euro dell’importo piazzato, di una chiusura anticipata e di un successivo riparto, sono stati manovrati anche da trader e operatori professionali alla ricerca di una veloce performance in fase di avvio di quotazione sul secondario. Lo attestano i forti scambi iniziali (ore 9.00 della giornata odierna) a 101,39, per poi procedere verso i 101,7 e più avanti sopra i 102 euro. La successiva volatilità era un po’ scontata, con movimenti attorno ai 102 euro.
Ora si attende la chiusura
Inevitabilmente scriviamo in tempo reale e quindi le evoluzioni pomeridiane andranno sorvegliate, per valutare la forchetta dei prezzi di una giornata di avvio molto dinamica, ben più di quanto avvenga solitamente per i bond e soprattutto per i tassi misti. Non si dimentichi infatti che la strutturazione delle quotazioni tiene conto in questo caso anche della componente a tasso variabile, che dal terzo anno per il Cdp 2029 si articolerà sull’Euribor 3 mesi +0,9%. In realtà il mercato è sembrato guardare a breve e quindi al 5% cedolare su due anni, proposto a 100 e quindi nettamente più competitivo rispetto ai 109,3 euro del Btp 5,25% 2029, paragonabile tuttavia al Cdp solo nella struttura a tasso fisso iniziale.
Confronto con il Cdp 2026
Scontato l’altro fronte di comparazione, relativo al Cdp tasso misto 2026 (Isin IT0005374043), che non ha subito impatti negativi da vendite per switciare sul 2029. Il motivo è in effetti chiaro: la cedola in corso è del 5,88%, quindi superiore rispetto al nuovo 2029. Eppure è esposta alla variabile dei tassi Bce e quindi presumibilmente scenderà nel 2024, sebbene lo spread sull’Euribor sia nel caso del 2026 nettamente superiore rispetto a quello futuro del 2029, attestandosi sui 194 pb. Due emissioni in conclusione meno alternative di quanto ci si potesse attendere e che hanno ragione di restare entrambe in un portafoglio soprattutto a basso-medio rischio. Lo testimonia la tenuta di prezzo del 2026, che rimane sopra i 103, sebbene sotto i massimi dell’anno a 104,57 euro, registrati in una fase cosiddetta di spike, ovvero di alta speculazione. Ora partirà tuttavia una battaglia diretta fra i due Cdp, che sarà importante seguire anche nei prossimi mesi.
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