Bond oggi: il mercato cerca soluzioni per la liquidità. Cinque emissioni “ad hoc”
Lorenzo Raffo
28 novembre 2022
Scambi rilevanti negli ultimi tre mesi per le obbligazioni utili a collocare cash. Le tipologie sono diverse e si adattano alle diverse necessità di chi punta sul basso rischio.
Malgrado tutto resta il problema più sentito dagli investitori e soprattutto da quelli con bassa propensione al rischio. Il collocare liquidità con una remunerazione nel breve e medio periodo accende la ricerca di strade alternative, fra le quali quella dell’obbligazionario raccoglie sempre più interesse, non fosse altro perché di veloce liquidabilità, al contrario di conti deposito, remunerativi se vincolati, e di fondi monetari. Spazio allora ad alcune soluzioni utili a tale scopo, tutte quotate su Borsa Italiana.
Eib/Bei 0,05% Dc23 Eur (Isin XS1686550960) – Al contrario di quanto si potrebbe credere, il titolo ha evidenziato una certa volatilità nelle ultime sedute, con minimi sotto i 98 euro e massimi quasi a 99 euro. Una scadenza un anno con rating AAA e soggetta ad aliquota fiscale 12,5% raccoglie logicamente attenzione ma resta il problema di uno spread “bid-ask” ballerino e talvolta esagerato. Il mercato si colloca in acquisto sotto i 98 euro, con ordini soprattutto condizionati multiseduta.
Btp corti a cedola zero – Sono vari quelli frutto delle politiche ultraespansive della Bce e ora prezzati sotto 100. Meglio scegliere una scadenza 2024, allo scopo di puntare su quotazioni più basse possibile. È il caso, per esempio, dello 0% Dc24 (Isin IT0005474330), il cui rendimento lordo/netto si attesta sul 2,6%, grazie a una quotazione sotto i 95 euro. Perché lordo e netto corrispondono? Proprio perché l’assenza di una cedola porta a una performance riferita solo alla plusvalenza fra acquisto e rimborso finale, che può tuttavia compensare eventuali minus precedenti dovute alla vendita di altri strumenti.
Btp Italia al 2024 – Volendo migliorare il rendimento e cercare di “cogliere” l’occasione dell’inflazione l’alternativa più remunerativa è certamente quella di un titolo di Stato italiano indicizzato ai prezzi al consumo nazionali. È il caso del classico Btp Italia, in questo caso con scadenza ottobre 2024 (Isin IT0005217770). Quota al momento sui 101,6 euro ma con le cedole di aprile del prossimo anno e poi con quella finale contemporanea al rimborso proteggerà quanto meno dall’inflazione del periodo di riferimento. Inoltre creerà una minus fiscale che per alcuni può essere utile.
Un corporate un po’ più lungo - Nel caso si preferisca un tasso fisso e il suo flusso cedolare assodato la scelta è abbastanza ampia. Un caso riguarda il bond Kme Group 4,5% Fb25 in euro (Isin IT0005394884), privo di rating ed emesso da un gruppo precedentemente nominato come Intek, uno dei maggiori produttori mondiali di semilavorati in rame, nonché attivo nella gestione di fondi di private equity e immobiliari. Il titolo quota sotto 100 e scambia bene sul Mot. Inevitabilmente il suo rendimento lordo si attesta oltre il 4,5% su una scadenza a poco più di due anni.
Un tasso fisso ad alto rating – Non volendo esporsi in eccesso sui titoli di Stato italiani e cercando un ottimo rating (AA+) ecco una soluzione idonea su una scadenza inferiore ai due anni. Si tratta dell’Austria 1,65% Ot24 in euro (Isin AT0000A185T1), quotato sul Mot. Prezza di poco sotto 100 con un rendimento attorno al 2%. In realtà il mercato mette attualmente ordini sotto 99, con scambi cresciuti negli ultimi mesi.
La lista potrebbe naturalmente proseguire con altre soluzioni di investimento. Certo è che l’attuale quadro dei tassi ha riportato molta linfa sull’obbligazionario anche da parte di chi vuole solo proteggere i propri risparmi senza puntare a rendimenti elevati.
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