Bond oggi – Il nuovo UniCredit adotta il moltiplicatore. Ecco come funziona
Lorenzo Raffo
15 novembre 2024
È un tasso misto in euro a taglio 1.000, che prevede per la parte variabile un raddoppio dell’Euribor a 3 mesi. Pregi e difetti dell’emissione.
L’offerta obbligazionaria si allarga in un contesto di totale incertezza sulle evoluzioni di tassi e inflazione. E si allarga anche con strutture diverse fra loro, che possono in alcuni casi interessare anche il piccolo e medio risparmiatore.
Le caratteristiche del tasso misto di UniCredit
Da tempo le banche italiane sono attive nel settore dei bond a tasso misto, ovvero con una prima parte a tasso fisso e una seconda a tasso variabile.
In un recente passato ci fu un vero e proprio boom di queste strutture, che solo in alcuni casi ebbero però successo. Lo ottennero quelle Tier 2, quindi subordinate, in cui la parte variabile prevedeva spread aggiuntivi rilevanti rispetto all’Euribor.
Ora torna in scena UniCredit con un’emissione un po’ particolare in collocamento su Mot e Tlx.
- Denominazione: UniCredit Mc Nv2037 Eur (Mc sta per multi coupon)
- Isin: IT0005621450
- Struttura: 4,85% per le cedole in pagamento dal 15/11/2025 fino al 15/11/2026; poi il 200% dell’Euribor 3 mesi per le cedole in pagamento dal 15/11/2027 fino a scadenza. È previsto un cap/tetto (per la parte a tasso variabile logicamente) al 4,85%
- Scadenza: 15/11/2037
- Taglio: 1.000 Eur
- Ammontare: 50 milioni di Eur
- Periodicità cedola: annuale
- Quotazione in corso: 100 Eur
Essendo il titolo in collocamento da oggi (15/11) gli scambi risultano minimi, con prezzo di vendita sul “book” a 100 e di acquisto sui 99 Eur.
I punti forti
Ottima la scelta di un taglio 1.000, anomalo rispetto all’opzione prevalente di UniCredit di bond con taglio 10.000 Eur. L’operazione di collocamento durerà fino al 13 dicembre e successivamente il bond andrà quotato sul secondario. C’è quindi tempo per seguire le evoluzioni dell’Euribor, attualmente attestato al 3,03% ma visto naturalmente in calo se la Bce confermerà il taglio dei tassi.
La cedola iniziale al 4,85% è interessante ma si tenga conto che viene riconosciuta solo nei primi due anni. Infine la solidità dell’emittente è confermata dal rating BBB con “outlook” stabile.
I punti deboli
Sono sostanzialmente tre:
- il moltiplicatore 2 per l’Euribor (di qui la denominazione 200%) ha senso se il tasso resta elevato, mentre perde di appeal in presenza di un suo calo. Se si applicasse oggi porterebbe a un rendimento distribuito di tutto rilievo. In presenza di un Euribor all’1% diventerebbe meno allettante, anche se svolgerebbe un ruolo comunque protettivo all’interno di qualsiasi portafoglio;
- l’ammontare di 50 milioni di euro è modesto;
- probabile volatilità futura della quotazione, che potrebbe scendere sotto i 100 Eur attuali.
A chi si presta
A un investitore molto prudente che voglia comunque garantirsi un rendimento di lungo periodo superiore all’andamento dell’Euribor, seppur di poco in condizioni di forte discesa di tale tasso. L’indicatore di rischio indicato dallo stesso emittente è di 3, quindi mediamente basso.
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