Bond oggi: mercato attivo sugli Argentina, che salgono. Fra mille incertezze
Lorenzo Raffo
19 dicembre 2022
A poche ore dal successo calcistico vale la pena fare il punto sulle iper punite emissioni di Buenos Aires e dintorni. Preferite soprattutto da chi fa trading.
Non è certo la coincidenza dell’effetto mediatico della vittoria nei Mondiali di calcio a riportare liquidità sugli scambi dei bond argentini. Il cui rating CCC+ (alta probabilità di insolvenza) la dice lunga sulla nota crisi del debito del Paese. Eppure da alcune settimane il quadro grafico è cambiato. Dopo quasi tre anni di downtrend senza tregua da metà ottobre si registra un rimbalzino, poca cosa rispetto alla debolezza strutturale precedente ma sufficiente per riportare una timida liquidità sui titoli più speculativi dell’intero fronte obbligazionario sud americano.
Cosa succede
I cambiamenti politici e gli interventi del Governo ma forse ancor più la casualità dell’economia stanno rallentando l’iperinflazione. A novembre per la prima volta da tanto tempo si assiste a un suo leggero calo, che va nella direzione dell’impegno dell’esecutivo targato Alberto Fernández di ottenere dal Fondo monetario il rispetto del programma di rifinanziamento dell’enorme debito pubblico. Si tratta certamente di un minimo segnale ma gli investitori anche retail – da sempre attratti da rendimenti (in realtà teorici) strabilianti – lo colgono per fare puntatine su obbligazioni più da trading che da posizionamenti di medio-lungo periodo, benché il fattore interventi targati Fmi alimentino logicamente accelerazioni degli scambi.
Spread accettabili ma…
Analizzando i vari governativi sulle diverse piazze europee si registra in effetti un miglioramento degli spread. A caso: l’Argentina 1% 9jul2029 Usd (Isin US040114HX11 – taglio 1.000, seppur nominalmente 1 – cedola 1%) sulle Borse tedesche si tratta con 50 pb fra lettera e denaro, mentre su Borsa Italiana si scambia su 80 pb. Molto più favorevole nel caso di Tlx la situazione dell’Argentina Step Up Call Sink 09lg46 Usd (Isin US040114HW38 – taglio 1.000, sebbene nominalmente 1 - cedola 1,5% e poi progressivi rialzi fino al 5%), che si limita a 40-50 pb. La girandola degli spread logicamente varia in base alle scadenze e alle tipologie di emissioni. E lì va a collocarsi il mercato, concentrato da sempre su questa componente nel caso degli Argentina, confermando come si tratti di contrattazioni in ottica temporale molto breve.
Mani forti
Se si esclude questa limitata fascia di investitori “smart” per tutti gli altri le precauzioni devono essere totali, poiché attorno al debito argentino si muovono pescecani senza tregua. Ciò non esclude che le quotazioni continuino a salire pur con volumi modesti. Oggi – per esempio – dopo due ore di contrattazioni su Tlx – l’Argentina Step Up Call Sink 09lg35 Eur (Isin XS2177364390 – taglio 1.000, sebbene nominalmente 1 – cedola 0,875% e poi progressivi rialzi fino al 4%) metteva a segno un +5,3%, con quotazione a 23,6 euro contro un minimo dell’anno a 17 euro. Ottimismo da Mondiali? Euforia da possibili ulteriori interventi del Fondo monetario dopo ben otto default nel corso degli anni oppure reazioni a voci di sostegni salvifici della Cina?
Da Buenos Aires non giungono notizie che facciano credere nell’una o nell’altra ipotesi. Si può solo segnalare come il mercato guardi alle emissioni più penalizzate in termini di quotazioni soprattutto in euro. D’altra parte sui 23-25 € il “gioco” di piccole puntate può valere la pena, anche perché il rialzo delle ultime settimane sta portando gli Argentina verso livelli più rassicuranti rispetto a quelli del recente passato.
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