Bond oggi – Quel Bund paga un coupon del 6,25%!
Lorenzo Raffo
25 gennaio 2024
Un trentennale del 2000 che ha registrato forti alti e bassi sul mercato secondario. Piace certamente ai “cedolisti” puri.
Gli investitori in obbligazioni si dividono in categorie ben precise: una, che ha avuto molto successo in passato, è quella dei cosiddetti (in slang) “cedolisti”, cioè inseguitori di rendimento distribuito. A loro interessa solo il valore della cedola, anche se magari il titolo di riferimento ha un rendimento modesto, a causa di quotazioni elevate.
La difficile situazione dei redditi per molte famiglie, soprattutto composte da persone anziane, ha riportato in primo piano quest’alternativa. Spesso però alte cedole comportano incertezze in termini di rischio di credito, a causa di rating modesti o addirittura di assenza di rating.
E allora? Qualche alternativa c’è. Una per esempio riguarda i solidissimi Bund (rating AAA) e a questa dedichiamo un approfondimento.
Un Bund che scade nel 2030
Nel contesto dei titoli di Stato tedeschi è un’emissione anomala proprio per una cedola assolutamente inconsueta rispetto a tutti gli altri Bund.
- Denominazione: Bund 6,25% Ge30 Eur
- Isin: DE0001135143
- Data emissione: 4/1/2000 (era allora quindi un trentennale!)
- Scadenza: 4/1/2030
- Struttura: plain vanilla a tasso fisso
- Taglio: 1.000 Eur
- Aliquota fiscale: 12,5%
Inevitabilmente questo Bund quota ampiamente sopra 100, al momento sui 122 Eur, con un rendimento a scadenza sul 2,2%. Si sta allontanando dai massimi al 2,8% dello scorso mese di ottobre e ha completamente ribaltato situazione rispetto agli yield negativi del 2019, quando il prezzo tocco dei massimi addirittura oltre i 170 Eur.
Potrebbe rivederli? Solo in presenza di Cigni neri per la finanza e per l’economia, ancor più considerando che la vita residua si sta sempre più contraendo.
Punti forti e punti deboli
Fra i primi si segnalano il rating dell’emittente e il flusso cedolare rispetto anche a molti altri governativi in euro. Si tenga poi presente che la duration (sensibilità ai tassi) attestata sul valore di 5 consente ancora dei rialzi (pur contenuti) delle quotazioni nel caso la Bce diventasse molto espansiva in termini di politica monetaria nei prossimi due anni.
Fra i secondi è inesorabile tenere conto di un rendimento inferiore per esempio a un Btp 2030, attestato sul 3,4%, così come di una liquidità minore rispetto ai nostri titoli di Stato. Lo spread bid-ask si aggira infatti sui 40-50 pb, a seconda delle sedute, relativamente agli scambi di Borsa Italiana. A Francoforte invece si limita a 15-20 pb.
In sintesi un titolo da cassettisti puri alla ricerca di una bella cedola garantita da un ottimo rating, il che è più allettante per molti di quanto forse non si creda.
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