Bond oggi: quelli che piacciono al mercato, l’Italy in Usd a 12 mesi
Lorenzo Raffo
28 settembre 2022
Con un’elevata cedola, frutto di altri tempi, rende sul 6%. Importante mirare il prezzo di acquisto. Su poco meno di 200 pb lo spread rispetto a un Treasury equivalente.
Nella situazione del tutto anomala delle curve dei rendimenti, soprattutto nel caso Usa, ci sono occasioni particolari che si possono cogliere senza troppi rischi. Uno riguarda l’Italy Set23 6,875% in Usd, emissione del 1993 ormai prossima al rimborso. Figlia di situazioni ben diverse ha queste caratteristiche: tipologia senior – Isin US465410AH18 – scadenza 27/9/2023 – tasso fisso 6,875% – ammontare 3,5 miliardi Usd – taglio 1.000 Usd – cedola semestrale – mercato di quotazione Mot – rating BBB (S&P) – aliquota fiscale 12,5%.
Da 120 a 101 $
Ormai insensibile all’effetto “duration” – inferiore a quota 1 – da fine 2020, quando quotava sui 116 Usd contro precedenti massimi oltre 120 Usd, ha iniziato un inevitabile rientro verso il prezzo di rimborso dei 100. La quotazione in corso fra 100,8 e 101,1 corrisponde a un rendimento finale, rispettivamente al lordo delle commissioni, del 6,02% o del 5,71%. Importante l’aspetto fiscale: il prezzo di emissione è stato infatti di 98,725. Ne deriva un cosiddetto disaggio di emissione. Considerando che al momento lo yield a 1 anno di un Treasury si colloca al 4,16% è evidente come il differenziale di rendimento comporti un consistente premio aggiuntivo nel caso dell’Italy, dato che il rischio di credito su un periodo tanto corto diventa marginale. Ottenere uno yield così significativo a dodici mesi è un’eccezione, che trova pochi riscontri in passato nell’area delle obbligazioni nel biglietto verde.
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Fondamentale in situazioni di questo tipo la verifica del comportamento del mercato. Lo spread “bid”-“ask” si aggira sui 10-20 pb e non risente dell’effetto apertura di Wall Street e quindi di maggiore liquidità sui bond in Usd. Attualmente gli ordini in acquisto si collocano sotto i 101 Usd puntando a 100,8-100,85. Con volumi abbastanza pesanti, dovuti a investitori che guardano anche a ottimizzazioni fiscali, il mercato tende a vendere leggermente sopra 101. Nel complesso gli scambi sono regolari, sebbene non rilevanti. Volendo valutare la maggiore o minore competitività di un Treasury su una scadenza simile occorre prendere in considerazione il T-Note 1,25% 31/7/2023, più corto di due mesi e che attualmente quota sui 97,5 Usd, con un rendimento al 4,3%, quindi quasi allineato alla curva dei governativi Usa. L’Italy perciò conviene e potrebbe convenire ancor più nelle prossime settimane se i titoli di Stato nazionali fossero soggetti a ulteriori pressioni ribassiste, che impatterebbero anche sugli Italy, di fatto Btp in dollari.
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