Bond oggi: sui Btp si va corti, cortissimi e lunghi, lunghissimi

Lorenzo Raffo

19 ottobre 2022

Con le curve che premiano il tratto breve delle scadenze ma con in prospettiva un possibile rimbalzo dei titoli ultra decennali.

Bond oggi: sui Btp si va corti, cortissimi e lunghi, lunghissimi

Si tratta della cosiddetta strategia Barbell. Che prevede da una parte una percentuale elevata di investimenti a basso rischio e dall’altra una quota minore ad alto rischio. Si può applicare con ogni strumento ma le obbligazioni sono quelle più idonee. Al momento i Btp risultano ancor più consoni a tale scopo. Il perché è presto spiegato. La curva dei rendimenti fa puntare da un alto sui Btp corti e dall’altro su quelli lunghi. Si ottiene così un rendimento interessante e inoltre in prospettiva una performance in crescita se le scadenze lunghe rimbalzeranno nel medio termine, come viene dato per scontato.
A un anno
Con un 2,5% di yield un titolo a 12 mesi rappresenta un’occasione quasi unica rispetto al passato. Su una vita residua così corta si delineano tre alternative:

  • uno sotto 100: è il caso del Btp 0,65% Ot23 (Isin IT0005215246), che attualmente quota sui 98,2 euro, con yield del 2,5%. Ha il vantaggio di creare fra un anno un “capital gain” con cui compensare eventuali minusvalenze fiscali. Ottima la liquidità e in forte crescita gli scambi negli ultimi due mesi.
  • uno sopra 100: volendo all’opposto creare minus fiscali un titolo idoneo è il Btp 4,75% Ag23 (Isin IT0004356843), che prezza su 101,85, con yield sul 2,3%. Anche in questo caso buona la liquidità, mentre i contratti sono stabili nonché rilevanti per una scadenza così corta.
  • uno con il cedolone: la scadenza 2023 presenta anche l’anomalia di un vecchio Btp, emesso nel 1993 e che annovera una cedola al 9% (Isin IT0000366655), frutto di altri tempi. Naturalmente la quotazione è di non poco superiore a 100, girando attorno a 106,5, con yield sul 2,5%. Gli scambi sono nettamente inferiori rispetto agli altri due Btp ma con spread denaro-lettera più che idoneo.
    A cinquant’anni
    Passiamo sul fronte opposto, quello dei Btp extralunghi per l’investimento più rischioso del Barbell. Inevitabile la scelta del 2,25% 2072 (Isin IT0005441883), caratterizzato da un’elevata volatilità e da una quotazione sui minimi storici a 55,9 euro. In questo caso si punta su un suo rimbalzo in presenza di una Bce che dovesse tornare a essere espansiva in termini di politica monetaria. Il rendimento in corso sul 4,4% non è certamente significativo rispetto per esempio a non pochi corporate pure extralunghi, spesso però a taglio 100.000. Nemmeno da mettere in discussione spread denaro-lettera e volumi degli scambi, visto che questo titolo rappresenta il riferimento per chi investe sui titoli di Stato a lunga scadenza.
    Il perché
    Non è certo il rendimento cedolare il motivo di questa strategia. Lo è invece il “total return”, cioè la somma fra rivalutazione del capitale in prospettiva per il Btp 2072 e incasso dei coupon per entrambi, con una protezione remunerata sul 2,5% per la quota capitale investita sulla parte corta. Un modo diverso quindi nell’affrontare le evoluzioni a medio termine di un mercato obbligazionario destinato a svolgere un ruolo predominante per gli investimenti nei prossimi anni.