Bond oggi: tassi variabili in $, come sceglierli e quali errori evitare
Lorenzo Raffo
12 luglio 2022
È il loro momento, sebbene le quotazioni non lo mostrino. I motivi di una situazione complessa e alcuni consigli pratici per migliorare i rendimenti.
Il prossimo 27 luglio verrà annunciata la decisione della Fed in merito a un altro aumento dei tassi. Ormai il mercato sconta o 50 o 75 punti base in più, con questa ripartizione delle probabilità in base al “Rate Monitor Toll”: per il 92,4% di chi opera con i derivati si tratterà di 50 pb, mentre per il restante 7,6% di 75 bp. Ne consegue che, nel migliore o peggiore dei casi, il tasso di riferimento potrebbe salire al 2,5%.
Per fine anno si ipotizza invece una forchetta fra il 3,5 e il 3,75%, mentre successivamente si prevede una discesa se l’inflazione sarà stata debellata.
Conviene comprare adesso i tassi fissi?
La risposta è negativa, salvo che si imposti un piano di entrate scaglionate su titoli molto lunghi, soprattutto Treasuries, partendo dagli attuali livelli di prezzo favorevoli:
- Usa T-Bond 2% Fb50 Usd (Isin US912810SL35), quotazione 77,5;
- Usa T-Bond 2,25% Ag49 Usd (Isin US912810SJ88), quotazione 81,1;
- Usa T-Bond 3,375% Nv48 Usd (Isin US912810SE91), quotazione 100,6.
Conviene comprare adesso i tassi variabili?
Di certo, la fase è favorevole all’acquisto di tassi variabili, purché li si valuti attentamente.
Attenzione a:
- la liquidità. I titoli di tale tipo quotati su Borsa Italiana sono molti e quasi tutti emessi da banche o da organizzazioni sovranazionali (Bei, World Bank ecc.). Solo una parte registra scambi abbastanza regolari, con spread bid-ask più favorevoli comunque rispetto a qualche mese fa;
- l’eventuale presenza di “cap”, ovvero di tetti per le cedole. Ci sono bond per esempio con coupon massimo al 3 o al 4 o al 5%. In base alle pressioni rialziste della Fed, è inevitabile che queste limitazioni penalizzino le quotazioni. Nella fase in corso è preferibile scegliere tassi variabili senza “cap”;
- l’esistenza di margini aggiuntivi al Libor, che è il tasso di riferimento. In realtà quest’ultimo non esiste più, in quanto sostituito dal Sofr, più trasparente e meno volatile. I titoli espressi in Libor vivono così una fase di transizione, che dovrebbe terminare nel giugno 2023. Intanto esordiscono sul mercato nuovi variabili (in realtà misti, poiché prevedono una prima parte a tasso fisso) indicizzati Sofr.
I consigli operativi per l’acquisto di bond a tasso variabile
I bond tv in dollari vivono una condizione complessa, poiché i rendimenti in corso sono ancora bassi, considerando che il prevalente tasso di riferimento - il Libor a 3 mesi – si colloca al 2,42%.
Valutando che una cedola fissa a 5 anni ha uno yield in corso di circa il 3%, è evidente come i tv siano sotto, il che li penalizza in termini appunto di prezzo. Si determinano perciò occasioni interessanti, visto che se il Libor salisse, come è inevitabile, le cedole dei variabili crescerebbero portandosi su livelli più rilevanti rispetto agli attuali.
Tenendo conto di quotazioni in alcuni casi ben sotto 100 e aggiungendo la prospettiva di un rialzo dei rendimenti, ci si rende conto di come le potenzialità del breve termine siano significative. Meglio però non esporsi troppo in durata (preferibile due-tre anni) per non sottoporsi a un rischio: quello che la politica monetaria della Fed debba tornare a essere espansiva dopo la metà o la fine del 2023, complice una recessione che già si annuncia in non pochi segnali sia dell’economia, sia degli andamenti dell’obbligazionario in dollari.
Archivio
novembre 2024 ottobre 2024 settembre 2024 luglio 2024 giugno 2024 maggio 2024 aprile 2024 marzo 2024 febbraio 2024 gennaio 2024Altri blog
Finanza Sostenibile
Di Giuseppe Montalbano
Rivoluzione Fintech
Di Stefano Tempera
Terzo Millennio
Di Pierpaolo Bombardieri