Bond oggi: testa e spalle per lo yield del decennale Usa. Cosa significa
Lorenzo Raffo
1 agosto 2022
Questo segnale di inversione ribassista fa ora pensare che i prossimi rialzi Fed si limiteranno. Cosa dicono i Treasuries lunghi e cosa i relativi Etf.
Il treno parte dagli Usa e quindi inevitabilmente dalla Fed. Ebbene il segnale delle ultime ore fa supporre che il trend rialzista dei rendimenti dei titoli di Stato stia per esaurirsi. Osservando infatti il grafico del decennale si rivela un’indicazione tecnica tra le più eloquenti per rivelare un’inversione di tendenza: si tratta di un testa e spalle, che può far pensare come sia ipotizzabile un movimento di ribasso appunto del rendimento e pertanto di rialzo delle quotazioni.
Numeri a confronto
Yield alla mano ecco cosa sta succedendo: alla testa di metà giugno al 3,48% e alla prima spalla del 6 maggio al 3,1% e alla seconda del 20 luglio al 3,0% ha fatto seguito un deciso calo sotto il 2,7% negli ultimi giorni. Il mercato quindi ha ripreso ad acquistare Treasuries e ha scardinato l’impostazione rialzista dei rendimenti. Perché lo sta facendo? Per un motivo palese: pensa che la Fed possa ancora rialzare i tassi a settembre, fra sette settimane, e poi sospendere o aumentare nuovamente di 25/50 pb. Tutto dipenderà dagli annunci sull’inflazione di luglio, previsti per il 10 agosto: attualmente si ipotizza un dato all’8,9%, che certamente resta molto alto ma per la prima volta in discesa rispetto all’orientamento degli ultimi mesi.
Inflazione giù? Meglio lentamente
In realtà gli operatori attendono già per la rilevazione di agosto (comunicazione a settembre) una discesa sotto l’8% ed è su questa speranza che si stanno muovendo, sebbene faccia più paura inverosimilmente un crollo violento, che sarebbe sinonimo di recessione. Meglio un lento atterraggio, sotto certi profili un po’ pilotato. C’è però da segnalare che le quotazioni dei Treasuries lunghissimi risultano più incerti su una spallata rialzista. Il T-Bond 2% 2050 (Isin US912810SL35) resta sotto gli 80 $ contro un minimo di periodo a 72,8 $ di metà giugno. Un aumento c’è stato ma progressivo e senza eccessive accelerazioni, anzi caratterizzato di movimenti oscillanti.
Attenzione se si scelgono gli Etf
Preferendo operare con gli Etf, non fosse altro che per una questione di liquidità nettamente migliore rispetto ai singoli titoli, c’è da segnalare come l’iShares $ Treasuries 7-10 years (Isin IE00B1FZS798) abbia messo a punto un “falso” segnale. È tornato infatti sulle quotazioni di marzo (188/189 €) con un doppio massimo, determinato dal rafforzamento del dollaro sulla nostra valuta, in cui per l’appunto è negoziato, fatto che non si esplicita invece nelle quotazioni dei Treasuries espresse in Dollari. Attenzione quindi a evitare l’inganno di questa variabile, spesso non adeguatamente presa in considerazione da chi investe. I prossimi giorni saranno certamente espliciti nel chiarire il quadro. I valori di rendimento del decennale da seguire risultano - allo stato in corso - del 2,57% e del 2,48%. Sotto sarebbe davvero una svolta decisiva, che annullerebbe totalmente l’ipotesi di una serie di ulteriori forti aumenti dei tassi in area Fed.
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