Bond oggi: vicende di Btp, sovranazionali in real, T-Note cortissimi e Slovenia al 2081
Lorenzo Raffo
2 novembre 2022
Sono i fronti caldi delle ultime ore. Nel contesto dei Btp in evidenza un quattro anni con rendimento al 3,2%. Anche sui Treasuries il mercato va corto.
Btp di nuovo volatili in attesa delle decisioni della Bce. Negli ultimi giorni in risalto su questo fronte due emissioni scambiate in ottica di curva dei rendimenti. Al primo posto il Btp 2,10% Lg26 (Isin IT0005370306), che dopo la discesa sotto i 95 è rimbalzato a 96,85 per poi ridiscendere ieri a 96,1 euro e aprire oggi a 96,24. Con uno yield al 3,2% ha trovato nelle ultime sedute una relativa resistenza sul 3,6-3,7%, livello decisamente interessante per un quadriennale in euro. Lo segue nella classifica dei titoli più rincorsi dal mercato il Btp 1,7% St51 (Isin IT0005425233): con una quotazione sotto i 60 euro (apertura oggi a 58,9) garantisce un 4,2% contro il massimo al 4,6% del 12 ottobre. La “duration” sui 20 risulta non eccessivamente esasperata ma tale da garantire variazioni intraday adeguate alla volatilità in corso sul fronte dei nostri governativi. Il confronto con il più lungo dei Btp è netto: il 2051 batte il 2,15% Mz72 (Isin IT0005441883), che si negozia su livelli equivalenti di 59-60 euro ma che si attesta su un rendimento leggermente inferiore del 4,1%. Questa contrapposizione resterà uno dei temi da seguire nelle prossime settimane.
Il Brasile di Lula
Inevitabile monitorare il mercato dei sovranazionali in Brl, dopo il cambio di guida del Paese, con la vittoria di Lula da Silva alle elezioni presidenziali. Il real ha festeggiato tornando poco sopra i 5 contro euro (chiusura ieri a 5,13), cioè poco lontano dal suo massimo e quindi minimo per l’euro, nel cross Eur/Brl, di 5,026 del 19 aprile scorso. Le emissioni sovranazionali hanno retto bene l’impatto di un uomo di sinistra alla guida del Paese ma occorrerà attendere le prime decisioni di politica economica per valutare le evoluzioni. Il Bei 8% St26 Brl (Isin XS2391850703 – apertura oggi a 95,75) si attesta su un rendimento poco sotto il 10% contro massimi dell’anno al 12%. In realtà il mercato guarda al tasso inflattivo in netta discesa: dal 12% di aprile è crollato al 7,2% di settembre e il giorno 10 verrà comunicato il dato relativo a ottobre.
Nel giorno della Fed
L’annuncio sui tassi in area Usa sarà ufficializzato in serata, sebbene l’aumento di 75 pb sia quasi scontato. Il mercato continua intanto a collocarsi sulla parte corta della curva, anzi su quella cortissima. Con una certa prudenza sul volume però degli scambi, avendo già fatto il pieno di T-Note a un anno e a due anni. L’1,375% 30/6/23 (Isin US912828S356) da un mese si muove nell’area dei 98 $ (chiusura ieri a 98,87) con rendimento al 4,6%, massimo storico del tutto anomalo. Ancora meglio una scadenza un po’ più lunga: il T-Note 2,5% 15/5/24 (Isin US912828WJ58) a 97 Usd supera di poco il 4,6%. A maggio 2020 si comprava su livelli di 109 Usd.
Un titolo da record
Non si può trascurare infine l’esordio sul Mot di un nuovo extralungo, lo Slovenia 0,6875% 2081 (Isin SI0002104121), trattato al prezzo di riferimento di 35 euro. È la quotazione più bassa in assoluto sul fronte degli ultra decennali, ancor più interessante se si considera il rating dell’emittente AA-, fra i migliori nel contesto europeo. Con scambi a zero a Piazza Affari (non potrebbe però essere diversamente dato l’esordio da poche ore), trattandosi di un collocamento di inizio 2021 trova riscontri più adeguati sulle Borse tedesche, dove però gli spread si attestano sui 100-150 pb. Il rendimento al 3,2% è ai massimi storici, confrontandosi per esempio con il dato dello 0,7% di agosto 2021.
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