eSports: prossima fermata Metaverso, qualche numero
Pasquale Borriello
21 maggio 2021
Gli eSports hanno mostrato che tutto ciò che accade nei videogames è incredibilmente serio. Può diventare un lavoro, attira sponsor e crea vere e proprie celebrities. È quello che chiamiamo metaverso.
Quale sarà il prossimo passo degli eSports? Trasformare le piattaforme più popolari in spettacolari mondi paralleli, con la completa ibridazione dell’esperienza sportiva e quella «e-sportiva». Immaginate che i prossimi stadi pieni siano in realtà delle arene digitalizzate, in cui magari entriamo grazie a dei visori di realtà virtuale. È quello che chiamiamo metaverso. Eh sì, la fantascienza di Ready Player One non sembra poi tanto lontana.
Il metaverso è ciò a cui realmente ambiscono le principali case produttrici di videogames, ovvero ricreare un mondo online parallelo in cui le persone possono «vivere». Un mondo permanente che rimane attivo e va avanti anche quando la persone non sono connesse e che può ospitare diverse tipologie di esperienze. L’obiettivo è ricreare il più possibile la varietà del mondo reale, magari con qualche cosa in più. Non deve sembrarvi assurdo: alcune società sono dichiaratamente a lavoro per realizzare questo sogno.
I numeri non lasciano spazi a dubbi: il «metaverso» già oggi muove miliardi di dollari e cattura milioni di persone.
Prendiamo Epic Games ad esempio, che punta a trasformare Fortnite in un metaverso e sta raccogliendo soldi per farlo. Una quantità incredibile di soldi, tanto che ad Aprile ha annunciato di aver completato un finanziamento da 1 miliardo di dollari. In quell’occasione Tim Sweeney (CEO e Founder) ha ringraziato gli investitore «per supportare la nostra visione sul Metaverso» e ha specificato che «questi investimenti ci aiuteranno ad accelerare il lavoro per creare esperienze sociali in Fortnite, Rocket league e Fall Guys».
Ma forse Roblox, un gioco molto popolare soprattutto tra i più giovani, è perfino più vicino all’idea di realizzare il metaverso. Roblox è un gioco che permette di fare diverse esperienze e attira ogni giorno 36 milioni di utenti attivi. La vera novità di Roblox è che permette agli utenti di ricreare dei giochi con le proprie regole e quindi sostanzialmente lascia spazio a chiunque di creare dei «sotto-mondi». In pratica un multiverso. Il CEO Dave Baszucki non nasconde l’ambizione di creare il metaverso e anzi dichiara che:
“Le persone fanno tutto su Roblox, dal giocare ai giochi più tradizionali a fare vere e proprie esperienze sociali come andare in giro, stare insieme, lavorare in un ristorante o addirittura scappare da un Tornado. E nel mezzo di questa pandemia abbiamo visto che molte persone hanno usato Robloz per restare connesse tra di loro, magari organizzando una festa di compleanno o una cerimonia di laurea".
L’azienda ha un valore stimato, ad oggi, di oltre 37 miliardi di dollari.
L’idea del metaverso non è affatto nuova: l’ha «coniata» circa 30 anni fa l’autore americano Neal Stephenson, che nel romanzo Snow Crash immaginava un’evoluzione di Internet come mondo basato sulla realtà virtuale, con Avatar degli utenti e Demoni governati dal computer.
Se il metaverso è in pratica una sorta di MMORPG (Massive Multiplayer Online Role-Playing Game), allora il primo indiziato è World of Warcraft, che ha una «popolazione» di oltre 115 milioni di giocatori, circa 5 su base giornaliera.
Certo, non tutti vorrebbero vivere in un mondo parallelo abitato da orchi e demoni. Magari qualcuno preferirebbe un mondo più simile a quello reale. Ad esempio quelle 11 milioni di persone che hanno seguito il campionato mondiale di Formula 1 virtuale nel 2020. Per una buona parte della stagione c’è stato solo il campionato virtuale eSports ufficiale perché quello reale era fermo a causa dei lockdown in giro per il globo. E aggiungo che la ’riprese’ del videogame erano quasi indistinguibili da quelle televisive reali, oltre a vedere come protagonisti alcuni degli stessi piloti che quest’anno sono saliti di nuovo in macchina come Lando Norris o Charles Leclerc.
Ma in questa carrellata c’è forse un protagonista inaspettato. Se pensate che il metaverso non possa che essere una fedele riproduzione 3D dell’intero pianeta Terra, siete accontentati. Perché tale riproduzione esiste già: è Microsoft Flight Simulator 2020 che grazie alle mappe satellitari e a complicati algoritmi ha già riprodotto in 3 dimensioni tutto il pianeta. Provare per credere: c’è chi lo usa già per realizzare dei documentari con gli elefanti in Africa.
Concludo con una nota emotiva: quest’anno un potenziale protagonista dello sport internazionale, morto nel 2006, è rinato in FIFA 21, uno dei giochi più popolari al mondo soprattutto nelle competizioni esportive. Si tratta di Kiyan Prince, giocatore dei Queen Park Rangers assassinato quando aveva appena 15 anni. Ora Kiyan vive nel mondo parallelo frequentato da milioni di giocatori più o meno della sua età.
Questa storia del metaverso è pazzesca, non è vero? E pensate che siamo solo all’inizio. Pronti a partire?
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Pasquale Borriello
CEO di Arkage, tra le prime agenzie di comunicazione in Italia a credere negli esports come piattaforma di comunicazione e membro dell’Osservatorio Italiano Esports.
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