Fatture insolute, quando un marchio può aiutare a incassare
BCFormula
23 giugno 2023
Con l’utilizzo del marchio fattura certificata le imprese possono arginare il fenomeno delle fatture insolute.
A cura di Massimo Carvelli, PM71
Il fenomeno delle fatture insolute è oggettivamente un fattore di enorme criticità per le imprese e di conseguenza per il sistema economico nazionale. I dati, infatti, ci rivelano uno scenario impervio per le aziende strutturate che diventa critico per le piccole e medie imprese. Basti pensare che l’entità delle fatture insolute si misura nell’ordine di svariati miliardi di euro all’anno.
I numeri parlano chiaro: solamente poco più di un terzo delle fatture emesse in Italia viene pagato nei tempi stabiliti.
Il tempo medio di pagamento di una fattura è di tre mesi. Tra tutti gli enti della Pubblica Amministrazione solamente un quarto paga le proprie fatture a scadenza.
Pagamento fatture: male la sanità, bene la finanza
In particolare, nel settore della sanità la percentuale delle fatture pagate entro le scadenze stabilite da contratto è dell’1%. Al contrario, Cribis fa sapere che il gruppo merceologico più virtuoso nei pagamenti è ancora una volta quello dei servizi finanziari.
Infatti, il 50,9% delle imprese di questo settore salda le fatture alla scadenza, il 41,4% entro trenta giorni e solamente il 7,7% con un ritardo grave. È buona anche la performance del comparto manifatturiero, con il 43,9% dei pagamenti alla scadenza, il 49,3% entro trenta giorni e il 6,8% dei ritardi gravi.
Persistono, invece, le difficoltà delle imprese del commercio al dettaglio e del settore primario (agricoltura, silvicoltura e pesca), rispettivamente con una percentuale di ritardi gravi del 16,2% e del 12,1%.
I dati fin qui analizzati restituiscono un quadro che, nonostante l’incertezza dell’attuale contesto economico mondiale, lascia ben sperare per il prossimo futuro e che pone l’attenzione su un fattore oramai irrinunciabile per chi fa impresa: la necessità di dotarsi di strumenti di monitoraggio per l’affidabilità di fornitori e partner.
Una marchio per contrastare il fenomeno delle fatture insolute
In questo contesto ogni strumento in grado di offrire un argine alla deriva delle fatture insolute sia oggi una risorsa cruciale per le imprese. Un esempio è il servizio di fattura certificata, un marchio creato da una società di recupero e gestione crediti autorizzata dal Ministero dello Sviluppo Economico, che viene posto in calce al documento.
Si tratta di uno strumento che non è legato alla valutazione dello stato finanziario del debitore o alla forza della riscossione che si è in grado di attuare. Il servizio, che autorizza il titolare ad apporre il marchio certificativo sulle proprie fatture, prova a cambiare il modo di contrastare le insolvenze subite.
Il principio di validazione della fattura emessa, infatti, si associa a un principio di natura preventiva: la fattura certificata è corredata da una nota accompagnatoria. La nota, testualmente, specifica che “la gestione di questa fattura è delegata a una società esterna, che ne monitora il pagamento nei tempi concordati, e gestirà il recupero, e la gestione dei crediti insoluti e inesigibili”.
L’utilizzo del marchio applicato sulle fatture emesse produce un calo di insolvenze e soprattutto il rispetto degli incassi nelle rispettive scadenze, garantendo alle aziende la monetizzazione dei propri crediti nei tempi concordati.
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