Holding, come scegliere la migliore forma giuridica
Alberto Michelis
5 maggio 2023
Srl, Sas, o altro? Vediamo come gli imprenditori possono scegliere la forma giuridica della holding, districandosi nella jungla dei consulenti e fra i propri dubbi
Incontrando imprenditori tutti i giorni è facile sentire opinioni contrastanti sulla migliore forma giuridica che la società holding dovrebbe assumere per essere più performante o più adeguata.
Spesso queste opinioni derivano da consultazioni di siti web o da discorsi fra amici, ma qualche volta invece gli imprenditori che ne parlano ne danno la responsabilità a non meglio identificati consulenti aziendali che consiglierebbero, in modo più o meno trasparente, di scegliere una forma giuridica in luogo di un’altra, perché solo quella da loro indicata avrebbe il pregio di garantire la protezione patrimoniale del socio in quanto persona fisica.
Ciò accade, ad esempio, in relazione al suggerimento di scegliere la forma della società semplice che garantirebbe la impignorabilità assoluta delle quote, salvaguardando così il patrimonio degli imprenditori dagli attacchi dei creditori personali.
Naturalmente il consulente di turno di solito precisa che nello statuto della società semplice occorrerebbe inserire una certa clausola, di cui egli sarebbe depositario unico, per poter ottenere il miracoloso risultato sperato.
Niente di più deviante e, purtroppo, non corretto, infatti questi consulenti dimenticano di aggiungere che, purtroppo, la legge consente al creditore personale del socio di società semplice, di chiedere la liquidazione della società stessa e poi con il ricavato di soddisfare le proprie pretese creditorie.
Dato che la società semplice di solito contiene o quote o immobili anche di rilevante valore, la conseguenza è che bisogna vendere tutto e mettere il ricavato a disposizione del creditore, con buona pace della impignorabilità delle quote, che diventa del tutto inutile.
Creare una holding: la forma giuridica migliore e i limiti
Dunque chi può dire quale sia la forma giuridica migliore per costituire la holding?
In realtà nessuno, perché non esiste una forma giuridica migliore di altre, semplicemente esiste la forma più adeguata per la specifica situazione di ogni imprenditore.
Va individuata caso per caso, attraverso un’approfondita analisi della situazione delle società operative esistenti, della situazione familiare, del passaggio generazionale, del patrimonio personale e aziendale, degli scopi attuali e futuri dell’imprenditore e dell’andamento pregresso, attuale e prevedibile, delle società stesse.
Pertanto nessuno può garantire agli imprenditori la protezione totale del patrimonio e il risparmio fiscale assoluto.
Sono infatti questi due i limiti, gli estremi, fra i quali si muove la “cerniera” della holding, e sono inversamente proporzionali: se la forma giuridica consente maggiore protezione patrimoniale, si potranno avere vantaggi fiscali ridotti (è il caso della Sas); se la forma giuridica consente minor protezione patrimoniale, si potranno avere vantaggi fiscali maggiori (è il caso della Srl);in mezzo c’è la Ss, che offre una protezione patrimoniale limitata con risparmio fiscale minimo.
Quante forme giuridiche può assumere una holding
La società holding può essere costituita sotto diverse forme giuridiche, tre tipi di società di persone e tre tipi di società di capitali:
- La società semplice.
- La società in nome collettivo.
- La società in accomandita semplice.
- La società a responsabilità limitata.
- La società per azioni.
- La società in accomandita per azioni.
La forma giuridica della holding maggiormente adottata dagli imprenditori è quella della Srl.
Il motivo è che questa struttura è meno costosa e laboriosa da gestire rispetto alla Spa e, nel contempo, consente il massimo risparmio fiscale, permettendo la circolazione dei dividendi e l’incasso delle plusvalenze da cessione di partecipazioni, sussistendo le condizioni di legge, a tassazione fortemente ridotta, ovvero 1,2% invece che 26%.
La scelta della forma giuridica delle holding: il fattore tempo
Purtroppo la Srl non consente di conseguire la massima protezione del patrimonio perché non protegge l’imprenditore dai suoi creditori personali o da eventuali danni che egli dovesse causare a ragione di fatti e accadimenti che possono capitare durante la vita di ogni persona.
Si pensi ad esempio al caso di un imprenditore coinvolto in incidente stradale grave e con la sua assicurazione che per imprecisati motivi non coprisse il danno provocato; o anche alle eventuali conseguenze di un accertamento fiscale a carico dell’imprenditore o del socio di società di persone o dell’amministratore.
D’altra parte la Sas, società in accomandita semplice, se gestita attraverso accorgimenti statutari adeguati, potrebbe permettere al socio accomandatario di non subire pignoramenti della sua quota, raggiungendo così una protezione patrimoniale massima. Tuttavia, per converso,, la tassazione dei dividendi e delle plusvalenze in capo ai soci di società di persone, sarebbe parecchio più elevata di quella applicabile agli stessi proventi se incassati dalla Srl.
Come si può vedere da pochi semplici casi, non esiste una forma giuridica ideale o migliore in assoluto per costituire una holding.
Quindi la regola è valutare la situazione del singolo imprenditore e scegliere la forma giuridica che in quel momento risulta essere la più adeguata da applicare.
Ma non è neppure detto che quella forma prescelta in quel momento debba restare immutabile e immutata nei secoli: potrebbero infatti verificarsi casi ed eventi di vita che potrebbero portare a rivedere la scelta effettuata e a cambiare la forma inizialmente individuata, perché le mutate condizioni potrebbero portare verso un’altra forma giuridica maggiormente adeguata a esse.
Ad esempio un imprenditore che inizialmente si trova in una situazione nella quale deve tutelare la sua quota da fatti e problemi di carattere amministrativo aziendale, anche pregressi, potrebbe scegliete la Sas per la maggiore protezione patrimoniale personale a discapito del risparmio fiscale che per lui in quel momento potrebbe non essere prioritario o essenziale.
Passato il momento critico e tornata la situazione aziendale favorevole, potrebbe però decidere di trasformare la Sas in Srl, per godere dei vantaggi fiscali.
Ancora: un imprenditore che per diversi motivi volesse mantenere la riservatezza del passaggio, sia per questioni di concorrenza commerciale o di carattere famigliare (separazioni, adozioni, rapporti familiari complessi), dovrebbe utilizzare la società semplice per la quale non esiste obbligo di iscrizione in camera di commercio, o meglio non esiste neppure obbligo di atto notarile o di forma scritta, con la conseguenza che nessuno potrebbe sapere chi è il titolare delle quote stesse, tranne, seppure non senza indagini, il fisco e la giustizia in caso di violazioni di norme amministrative o penali.
Forma giuridica ideale per la holding: in conclusione?
In conclusione, riguardo la scelta della forma giuridica ideale per la propria holding è necessario diffidare di chi ha la soluzione ideale in tasca ed esprime giudizi e valutazioni senza analizzare attentamente la situazione degli imprenditori. Questa va fatta, lo ribadiamo, con logica multi livello. Degli imprenditori vanno conosciute e messe a confronto le dinamiche a livello aziendale, familiare e ambientale, i fatti storici pregressi e le attese di sviluppi futuri, più o meno prevedibili. Degli imprenditori vanno ascoltate le esigenze e gli obiettivi futuri, sia a livello di missione, sia di visione. Solo così i veri consulenti potranno dare il parere migliore sulla scelta della forma giuridica ideale per la holding.
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