Investitori ricevono un rimborso di oltre €60.000 su azioni Saipem. Ecco come hanno fatto
Marco Fabio Delzio
1 novembre 2024
L’Arbitro per le Controversie Finanziarie ha permesso a due investitori di recuperare oltre €60.000 per un investimento in perdita su azioni Saipem dalla banca intermediaria che ha venduto i titoli.
Due investitori della provincia di Milano, tra il 2014 e il 2016, hanno acquistato azioni di Saipem S.p.A., subendo una perdita complessiva di €52.714,41. Si sono affidati a Martingale Risk, che ha identificato gravi carenze informative e valutative da parte della banca intermediaria.
L’intermediario, infatti, non ha fornito ai clienti informazioni adeguate sui rischi dell’investimento e non ha aggiornato correttamente il profilo MIFID degli investitori per le operazioni finanziarie successive. Il questionario MIFID risaliva al 2008 e, risultando ormai obsoleto, ha portato a valutazioni di adeguatezza imprecise. Inoltre, l’informativa preliminare fornita prima degli acquisti si è rivelata generica e priva dei dettagli necessari, violando gli obblighi di chiarezza e trasparenza.
Grazie all’intervento di Martingale Risk, è stato dimostrato che gli investimenti non erano in linea con le reali esigenze e capacità dei clienti. Infatti, l’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF), con decisione n. 7661 del 22 ottobre 2024, ha accolto il ricorso e ha condannato la banca a risarcire i ricorrenti con €63.252,54, oltre agli interessi legali.
Martingale Risk segue da anni le turbolenti vicende di Saipem, ed è al fianco di tutti gli investitori italiani che desiderano recuperare le perdite subite.
Le vicende di Saipem
Saipem SpA, multinazionale leader nella prestazione di servizi per il settore petrolifero, negli ultimi anni è stata particolarmente attenzionata dalla CONSOB per rilevanti irregolarità inerenti al biennio 2015-2016. Nel 2018 la CONSOB ha infatti accertato la non conformità del bilancio d’esercizio e consolidato 2016 di Saipem.
Entrando brevemente nel merito, la CONSOB contesta a Saipem che talune svalutazioni (per quasi 1,5 miliardi di euro), operate dalla società su immobili, impianti e macchinari nel bilancio consolidato 2016, avrebbero dovuto essere rilevate per competenza economica già nel 2015 e che nel bilancio 2016 tali errori sarebbero dovuti essere corretti, cosa che invece non è avvenuta.
Successivamente con la delibera n. 20828 del 21 febbraio 2019 la CONSOB ha comminato sanzioni pecuniarie all’allora direttore finanziario ed all’amministratore delegato di Saipem, per via di svariate omissioni informative relative all’aumento di capitale di gennaio/febbraio 2016, e afferma che “tali omissioni informative hanno privato gli investitori di informazioni necessarie affinché potessero pervenire ad un fondato giudizio sulla reale situazione patrimoniale, finanziaria ed economica di Saipem”.
In sostanza tali rilevanti irregolarità hanno impattato in maniera significativa la capacità decisionale degli investitori che hanno comprato le azioni Saipem tra l’ultimo trimestre del 2015 e l’11 febbraio 2016 e che hanno partecipato all’aumento di capitale di gennaio-febbraio 2016 sulla base di informazioni ufficiali alterate e fuorvianti.
Il titolo azionario di Saipem tra il 1° gennaio 2015 ed il 12 Febbraio 2016 (ovvero il primo giorno successivo alla conclusione dell’aumento di capitale) ha perso circa il 65% del suo valore di mercato.
La nostra proposta
Martingale Risk sta organizzando un’importante azione legale relativamente alle azioni di Saipem S.p.A., per ottenere il risarcimento delle perdite subite dai risparmiatori a causa delle irregolarità presenti nei bilanci d’esercizio 2015 e 2016 e nella documentazione d’offerta relativa all’aumento di capitale del 2016 che dovessero essere accertate, cosi come già acclarato da CONSOB e TAR del Lazio.
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Martingale Risk, previa valutazione della documentazione, si rende disponibile ad assistere i propri Clienti senza anticipi o compensi fissi, prevedendo un compenso esclusivamente in caso di successo della pratica.
Martingale Risk sta agendo attraverso azioni risarcitorie contro le banche intermediarie che hanno venduto i titoli di Saipem ai risparmiatori, tutte le volte che dall’analisi documentale emergono irregolarità in ordine agli obblighi prescritti dalla normativa vigente degli intermediari finanziari (ovvero violazioni della normativa MIFID, del Contratto Quadro e degli obblighi informativi pre e post vendita del titoli, etc.).
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