Case green, cosa devono fare gli italiani: tutte le scadenze della ristrutturazione obbligatoria

Stefano Rizzuti

15/02/2023

La direttiva Ue sulle case green comporta non solo grandi ristrutturazioni, ma anche importanti scadenze - che riguardano potenzialmente tutti gli italiani - per piccoli lavori: ecco quali.

Case green, cosa devono fare gli italiani: tutte le scadenze della ristrutturazione obbligatoria

La direttiva Ue sulle case green è stata approvata in commissione dal Parlamento europeo e presto, una volta recepita, farà sentire sin da subito i suoi effetti. L’obbligo di ristrutturazione degli edifici, così come è stato ribattezzato, avrà una serie di conseguenze concrete sulla vita dei cittadini.

Con le nuove regole, infatti, gli interventi da fare saranno molti e riguarderanno non solo grandi lavori di ristrutturazione, ma anche impianti solari, la sostituzione di caldaie, per arrivare agli incentivi per ristrutturare e gli edifici a zero emissioni. Ricordiamo, comunque, che il testo non è ancora definitivo, ma si fa riferimento al provvedimento approvato in commissione all’Europarlamento, ancora suscettibile di modifiche.

Con la direttiva, infatti, l’Ue non fornisce solo indicazioni per l’efficientamento energetico degli edifici, ma trasmette anche un calendario di prescrizioni, con l’obiettivo di ridurre le emissioni delle abitazioni nel giro di poco meno di 20 anni, con obblighi che arrivano fino al 2040. Il Sole 24 Ore ha provato a riassumere tutti i principali adempimenti che riguardano lo Stato e i cittadini.

Quando bisogna adeguarsi alla normativa Ue sulle case green

Dal momento dell’approvazione finale della direttiva Ue, attesa entro l’estate, gli Stati membri avranno due anni per adeguarsi. Quindi sembra probabile che un primo effetto sugli edifici italiani non arrivi prima del 2025, quando sapremo anche le deroghe che verranno applicate dal governo recependo la direttiva. Il primo obiettivo della direttiva, però, è fissato per il 2024 e riguarda il divieto di agevolazioni per l’installazione di caldaie a combustibili fossili.

Case green, cosa bisogna fare per le caldaie

Uno dei temi che riguarda potenzialmente tutte le abitazioni è quello delle caldaie: l’Ue vuole far scattare il divieto di installazione di sistemi di riscaldamento a combustibili fossili sia per i nuovi edifici che per quelli esistenti ma da ristrutturare. Quindi a rischio ci sarebbero anche le caldaie a gas, ma non quelle ibride, come nel caso di caldaie a condensazione o delle pompe di calore.

L’installazione di impianti a energia solare

La direttiva punta anche a incentivare l’installazione di impianti a energia solare, tranne nei casi in cui non sia possibile per motivi tecnici. Gli impianti solari diventeranno obbligatori in tutte le nuove costruzioni pubbliche e non residenziali. L’obbligo verrà esteso dal 31 dicembre 2026 a tutti gli edifici pubblici e non residenziali, anche quelli non nuovi. Alla fine l’obbligo verrà applicato a qualsiasi edificio ristrutturato entro il 31 dicembre 2032.

Case green, l’abbattimento delle emissioni degli edifici

Più avanti c’è un’altra scadenza, che va dal 2027 al 2033, e riguarda gli obblighi per gli edifici residenziali e non residenziali, con l’obiettivo di abbattere le emissioni. La classe energetica dovrà diventare, gradualmente, la D per tutti gli immobili. In più ci sono gli obblighi per i nuovi edifici, che dovranno essere realizzati a zero emissioni già dal gennaio del 2026 per quelli gestiti da enti pubblici. Per le altre case, quelle private, la scadenza è fissata al 2028.

Le ultime scadenze della direttiva Ue sulle case green

Ci sono anche altre scadenze, più distanti. Addirittura alcune arrivano al 2040, quando è previsto l’ultimo termine per l’addio ai combustibili fossili di tutti gli impianti presenti negli edifici residenziali e non. In realtà c’è una prima scadenza nel 2035, ma per gli Stati membri c’è la possibilità di prevedere una deroga a questo termine e avere qualche anno in più.

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