Molti prodotti Nestlé non fanno bene alla salute, lo ammette l’azienda: ecco quali

E. C.

02/06/2021

Oltre il 60% dei prodotti alimentari della Nestlé non fa bene alla salute, a partire dal 99% dei gelati in distribuzione: lo ammette la stessa azienda. Ecco quali prodotti sono coinvolti.

Molti prodotti Nestlé non fanno bene alla salute, lo ammette l’azienda: ecco quali

Scoppia il caso Nestlé.

È il Financial Times a riportare la clamorosa rivelazione: un documento fino ad oggi rimasto privato in cui la multinazionale svizzera Nestlé (colosso per bevande, dolciumi e gelati), si autoaccusa di produrre cibi non sani.

Ecco quali sono i cibi della Nestlé che non fanno bene alla salute.

Prodotti della Nestlé che fanno male: cifre alla mano

Il sistema utilizzato a livello internazionale per capire se un cibo si può considerare sano o no è una scala che va da uno a cinque che è utilizzata dalle maggiori organizzazioni multinazionali per valutare i propri prodotti.

Ad oggi, in effetti, secondo questo sistema di valutazione dei cibi sani e salutari, solo poco più di un terzo dei cibi e delle bevande prodotti dalla Nestlé sembra aver ottenuto un punteggio di almeno 3,5 (la sufficienza) su un totale di 5 punti.

Il punteggio di 3,5 è proprio la soglia minima perché un cibo sul mercato sia ritenuto “abbastanza” sano e, secondo lo studio svolto, il 99% dei gelati e più del 60% dell’intera gamma di prodotti dolciari messi in commercio dall’azienda non supera la sufficienza.

Lo stesso vale per le acque aromatizzate e alimenti a base di latte: molti di questi prodotti non superano la soglia della sufficienza nella scala dei prodotti sani per la salute dell’uomo e lo stesso vale per alcuni dei latticini Nestlé.

Cosa dice la Nestlé sui prodotti che non fanno bene alla salute

La Nestlé punta al miglioramento della gamma di prodotti che offre ai suoi consumatori. Ciò significa continuare gli studi già avviati in merito di “salute” affinché perfino le merendine e i dolci siano considerabili più sani per l’uomo di quanto sono ora.

“Abbiamo apportato miglioramenti significativi ai nostri prodotti”, viene dichiarato dalla multinazionale, ma - continua la dichiarazione dell’azienda Nestlé - la gamma offerta alla clientela è ancora al di sotto di quelle che sono le “definizioni in termini di salute”, sia dal punto di vista normativo, sia nei confronti degli stessi consumatori.

Comunque, la Nestlé dichiara che alcuni prodotti o categorie di prodotti non potranno mai essere considerati totalmente “salutari”, pur provando qualsivoglia sorta d’innovazione per migliorarne la qualità. Nonostante questo, si lavorerà per migliorare.

Infatti, Nestlé ricorda che solo negli ultimi sette anni ha già provveduto a ridurre gli zuccheri e il sodio contenuti nei suoi prodotti di un ammontare pari al 14-15% e che continuerà su questa linea di miglioramento di mercato.

Quali sono i prodotti della Nestlé che non fanno bene alla salute

Il Financial Times non si è sbilanciato pubblicando un elenco specifico degli alimenti della Nestlé che sono stati dichiarati non salutari e che, quindi, non fanno bene. La pubblicazione di una lista nera dei cibi che fanno male sarebbe stata, probabilmente, eccessiva per l’azienda.

Il reparto più citato sui voti bassi ricevuti, però, è quello dei gelati e dolciumi. Tra di essi, è incluso il famoso KitKat e non solo: secondo il report della stessa Nestlé, uno dei prodotti meno sani sarebbe il Nesquik aromatizzato alla fragola. Tale prodotto è venduto per la maggioranza negli Stati Uniti ed è pubblicizzato come “perfetto per la colazione dei bambini” nonostante i 14 grammi di zucchero in esso contenuti.

Nella presentazione sono citati anche prodotti come la pizza surgelata DiGiorno e la bevanda all’arancia con marchio San Pellegrino. La pizza DiGiorno contiene, infatti, il 40% della quantità di sodio giornaliera, mentre l’aranciata San Pellegrino una quantità di zucchero pari a 7 grammi ogni 100 ml.

Dalle valutazioni e dagli studi portati avanti, comunque, sono stati esclusi il cibo per animali, i prodotti per bambini e neonati, gli integratori alimentari e il caffè.

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