Bonus famiglia 2024, tra nuovi aiuti e misure confermate (ecco gli importi)

Simone Micocci

31/10/2023

Bonus famiglia 2024, cosa cambia con la legge di Bilancio? Diverse le novità, ecco tutte le misure e gli importi spettanti.

Bonus famiglia 2024, tra nuovi aiuti e misure confermate (ecco gli importi)

La legge di Bilancio 2024 interviene anche sui bonus famiglia, i quali il prossimo anno vengono profondamente rinnovati anche per effetto della riforma del Reddito di cittadinanza che porterà all’introduzione del nuovo Assegno di inclusione.

Quando ci apprestiamo agli ultimi mesi del 2023, è dunque arrivato il momento di dare uno sguardo a cosa succederà il prossimo anno, nonché su quali saranno i bonus in supporto al reddito delle famiglie di cui si potrà beneficiare.

Dall’Assegno unico (per il quale è in programma un aumento a gennaio) alla nuova Carta Dedicata a te confermata dalla legge di Bilancio, fino al Bonus asilo nido che a partire dai secondi figli (ma solo per i nati a decorrere nel 2024) viene potenziato; ecco tutto quello che serve sapere sui nuovi bonus famiglia in vigore il prossimo anno.

Assegno unico figli a carico

Lo strumento più diffuso resta sicuramente l’Assegno unico per figli a carico, supporto che spetta per i minori come pure per i maggiorenni disabili o under 21 che soddisfano determinate condizioni.

A differenza di quanto fatto lo scorso anno, con la legge di Bilancio 2024 non sono previste novità per l’Assegno unico; tuttavia, l’inflazione ancora elevata, che dovrebbe toccare una percentuale del 5,4%, garantirà a inizio gennaio un nuovo incremento degli importi. La normativa infatti stabilisce che ogni inizio anno l’Assegno unico debba essere adeguato al costo della vita, tanto per gli importi quanto per le fasce di reddito: il che significa che nel 2024 a parità di Isee si prenderà di più, tant’è che la quota base per figlio minore potrebbe avvicinarsi a 200 euro mensili.

Alla quota base vanno poi aggiunte le maggiorazioni, che nel 2024 possono essere così riassunte:

  • 50% di maggiorazione per i figli di età fino a 1 anno;
  • 50% di maggiorazione per i figli di età fino a 3 anni nel caso in cui nel nucleo familiare ci siano almeno 3 figli;
  • maggiorazione per i figli successivi al secondo;
  • maggiorazione nel caso entrambi i genitori abbiano un reddito;
  • maggiorazione per figli disabili;
  • maggiorazione per le mamme under 21;
  • maggiorazione forfettaria di 150 euro per le famiglie con almeno 4 figli.

Ricordiamo comunque che coloro che già prendono l’Assegno unico non devono fare domanda di rinnovo nel 2024 in quanto il sostegno viene erogato in automatico: è però necessario aggiornare l’Isee entro la fine di febbraio.

Assegno di inclusione

Come anticipato, a gennaio 2024 cessa di esistere il Reddito di cittadinanza che si trasforma in Assegno di inclusione.

Si tratta di una misura molto simile al Rdc, riservata però alle sole famiglie che al loro interno hanno almeno un componente minore, disabile oppure over 60: a coloro che soddisfano i requisiti, a partire da un Isee che non deve superare i 9.360 euro, spetta infatti un’integrazione del reddito familiare fino al raggiungimento della soglia minima fissata dalla legge che nel caso della persona sola è di 500 euro al mese (da moltiplicare per il relativo parametro di scala di equivalenza).

A differenza del Rdc, però, nell’Assegno di inclusione non vengono considerati i componenti occupabili, i quali vengono esclusi dal parametro di scala di equivalenza con relativa riduzione dell’importo che si può ottenere. Questi hanno comunque la possibilità di iscriversi al programma di Supporto per la formazione e il lavoro avendo così diritto a un ulteriore bonus da 350 euro mensili (per 12 mensilità).

Carta Dedicata a te

Nel 2024 vengono poi stanziati ulteriori 600 milioni di euro per continuare a riconoscere la carta acquisti Dedicata a te. La procedura di assegnazione dovrebbe essere la stessa di quella utilizzata nel 2023, così come pure i requisiti: verranno stilate quindi delle graduatorie tenendo in considerazione tutte le famiglie con Isee inferiore a 15 mila euro in cui non ci sono componenti che percepiscono di altri sostegni al reddito.

In loro favore verrà così erogata una carta il cui importo dovrebbe essere di circa 460 euro complessivi, soldi che potranno essere utilizzati per fare la spesa, per acquistare carburante oppure per la sottoscrizione di abbonamenti pubblici.

Carta acquisti

Da non confondere con il suddetto strumento, la Carta acquisti viene confermata anche nel 2024: ad averne diritto sono solamente i nuclei familiari in cui ci sono minori di 3 anni oppure i cittadini over 65, a patto che soddisfino determinate condizioni economiche che vengono riviste ogni anno (nel 2023, ad esempio, il limite Isee da non superare è pari a 7.640,18 euro, che per gli over 70 sale a 10.186,91 euro).

Con la Carta acquisti, per la quale invece va fatta la domanda visto che l’assegnazione non è automatica, spetta un importo di 80 euro ricaricato ogni 2 mesi. I soldi possono essere spesi per fare la spesa (nei negozi autorizzati che espongono il relativo bollino) o per pagare le utenze di luce e gas presso gli uffici postali.

Bonus per maggiorenni

Tra i bonus famiglia possiamo mettere anche i due nuovi bonus riconosciuti in favore dei maggiorenni, i quali faranno il proprio debutto proprio nel 2024 in sostituzione del Bonus cultura. Nel dettaglio, si tratta di:

  • Carta cultura giovani, bonus di 500 euro da utilizzare per beni e servizi utili alla propria formazione destinato a coloro che sono diventati maggiorenni l’anno prima (nel 2024 potranno richiederlo i nati nel 2005) che appartengono a un nucleo familiare con Isee fino a 40.000 euro;
  • Carta del merito, altro bonus di 500 euro da utilizzare per gli stessi scopi destinato a chi invece si diploma con il massimo dei voti (non è necessaria la lode) nell’anno scolastico 2023-2024.

Bonus per asilo nido

Anche nel 2024 è confermato il bonus per asilo nido, con il quale le famiglie possono ottenere il rimborso delle rette nonché delle spese per la mensa ma entro un importo di massimo:

  • 3 mila euro l’anno (272,73 euro al mese per 11 mensilità) per chi ha un Isee di massimo 25 mila euro;
  • 2.500 euro l’anno (227,27 euro al mese per 11 mensilità) per chi ha un Isee compreso tra 25.001 e 40 mila euro;
  • 1.500 euro l’anno (136,37 euro al mese per 11 mensilità) per chi ha un Isee superiore a 40 mila euro o nel caso di nuclei familiari che richiedono il sostegno senza presentare l’Isee.

Tuttavia, per i nati a decorrere dal 2024 spetta una maggiorazione ulteriore, ma solo nel caso di figli successivi al primo e a patto che nel nucleo familiare ci sia almeno un minore di età inferiore ai 10 anni. In tal caso per chi ha un Isee fino a 25 mila euro sono rimborsabili fino a 3.600 euro l’anno, tra i 25 mila e i 40 mila invece si scende a 3.100 euro l’anno.

Assegno di maternità Comuni

Non sono stati ancora ufficializzati gli importi, soggetti a rivalutazione sulla base della rivalutazione accertata, ma quel che è certo è che viene confermato il cosiddetto Assegno di maternità erogato dai Comuni in favore delle disoccupate che sono diventate mamme.

A loro viene infatti riconosciuta un’indennità di 5 mesi in sostituzione di quanto ovviamente non hanno potuto percepire di congedo di maternità, che nel 2023 è stata pari a 383,46 euro al mese, 1.773,60 euro complessivi. Sempre quest’anno il limite Isee richiesto per beneficiarne era pari a 19.185,13 euro.

Detrazioni in busta paga

Prima di concludere va ricordato che per quanto l’introduzione dell’Assegno unico abbia interrotto il riconoscimento delle detrazioni per figli minori a carico, nel 2024 è ancora prevista la possibilità di ridurre l’Irpef dovuta in busta paga.

Continuano infatti a essere riconosciute le detrazioni per familiari a carico per:

  • il coniuge, se ha un reddito pari o inferiore a 2.840,51 euro;
  • i figli maggiorenni con più di 21 anni ma meno di 24 anni e producono un reddito pari o inferiore ai 4.000,00 euro nel periodo d’imposta di riferimento;
  • per i figli maggiorenni con più di 24 anni che producono un reddito pari o inferiore a 2.840,51 euro.
  • per i figli con più di 21 anni disabili, per i quali spetta sia l’assegno unico che la detrazione per familiari a carico.

L’importo della detrazione, sul quale incidono una serie di fattori, è variabile da 0 a 800 euro l’anno.

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