Cassa integrazione: aziende escluse dal decreto Agosto. Ecco quali sono

Teresa Maddonni

5 Agosto 2020 - 17:56

Cassa integrazione: vi sono delle aziende escluse dalla proroga del decreto Agosto o meglio da quella senza oneri perché non potrebbero dimostrare il calo del fatturato anche se in crisi.

Cassa integrazione: aziende escluse dal decreto Agosto. Ecco quali sono

Cassa integrazione: ci sono delle aziende che sarebbero escluse dal decreto Agosto, quindi in pratica dalla proroga di ulteriori 18 settimane prevista dal testo in bozza fino alla fine di dicembre.

Non mancano incertezze e perplessità dunque sulla nuova cassa integrazione che non solo farebbe perdere delle settimane previste in precedenza dal decreto Rilancio, ma anche, stando alla bozza del decreto, stabilirebbe che le 9 settimane conclusive vadano senza oneri alle aziende che possano dimostrare una riduzione del fatturato di misura pari o superiore al 20%.

Questo paletto tuttavia sembra vada a penalizzare proprio le aziende che ne avrebbero più bisogno, vale a dire quei settori più sofferenti. Vediamo quali sono dunque le aziende escluse dalla nuova cassa integrazione.

Cassa integrazione: aziende escluse dal decreto Agosto

Per la cassa integrazione ci sono delle aziende escluse dal decreto Agosto ovvero quelle che non riescono a dimostrare una riduzione del fatturato o che comunque anche potendo dovrebbero sostenere degli oneri qualora il calo non si domostrasse pari o superiore al 20%.

Stando alla sola bozza del decreto circolata in questi giorni le aziende per ottenere la seconda tranche di 9 settimane di cassa integrazione, quella della proroga tra il 13 luglio e dicembre 2020, devono dimostrare di aver avuto un calo del fatturato nel primo semestre del 2020 rispetto allo stesso periodo 2019.

Ora, come riporta IlSole24Ore sarebbero escluse dalla cassa integrazione senza oneri quelle aziende appartenenti ai settori in maggiore difficoltà come quello della moda o anche della ceramica, che nel primo semestre dell’anno hanno dovuto evadere ordini accumulati e che pertanto la riduzione del fatturato non possono dimostrarla.

Già i sindacati hanno denunciato una perdita di posti di lavoro nell’anno di 850mila unità e che quello della moda è il settore maggiormente interessato. La sottosegretaria al Lavoro Francesca Puglisi in merito alla cassa integrazione ha dichiarato:

“Comprendo le perplessità si potrebbe far riferimento ad un mix di strumenti, tenendo conto insieme al calo del fatturato nel semestre dei codici Ateco dei settori maggiormente colpiti dalla crisi per evitare di penalizzare le aziende in difficoltà”.

A rischio anche il blocco licenziamenti

Il governo sta discutendo intanto anche del blocco licenziamenti prorogato fino a fine anno nel decreto Agosto.

Non tutta la maggioranza è d’accordo. Proprio in merito alle perplessità che l’esecutivo dimostra circa la norma che scadrà il 17 agosto i sindacati hanno dichiarato, qualora non dovesse più apparire nel testo finale del decreto così come in bozza, uno sciopero generale per il prossimo 18 settembre 2020.

Prime indiscrezioni parlano della volontà di prorogare il blocco dei licenziamenti fino al 15 ottobre 2020 con la fine dello stato di emergenza.

Il Consiglio dei Ministri sarà convocato con buona probabilità domani giovedì 6 agosto e il testo definitivo del decreto è atteso per la fine della settimana corrente. Molti nodi, non solo quelli sulla cassa integrazione e la penalizzazione che comporterebbe ad alcune aziende, sono a quanto pare da sciogliere.

Iscriviti a Money.it