Ires, tassazione dei contributi in conto capitale: come funziona?

Francesco Oliva

25 Maggio 2017 - 08:00

Tassazione contributi in conto capitale: come funziona? Ecco la normativa del Tuir.

Ires, tassazione dei contributi in conto capitale: come funziona?

I contributi in conto capitale sono quei contributi che, pur esercitando la loro influenza per più periodi d’imposta non sono legati all’effettuazione di determinati e specifici investimenti.

In particolare sono quelli concessi per il potenziamento produttivo e le ristrutturazioni aziendali e hanno lo scopo di consolidare la struttura patrimoniale dell’impresa.

Ai fini fiscali, gli importi incassati a titolo di contributo in conto capitale sono considerati sopravvenienze attive ai sensi dell’articolo 88 del Tuir.

Tassazione contributi in conto capitale: la disciplina civilistica

Dal punto di vista civilistico, il contributo deve essere indicato in bilancio per competenza, al momento in cui è stato deliberato dall’ente che lo riconosce.

La legislazione fiscale prevede l’imputazione del contributo in conto capitale secondo il criterio di cassa.

La sopravvenienza attiva sarà quindi compresa nel reddito imponibile al momento dell’incasso e non quando è stata conseguita.

Per verificare la definitiva acquisizione del contributo bisogna verificare se lo stesso è sottoposto a:

  • condizione risolutiva: il contributo è da considerare acquisito al momento dell’incasso. Nel caso in cui si verificasse la condizione risolutiva e l’impresa dovesse restituire il contributo si dovrà contabilizzare una sopravvenienza passiva;
  • condizione sospensiva: il contributo si considera acquisito solo al verificarsi della condizione sospensiva.

Tassazione contributi in conto capitale: la disciplina fiscale

Dal punto di vista fiscale, diversamente da quanto previsto civilisticamente, dove viene applicato il principio di competenza, il contributo in conto capitale può avere questo tipo di trattamento:

  • imputazione a reddito imponibile dell’intero contributo nell’esercizio in cui viene incassato; ciò potrà essere realizzato con una variazione in diminuzione nella dichiarazione dei redditi dell’anno di competenza e una variazione in aumento nell’anno di incasso (nel caso in cui non coincidano);
  • rateazione del contributo in un massimo di cinque esercizi, compreso quello di incasso (articolo 88, comma 3, lettera b) del Tuir).

Tassazione contributi in conto capitale: esempio numerico

Un ente pubblico ha deliberato in data 30/11/2015, a favore della società Alfa, l’assegnazione di un contributo in conto capitale di €. 100.000. Il contributo viene incassato nel 2016.

Esercizio 2015: Civilisticamente il conributo è imputato interamente nel conto economico del 2015, secondo il principio di competenza economica. Poiché fiscalmente si applica il principio di cassa, nella dichiarazione dei redditi per il 2015 (modello Unico 2016) verrà effettuata una variazione in diminuzione per l’intero contributo in conto capitale.

Esercizio 2016: Nella dichiarazione dei redditi per l’anno 2015 (anno in cui il contributo è incassato), bisogna operare una variazione in aumento di €. 100.000, poiché a conto economico non figura alcuna imputazione, posto che il contributo è già stato contabilizzato per competenza nel 2015.

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