Bond oggi: andiamo corti e guadagniamo di più!
Lorenzo Raffo
17 maggio 2022
Con il real brasiliano oltre il 10% annuo su una scadenza 2024; con il peso messicano quasi il 10% limitandosi all’estate 2023. Storie un po’ particolari.
Si conferma un trend in atto da tempo: la ricerca di rendimenti nel mondo emergente, ma anche in alcuni mercati occidentali, non comporta il rischio di esporsi su scadenze lunghe. All’opposto! Basta scegliere emissioni corte per ottenere risultati ancor più interessanti.
Quest’anomalia, che può essere letta in termini tecnici come un’aspettativa di rallentamento delle attività economiche, con gli investitori che perdono fiducia nelle potenzialità di crescita nel lungo termine, va sfruttata nella fase in corso, sebbene presenti un rischio: quello di minori margini di tempo per reagire alle variazioni di cambio riferite alle valute che caratterizzano i diversi contesti nazionali.
Mettiamo il caso che si operi sul real brasiliano. Con un bond che scade a un anno si ottiene – relativamente alla curva dei titoli di Stato – il 13,6% contro il 12,5% di un decennale. È evidente che nel secondo caso gli spazi di manovra rispetto all’andamento del cross valutario sono nettamente maggiori, pur convenendo meno il rendimento.
Due casi e mezzo con i sovranazionali
Siccome solo in pochi casi si può investire su emissioni statali di Paesi emergenti nelle rispettive valute, è inevitabile fare ricorso ai bond sovranazionali ad alto rating (AAA) quotati sul Mot. Si registrano certamente differenze di rendimento rispetto ai governativi ma la disponibilità di emissioni è nettamente superiore e spesso anche la liquidità migliore. Oggi prendiamo a riferimento tre casi, relativi ai contesti delle valute brasiliana, messicana e sudafricana, ovvero a: real, peso e rand.
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Partiamo dal Brasile
In questo caso si è selezionato un titolo un più lungo rispetto alla scadenza annuale. Si tratta dell’Eib (Bei) 4,75% Ge2024 (Isin XS2289844693 – taglio 5.000 Brl): la liquidità è buona con uno spread bid-ask medio sui 50 pb e a ieri il titolo quotata fra i 90,7 e i 91,4 Brl, con un rendimento a scadenza tra il 10 e il 10,5%. La volatilità è abbastanza rilevante considerando una scadenza a un anno e mezzo e si può puntare a mettere ordini sugli 87-88 Brl.
Volendo scegliere un titolo nettamente più lungo si ottiene uno yield quasi equivalente con il World Bank Green Bond 9,5% Fb2029 (Isin XS2439224705 – taglio 5.000), che però è molto meno liquido, anzi quasi illiquido, così come il World Bank Green 5,75% Ge2028 (Isin XS2285181074 – taglio 10.000 Usd).
Proseguiamo con il Messico
Situazione simile. L’Eib (Bei) 7,5% Lg2023 (Isin XS1760115649 – lotto 1.000 Mxn) quota sui 98 Mxn con un rendimento del 9,6% ma soprattutto con un “book” corposo e uno spread bid-ask sui 60 pb. Volendo andare lungo l’Eib (Bei) 4,5% Fb2028 (Isin XS2298601514 – taglio 1.000 Mxn) si trattava ieri sotto gli 80 con uno yield al 9% e con un “book” completo ma esponendo a una “duration” più alta, che si manifesta con maggiore volatilità nel tempo, il che è un vantaggio solo per chi opera con trading mediamente veloci.
Finiamo con il Sudafrica
Divario meno netto su questo fronte. L’Eib (Bei) 7,25% Fb2023 (Isin XS1179347999 – lotto 5.000 Zar) si acquista fra 100,6 e 101, con uno yield del 6,2%, mentre sulle scadenze lunghe si può anche salire sopra il 7%.
Attenzione invece al tratto di curva oltre i 10 anni, dove si registra un appiattimento quasi totale, riducendo fortemente l’appeal dei tanti zero coupon ultradecennali quotati sia sul Mot sia su altre Borse europee.
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