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di Davide Baldi

Fund Custody e Trust Score: come si aumenta la sicurezza di un exchange

Davide Baldi

13 gennaio 2023

Gli exchange centralizzati, dopo il collasso di FTX e BlockFi, aumentano gli standard di sicurezza per i propri clienti.

Fund Custody e Trust Score: come si aumenta la sicurezza di un exchange

A seguito del collasso di diverse piattaforme detentrici di criptovalute come FTX, ma anche i casi meno “noti” come quelli di BlockFi o Celsius, e anche dei numerosi attacchi hacker che si sono spesso susseguiti in passato, molte sono le aziende che stanno correndo ai ripari per aumentare la fiducia degli investitori crypto, specie per quanto riguarda le piattaforme centralizzate (CEX).

Gli exchange centralizzati custodiscono personalmente i fondi degli utenti e infatti, in caso di smarrimento di password è possibile direttamente mettersi in contatto con il supporto clienti della piattaforma per ritornare in possesso del proprio account, a differenza di quanto accade con le piattaforme decentralizzate (DEX), dove tutti i dati di accesso sono solo in mano al singolo utente.

Molte persone, in ogni caso, preferiscono affidarsi ai CEX soprattutto per una maggiore facilità di utilizzo e più opzioni di trading.

Dopo i fatti di FTX, molti utenti però hanno iniziato a preferire wallet decentralizzate come Metamask o Ledger, ed exchange decentralizzati come Uniswap per non dover affidare i propri fondi a terze parti. Infatti, secondo dei report, milioni di Bitcoin a fine 2022 sono stati prelevati dagli exchange per essere depositati su piattaforme non custodian.

Questo ha fatto scattare ancora di più, per i CEX, il bisogno di dare maggiori sicurezze agli utenti e per questo molte piattaforme hanno istituito fondi di custodia e assicurazioni in caso di hacking o bancarotta.

Il Fund Custody di Bitget

Di recente, ad esempio, il famoso exchange Bitget ha lanciato un servizio chiamato “Fund Custody” per massimizzare la protezione dei fondi dei clienti sulla piattaforma, in questo caso per coloro i quali detengano più di 100mila dollari di asset combinati (inclusi spot, futures, Bitget Earn, valuta fiat e leva finanziaria). Una volta approvata la richiesta, all’utente verrà assegnato un portafoglio di deposito separato, con un proprio indirizzo dedicato per controllare e prelevare i fondi, separato dalla riserva principale.

Gracy Chen, managing director di Bitget, ha spiegato:

«Proteggere il patrimonio dei nostri clienti è, e sarà sempre, la nostra massima priorità a Bitget. Dopo il crollo di alcuni operatori del settore, abbiamo intrapreso una serie di iniziative per aumentare la protezione. Oltre alla sicurezza offerta dal nostro Bitget Protection Fund da 300 milioni di dollari e dal Merkle tree Proof of Reserves, siamo orgogliosi di annunciare il nostro servizio di Fund Custody. Il nuovo servizio, dotato di sistemi di sicurezza di livello industriale e di indirizzi dedicati per gli utenti qualificati, favorirà ulteriormente la trasparenza e aumenterà la sicurezza dei nostri utenti e dei loro fondi».

Il trust score degli exchange

Anche gli aggregatori di crypto stanno prendendo provvedimenti in tal senso e proprio oggi, 12 gennaio 2023, uno dei più famosi siti di dati di criptovalute, Coingecko, ha annunciato di voler aggiungere una voce in base alla sicurezza degli exchange e alle loro riserve detenute.

Questo cosiddetto “Trust Score 3.0” di CoinGecko incorporerà le Proof of Reserves, ovvero gli audit delle riserve degli exchange di criptovalute centralizzate al fine di aumentare gli standard di responsabilità del settore e affinché essi siano trasparenti sulle loro attività e passività.

In questo modo gli utenti potranno facilmente controllare a quali piattaforme affidarsi e fare scelte più consapevoli anche in caso di piattaforme centralizzate.

Davide Baldi

Amministratore e socio di Luxochain, esperto di blockchain

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