Anche i sostenitori del No al referendum hanno in più occasioni spiegato le motivazioni della loro scelta, mettendo in chiaro i rischi di un tale cambiamento della Costituzione.
A favore del No si sono espressi: +Europa, Azione, Sinistra Italiana, Volt Europa, MAIE, Unione di Centro, Partito Socialista Italiano, Europa Verde, Vox Italia e Centro Democratico.
Le motivazioni a sostegno del No sono le seguenti:
il vero risparmio non sarebbe di 100 milioni ogni anno come si sostiene, ma di soli 82 milioni, che diventerebbero 57 milioni una volta tolte le tasse. I risparmi quindi non andrebbero quindi ad incidere in modo importante sulle casse dello Stato;
la riforma non è sistemica per cui i parlamentari verrebbero ridotti in modo sproporzionato, riducendo in modo drastico la rappresentanza in alcune regioni che soffrirebbero di più di altre;
con il taglio si andrà ad indebolire il rapporto tra eletti ed elettori, ma non si risolverà il vero problema dell’Italia che è di natura qualitativa e non quantitativa;
il taglio si complicherà il lavoro delle commissioni, dal momento che con l’approvazione si dovrebbe procedere con la riscrittura dei regolamenti parlamentari;
in caso di vittoria del Sì sarà necessario inoltre modificare la Costituzione nel punto in cui si regola l’elezione del Presidente della Repubblica, riequilibrando il rapporto numerico tra parlamentari e delegati regionali.