Anticipo cassa integrazione banche: sparisce il Fondo di garanzia dal decreto Rilancio

Teresa Maddonni

22/05/2020

Anticipo cassa integrazione banche: sparisce il Fondo di garanzia previsto dal decreto Rilancio per la liquidazione dell’ammortizzatore sociale sulla base dell’accordo stipulato con Abi. Vediamo cosa prevedeva il testo nell’ultima bozza.

Anticipo cassa integrazione banche: sparisce il Fondo di garanzia dal decreto Rilancio

Anticipo cassa integrazione banche: doveva essere più veloce o almeno più efficace con il Fondo di garanzia che sparisce dalla versione ufficiale del decreto Rilancio.

Questo è uno strumento che avrebbe permesso di accedere più facilmente al credito e quindi all’anticipo della cassa integrazione da parte delle banche con le garanzie dello Stato.

Una possibilità, quella dell’anticipo, già definita con un accordo stipulato con Associazione bancaria italiana (Abi), ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e sindacati a marzo e reso più solido con il Fondo di garanzia.

Il decreto Rilancio è da poco in vigore e contiene misure dal valore di 55 miliardi con aiuti per famiglie, imprese, lavoratori e nel quale è prevista la proroga della cassa integrazione come anche gli aiuti di Stato per gli stipendi dei dipendenti delle imprese.

Vediamo allora cosa prevedeva l’ultima bozza del decreto Rilancio sull’anticipo della cassa integrazione dalle banche con il Fondo di garanzia poi sparito.

Anticipo cassa integrazione banche più veloce: il Fondo di garanzia sparito

Per l’anticipo della cassa integrazione delle banche l’ultima versione del decreto Rilancio prima della pubblicazione prevedeva un Fondo di garanzia. In particolare parliamo della cassa integrazione ordinaria, assegno ordinario per FIS e cassa integrazione in deroga.

Come si leggeva nel decreto stesso, il fondo veniva istituito al fine di dare piena attuazione all’accordo stipulato tra governo, Abi e parti sociali.

Avevamo già parlato dei ritardi nei pagamenti della cassa integrazione con l’allarme dei Consulenti del Lavoro che analizzavano anche un rallentamento da parte delle banche nell’aderire all’accordo.

Avrebbe dovuto prendere quindi vita questo fondo per un anticipo della cassa integrazione più veloce e garantito dallo Stato e a stabilirlo era l’articolo 70-bis - Fondo di garanzia per l’accesso all’anticipazione dei trattamenti di integrazione salariale. Si leggeva al comma 1:

“Ai fini di dare piena attuazione alla Convenzione in tema di anticipazione sociale in favore dei lavoratori destinatari dei trattamenti di integrazione al reddito, stipulata il 30 marzo 2020 tra l’Associazione Bancaria Italiana e le parti sociali e parti sociali alla presenza del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, è istituito, nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, un Fondo di garanzia per l’accesso all’anticipazione del trattamento di integrazione salariale, ordinario o in deroga nonché dell’assegno ordinario di cui gli articoli 19 e 22 del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito con modificazioni dalla legge 24 aprile 2020, n. 27.”

Anche per il pagamento della cassa integrazione in deroga il decreto Rilancio prevede una riduzione delle tempistiche.

L’anticipo della cassa integrazione invece, come era stato annunciato, è previsto anche dalle Poste Italiane.

L’anticipo della cassa integrazione con il Fondo di garanzia

Il comma 2 del medesimo articolo dell’ultima bozza del decreto Rilancio dava qualche informazione su come sarebbe stato possibile ottenere l’anticipo della cassa integrazione con il Fondo di garanzia. Si leggeva pertanto:

“I criteri, le condizioni e le modalità di funzionamento del Fondo di garanzia di cui al comma 1 sono disciplinati con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, previa consultazione con l’Associazione Bancaria Italiana e le parti sociali firmatarie del protocollo di cui al comma 1, da emanare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto.”

L’articolo specificava quindi che per sapere come avrebbe funzionato il Fondo e anche le modalità e le condizioni per il suo utilizzo si sarebbe dovuto attendere il successivo decreto interministeriale da varare entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del dl Rilancio.

Il Fondo di garanzia sembra sparito, ma una novità per la cassa integrazione è rimasta con l’assegno familiare per il FIS.

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