Bond oggi – Ecco cosa compra il mercato. In più il “pasticciaccio” Eni
Lorenzo Raffo
25 gennaio 2023
Vigore sui Btp Italia molto corti. Scambi interessanti per quelli in Mxn e per il nuovo Grecia. Eni al riparto ma si poteva evitare!
Btp decennale sempre arroccato come rendimento fra il 3,8 e il 4,2%, anzi alla metà fra i due valori. E l’incertezza la dimostrana gli scambi, che puntano su scadenze molto corte, specialmente sul fronte dei Btp Italia.
Ancora una volta l’aprile 2023 e il maggio 2023 hanno animato il secondario, con volumi e ancor più controvalori da top. Intanto, un po’ a sorpresa, negoziazioni rilevanti per un titolo anomalo. Si tratta del Btp 0% Ge24 (Isin IT0005454050), che quota poco sopra i 97 euro con un rendimento sul 3%, future compensazioni fiscali da minus a scadenza e spread denaro-lettera contenutissimo. I Btp extralunghi sono invece relegati dietro, sebbene i rimbalzi di gennaio abbiano comportato ottime plusvalenze per chi li ha saputi gestire. Da notare tuttavia, per esempio per il Btp 2,8% 2067 (Isin IT0005217390), l’allineamento di un ulteriore massimo discendente su una trendline ribassista che ha guidato la caduta delle quotazioni da oltre un anno.
Movimenti sull’Mxn
Da alcuni giorni mercato attivo sui sovranazionali in peso messicano, più volte entrati ai primi posti della graduatoria degli scambi. Dopo il violento “drawdown” di inizio gennaio per esempio il Bei 8% Ge27 Mxn (Isin XS1547492410) si muove in perfetta lateralità, con volumi e soprattutto ammontare interessanti. Il rialzo del tasso di interesse, attestatosi al 10,5%, da parte della Banca centrale del Paese centro americano ha comportato una certa volatilità per il cambio Eur/Mxn, dopo il notevole rafforzamento iniziato alla fine del 2021, e che ha trovato un minimo per il peso sui 19,14 a inizio novembre. Da lì, un indebolimento con il ritorno sopra i 20. Attualmente il Bei 2027 rende circa il 9%.
Il decennale greco
Molto interesse ha destato il debutto sul mercato per ora solo tedesco (ma l’esordio in Italia dovrebbe avvenire presto) del Grecia 4,25% 2033 Eur (Isin GR0124039737 – taglio 1.000 euro – rating BB+). Rispetto all’offerta di 3,5 miliardi di euro la domanda si è attestata sui 21 miliardi, comportando una leggera correzione del prezzo di re-offer.
A Francoforte si tratta con bid 99,45 e ask 99,9 e yield indicativo sul 4,3%. Lo spread rispetto a un decennale italiano è modesto, ma nell’ottica di diversificazione del rischio – sempre più forte anche fra gli istituzionali – l’esordio ha ottenuto un rilevante successo e c’è da auspicare che il titolo venga quotato prontamente a Piazza Affari. Dove attualmente sui 10 anni la Grecia è presente con il poco scambiato Ggb 3,9% Ge33 Eur (Isin GR0128015725), penalizzato da uno spread rilevante e da una quotazione di acquisto teoricamente collocata sui 101 euro. Ingente la differenza fra le due emissioni, dovuta alla netta maggiore liquidità della Borsa di Francoforte.
Eni, che “storiaccia”
Era partito bene il collocamento del nuovo bond Eni, ma la conclusione non è stata altrettanto degna. Tutti i sottoscrittori avranno il lotto minimo pari a due obbligazioni (cioè 2.000 euro). Poi interviene il riparto sull’ammontare di emissione che eccede il lotto minimo totale (attorno a 1,4 miliardi sul totale): va ai singoli richiedenti in misura proporzionale a quanto richiesto e non soddisfatto da ognuno di essi, con arrotondamento per difetto. Se dovesse esserci un ulteriore residuo, viene assegnato con sorteggio, ipotesi però marginale.
Un meccanismo complesso quindi, cui si sarebbe potuto porre rimedio con un collocamento diretto sul Mot, come avviene per esempio per i Btp Italia. In tal modo si sarebbe premiato la “mano veloce” rispetto a quella “lenta” di chi investe, con maggiore trasparenza dell’operazione. Non resta ora che attendere la quotazione sul secondario per tutti coloro che siano rimasti a bocca parzialmente asciutta. A un prezzo su cui c’è totale incertezza, malgrado tante previsioni che lasciano però il tempo che trovano.
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