Diagnosticare l’Alzheimer precocemente è possibile? Uno studio statunitense dice di sì, grazie all’analisi del sangue.
La diagnosi precoce dell’Alzheimer potrebbe essere più che mai una realtà grazie ai test effettuati da un gruppo di ricercatori dell’Università di Rowan negli Stati Uniti.
Gli studiosi hanno comunicato di aver sviluppato un esame del sangue che sembra essere molto efficace nel diagnosticare l’Alzheimer nei suoi stadi iniziali.
Non solo il test è il primo ad aver utilizzato anticorpi del sangue per scovare precocemente l’Alzheimer, ma la sua accuratezza è del 100%.
Una ricerca di portata rivoluzionaria dunque.
L’Alzheimer è la causa più comune di demenza senile, basti pensare al fatto che ogni sei secondi nel mondo se ne registra un nuovo caso.
I ricercatori del New Jersey hanno affermato che il loro test è in grado di riscontrare il deterioramento cognitivo lieve (MCI), condizione generalmente osservabile nei pazienti da circa 10 anni prima della comparsa di sintomi più gravi dell’Alzheimer.
Non tutte le persone affette da MCI sviluppano l’Alzheimer perché il deterioramento cognitivo lieve può avere diverse cause come la sclerosi multipla, il Parkinson, problemi vascolari, depressione e anche traumi cranici.
I ricercatori hanno specificato a tal proposito che le loro nuove analisi del sangue hanno la capacità di distinguere tra i vari tipi di deterioramento cognitivo riuscendo ad identificare con un’accuratezza del circa 100% quale progredirà nella malattia di Alzheimer.
Esame del sangue per diagnosticare precocemente l’Alzheimer
Lo studio su piccola scala condotto alla Rowan ha fatto esami del sangue su 236 soggetti, 50 dei quali affetti da MCI.
“Il nostro studio ha mostrato come sia possibile utilizzare un piccolo numero di autoanticorpi del sangue per diagnosticare accuratamente l’Alzheimer nei suoi stadi precoci"
ha detto Cassandra DeMarshall, autrice dello studio e dottoranda all’università.
“Queste scoperte potrebbero portare allo sviluppo di una tecnica non invasiva, non dispendiosa e molto semplice per diagnosticare questa malattia distruttiva."
ha aggiunto.
Scovare l’Alzheimer per garantire cure adeguate
La DeMarshall ha anche detto che circa il 60% dei pazienti oggetto di studio erano affetti da MCI causata da un Alzheimer in stadio primordiale.
“Per garantire delle cure specifiche ed adeguate, i medici devono sapere quali casi di MCI sono dovuti all’Alzheimer e quali invece non lo sono.”
Una verifica teorica dovrebbe però essere effettuata su una scala più ampia, dicono gli esperti, ma laddove i risultati fossero confermati, i pazienti affetti dalla malattia potrebbero godere di adeguate cure sin da subito e potrebbero adattare prima il loro stile di vita abituandosi a convivere con la malattia.
Tutto ciò potrebbe ovviamente alleggerire i costi economici e psicologici per i familiari che si occupano dei loro cari malati.
Il test in sintesi è stato il primo ad utilizzare autoanticorpi in grado di scovare l’Alzheimer allo stadio primordiale, ossia proprio nel momento in cui le cure apporterebbero maggiori benefici, il che accade molto prima che avvenga la devastazione del cervello.
Alzheimer: grandi passi avanti dalla ricerca
Il Dottor Robert Nagele, leader del team di ricerca, ha detto che i risultati ottenuti sono stati particolarmente importanti perché i cambiamenti nel cervello di un malato di Alzheimer iniziano a verificarsi
“almeno 10 anni prima della comparsa dei sintomi più gravi”.
Nonostante la necessità di una conferma più ampia i ricercatori sono comunque ottimisti. La possibilità di diagnosticare precocemente l’Alzheimer porterebbe ai pazienti e ai loro cari innumerevoli benefici e grande sollievo, e a noi non resta che sperare che ciò avvenga.
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