L’IMU è l’imposta municipale unica sulla casa (o imposta municipale propria) in vigore dal lontano 2012 e che, nel corso degli anni, ha subito molte modifiche. Tramite il calcolatore di Money.it è possibile determinare l’importo esatto da pagare inserendo i dati del proprio immobile.
Come si calcola l’IMU con il calcolatore online di Money.it
Per fare il calcolo dell’IMU bisogna essere in possesso dei seguenti elementi:
- rendita catastale dell’immobile;
- aliquota applicata dal Comune;
- tipologia di immobile;
- quota di possesso;
- eventuali agevolazioni e riduzioni di cui si ha diritto.
All’interno del calcolatore è inoltre possibile consultare la banca dati del MEF e cercare l’aliquota IMU applicata dal proprio Comune per ciascuna categoria di immobile.
L’IMU non si paga sull’abitazione principale, ad esclusione degli immobili di lusso appartenenti alle categorie catastali A/1 (abitazioni signorili), A/8 (ville), A/9 (castelli).
Vi sono inoltre ulteriori casi di esenzione ed agevolazioni specifiche, tra cui quella prevista per gli immobili concessi in comodato d’uso gratuito a parenti di primo grado in linea retta.
Si ricorda, infine, che l’IMU dovrà essere dichiarata e versata in due diverse scadenze, fissate ogni anno al 16 giugno (versamento acconto) e al 16 dicembre (versamento del saldo). I termini che cadono in giorni festivi, di sabato o domenica, sono prorogati automaticamente al lunedì successivo.
Formula e coefficienti per calcolare l’IMU manualmente
Per un corretto calcolo dell’IMU, anche manualmente, sono necessari, come accennato, tre dati fondamentali:
- rendita catastale dell’immobile;
- coefficiente;
- aliquota stabilita dal Comune dove è situato l’immobile (per il primo acconto si può utilizzare l’aliquota fissata per l’anno antecedente, per il saldo, invece, o si applica l’aliquota per l’anno in corso deliberata o, in mancanza di delibera, l’aliquota base).
Il punto di partenza del calcolo IMU è la determinazione della base imponibile. Nello schema che segue ci sono i criteri di determinazione della base imponibile in base alla tipologia catastale.
RENDITA RIVALUTATA
Tipologie | Basa imponibile |
---|---|
Immobile iscritto in catasto | rendita catastale rivalutata del 5% X moltiplicatore Imu |
Immobile classificabile in categoria “D” | valore contabile X coefficiente ministeriale |
Aree fabbricabili | il valore è costituito da quello di mercato al 1° gennaio dell’anno di imposizione |
Terreni agricoli | il valore è costituito da quello ottenuto applicando all’ammontare del reddito dominicale risultante in catasto, vigente al 1° gennaio dell’anno di imposizione, rivalutato del 25%, un moltiplicatore pari a 135. |
Va ricordato come le variazioni di rendita catastale intervenute in corso d’anno, a seguito di interventi edilizi sul fabbricato o di accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate, producono effetti dalla data di ultimazione dei lavori, o dalla data di cambiamento della rendita.
Per determinare la base imponibile bisogna applicare alla rendita catastale rivalutata - si veda tabella soprastante - il coefficiente IMU, il quale varia a seconda della tipologia catastale dell’immobile.
BASE IMPONIBILE
categorie catastali | Moltiplicatore IMU | Tipologie di immobile |
---|---|---|
Da A/1 a A/11 esclusa A/10 | 160 | abitazioni di tipo: signorile, civile, economico, popolari, ultrapopolari, rurali, villini, ville, castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici, alloggi tipici dei luoghi |
A/10 e D/5 | 80 | Uffici, studi privati, Istituto di credito, cambio e assicurazione (con fine di lucro) |
Da B1 a B8 | 140 | Collegi e convitti, case di cura e ospedali non a scopo di lucro, prigioni e riformatori, uffici pubblici, scuole e laboratori, biblioteche, musei, gallerie, accademie, circoli |
C/1 | 55 | Negozi e botteghe |
C/2, C/6, C7 | 160 | Magazzini e locali di deposito, stalle, scuderie, tettoie |
C/3, C/4, C/5 | 140 | Laboratori per arti e mestieri, fabbricati e locali per esercizi sportivi non a scopo di lucro, stabilimenti balneari |
Da D/1 a D/10 (escluso D/5) | 65 | Opifici, alberghi e pensioni, teatri, cinematografi, sale per concerti e spettacoli e simili, case di cura e ospedali, fabbricati e locali per esercizi sportivi |
Una volta determinata la base imponibile si potrà procedere al calcolo dell’IMU sulla base delle aliquote di riferimento.
Le aliquote per il calcolo IMU
La normativa prevede un’aliquota “base” e la possibilità per i Comuni di applicare una variazione in aumento o in diminuzione in un range predeterminato. Le aliquote IMU devono essere determinate con delibera del Consiglio Comunale: entro il termine per l’adozione del bilancio di previsione dell’anno di riferimento (termine solitamente differito con disposizione di legge o decreto del Ministro dell’interno [art. 1, comma 169, della legge n. 296 del 2006] e pubblicata sul sito entro il 28 ottobre dell’anno di riferimento.
L’aliquota di base generalmente è fissata allo 0,86% (8,6 per mille) su tutto il territorio nazionale e può essere variata dai singoli comuni a determinate condizioni ed entro determinati limiti: alzarla fino all’1,06% (10,6 per mille) o di abbassarla fino ad azzerarla (tranne che per i fabbricati del gruppo D per il quale resta una soglia minima dello 0,76% destinata allo Stato).
Oltre all’aliquota massima che il Comune può stabilire, dell’1,06%, ogni Comune ha la facoltà di approvare un ulteriore aumento che può essere stabilito in sostituzione della Tasi in base all’articolo 1, comma 755 della Legge 160 del 2019 per altri fabbricati (diversi dall’abitazione principale, da fabbricati del gruppo D, fabbricati merce e rurali strumentali) e per aree fabbricabili.
Segue la tabella ufficiale del Mef divisa per categorie di immobili, considerando che in sostituzione della Tasi viene concesso ai comuni di applicare una maggiorazione dell’IMU. Per le abitazioni locate a canone concordato la base imponibile Imu è ridotta al 75%.
Le aliquote e le regole previste per ogni fattispecie si trovano nella tabella del MEF che mettiamo di seguito a disposizione:
fattispecie | norma di riferimento | aliquota stabilita dalla legge | aliquota minima che può essere stabilita dal comune | aliquota massima che può essere stabilita dal comune | ex maggiorazione Tasi (art. 1, comma 755, della legge n. 160/2019) |
---|---|---|---|---|---|
abitazione principale di categoria catastale A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7 | art. 1, c. 740, L. n. 160/2019 | Esente | Esente | Esente | non previsto |
abitazione principale di categoria catastale A/1, A/8 e A/9 (* si applica una detrazione di euro 200) | art. 1, c. 748, L. n. 160/2019 | 0,5%* | 0 | 0,6 %* | non previsto |
fabbricati del gruppo catastale D | art. 1, c. 753, L. n. 160/2019 | 0,86 %(0,76% riservato allo Stato) | 0,76% | 1,06% | non previsto |
fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale destinazione e non siano in ogni caso locati (fabbricati merce) | art. 1, c. 751, L. n. 160/2019 | 0,1 %(esenti dal 2022) | 0 | 0,25% (esenti dal 2022) | non previsto |
fabbricati rurali strumentali | art. 1, c. 750, L. n. 160/2019 | 0,1 % | 0 | 0,1% | non previsto |
altri fabbricati (fabbricati diversi da abitazione principale, fabbricati del gruppo catastale D, fabbricati merce, fabbricati rurali strumentali) | art. 1, c. 754, L. n. 160/2019 | 0,86 % | 0 | 1,06 % | 1,14 % |
aree fabbricabili | art. 1, c. 754, L. n. 160/2019 | 0,86 % | 0 | 1,06% | 1,14% |
Terreni agricoli (se non esenti ai sensi dell’art. 1, comma 758, legge n. 160/2019) | art. 1, c. 752, L. n. 160/2019 | 0,76 % | 0 | 1,06% | non previsto |
Esempio di calcolo IMU
Dopo le nozioni teoriche e l’analisi delle novità introdotte nell’ultimo periodo, facciamo un esempio pratico di calcolo IMU:
Immobile cat. A/2
Redita catastale euro 369,27
Aliquota IMU: 0,86%
Rendita Rivalutata: 369,27 + (369,27 x 5%) = 387,73
Base imponibile : 387,73 X 160 = 62.037,36
IMU : 62.037,36 X 0,86% = 533,52
ACCONTO IMU : 533,52/2 = 266,76