In tempi di dichiarazione dei redditi gli immobili rappresentano uno dei peggiori incubi per il contribuente italiano. Numerosi sono i dubbi da chiarire. Ecco come procedere.
Spesso per i proprietari di immobili sorgono numerosi dubbi su come essi debbano essere indicati in dichiarazione dei redditi e su come vengano, di conseguenza, tassati.
Occorre sapere, in particolare:
- quali sono i soggetti obbligati a indicare in dichiarazione dei redditi gli immobili;
- in quale sezione della dichiarazione dei redditi debbano essere indicati gli immobili;
- quali immobili sono esenti dall’obbligo di indicazione in dichiarazione dei redditi.
Immobili in dichiarazione dei redditi: chi deve dichiararli?
La prima domanda fondamentale è: chi deve indicare gli immobili nella propria dichiarazione dei redditi? Devono assolvere questo adempimento “i soggetti che possiedono a titolo di proprietà, usufrutto o altro diritto reale, fabbricati situati nel territorio dello Stato che sono o devono essere iscritti, con attribuzione di rendita, nel catasto edilizio urbano” (vedi articoli 36 e seguenti del TUIR). Il titolare della sola “nuda proprietà”, in caso di usufrutto o altro diritto reale, non deve dichiarare il fabbricato.
In quale sezione della dichiarazione dei redditi vanno indicati gli immobili
I contribuenti titolari di partita IVA devono indicare gli immobili nel quadro RB del Modello UNICO.
I lavoratori dipendenti ed i pensionati, invece, devono indicare gli immobili nel quadro B del modello 730.
Immobili in dichiarazione dei redditi: quali non vanno indicati?
La normativa fiscale sugli immobili prevede una serie di casi in cui essi sono esenti dall’obbligo dichiarativo, in particolare:
- le costruzioni rurali utilizzate come abitazione che appartengono al possessore o all’affittuario dei terreni e che effettivamente sono adibite ad usi agricoli. Il relativo reddito, in questo caso, è già compreso in quello catastale del terreno. Le unità immobiliari che sulla base della normativa vigente non hanno i requisiti
per essere considerate rurali devono essere dichiarate utilizzando la rendita presunta. In ogni caso, sono considerate produttive di reddito di fabbricati gli immobili appartenenti alle categorie A/1 e A/8 e quelli di lusso; - gli immobili strumentali alle attività agricole e destinate, per esempio, alla conservazione dei prodotti o delle attrezzature utilizzate nello svolgimento dell’attività;
- gli immobili rurali destinati all’agriturismo;
- gli immobili in ristrutturazione, purché sia stata rilasciata apposita licenza, concessione o autorizzazione per il restauro;
- gli immobili totalmente adibiti a musei, biblioteche, archivi, cineteche ludoteche, ed emeroteche aperti al pubblico. La condizione fondamentale affinché non vi sia obbligo dichiarativo è la mancata percezione di reddito da parte del proprietario. Questa fattispecie deve però essere comunicata all’Agenzia delle Entrate entro tre mesi dalla data in cui ha avuto luogo l’apertura al pubblico;
- gli immobili utilizzati per fini religiosi, purché non dati in locazione;
- gli immobili esclusivamente utilizzati per lo svolgimento di un’attività imprenditoriale, artistica o professionale.
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