Diletta Leotta: per rubarle le foto personali le hanno violato il cloud Apple. Il rischio però riguarda tutti, ecco perché vi consigliamo di prendere alcuni accorgimenti per difendere il vostro smartphone.
Diletta Leotta: come hanno fatto a rubarle le foto private dallo smartphone? Anche la nostra privacy rischia di essere violata dagli hacker? Sì, ed è per questo che dovete informarvi al meglio su come proteggere i dati personali dagli hacker.
Lo scandalo delle foto rubate a Diletta Leotta è stato senza dubbio uno degli avvenimenti di questa settimana ad aver suscitato il maggior interesse tra gli utenti, e non solo tra i fan della bella giornalista Sky. Infatti, dopo che la caccia alle foto personali della Leotta si è conclusa, gli utenti hanno cominciato a chiedersi com’è stato possibile che, in un’epoca dove le grandi aziende investono miliardi nello sviluppo di nuove tecnologie per la protezione della privacy, un hacker sia riuscito a violare lo smarthpone di un personaggio famoso. E non è neppure la prima volta che accade; in rete infatti sono state diffuse molte foto private di personaggi famosi a cui è stato “hackerato” il telefono, come ad esempio Rihanna, Jennifer Lawrence e Kate Upton.
Insomma, il rischio hacker c’è ed è molto alto. Naturalmente il vostro smartphone è meno “appetibile” di quello dei personaggi famosi, ma non per questo potete pensare di essere al sicuro. Ecco perché vi consigliamo di prendere qualche accorgimento prima di scattare delle foto personali con lo smartphone. Infatti, ad oggi ci sono molte trappole che potrebbero far cadere password, account e foto nella mani sbagliate. Nel caso di Diletta Leotta le è stato violato il cloud di Apple, ma il rischio riguarda tutti, anche gli utenti Android.
Prima di darvi alcuni consigli su come proteggervi dagli attacchi degli hacker, vediamo com’è possibile che nonostante gli sforzi fatti sul controllo della privacy, ancora oggi le informazioni personali non sono completamente al sicuro.
Foto personali: come vengono rubate?
Uno dei metodi più utilizzati dagli hacker è anche quello più banale: indovinare la password dell’utente.
Troppe volte gli utenti danno poca importanza alla password, impostandone una banale e facilmente scopribile. Nome del cane, della fidanzata, e data di nascita, sono tutte informazioni facilmente reperibili da chi ha intenzione di accedere al vostro cloud Apple o Google. Questo perché con la diffusione dei social network, e in particolare Facebook, le vostre informazioni personali sono alla portata di tutti.
Luca Becchelli, esperto di sicurezza informatica per il Clusit, ha svelato un altro dei metodi utilizzati dagli hacker per violare la privacy di un utente. Si tratta dell’accesso abusivo alla mail associata al servizio cloud. Infatti, una volta fatto l’accesso, al malintenzionato basta chiedere al servizio cloud di impostare una nuova password ricevendo tutte le informazioni su come fare al vostro indirizzo di posta elettronica.
A tal proposito vi consigliamo di verificare sempre le email che vi arrivano, diffidando da quelle che promettono offerte super vantaggiose o vi comunicano che avete vinto un ricco premio in denaro. Nella maggior parte dei casi si tratta di virus utilizzati per violare l’indirizzo di posta, specialmente quando vi viene chiesto di cliccare su un link.
Il cloud può essere violato anche facendo l’accesso dal vostro smartphone. All’hacker in questo caso basta accedere alla memoria del cellulare grazie all’aiuto di un malware istallato a vostra insaputa, e collegarsi al cloud utilizzando i dati di accesso rubati.
Foto personali rubate: i consigli per proteggersi dagli attacchi
Per difendervi dagli attacchi degli hacker dovrete prendere dei semplici accorgimenti.
Intanto, diffidate da qualsiasi email, messaggio di Whatsapp, o SMS, dove vi viene chiesto di cliccare su un link per usufruire di una vantaggiosa offerta. Ad esempio, in questi giorni su Whatsapp sta girando un messaggio riguardante un concorso a premi Ikea che però non esiste. Lo stesso vale per un buono da 100€ di H&M. Diffidate da queste offerte, oppure rischiate di mettere a serio rischio la vostra privacy.
Inoltre, come abbiamo appena visto, non bisogna trascurare l’importanza della password. A tal proposito vi consigliamo di usare un password manager, ovvero un programma che, oltre ad aiutarvi a creare delle password sicure, memorizza tutte quelle che già utilizzate. Come funziona? È semplice; questi software archiviano i dati di accesso con cui vi siete registrati ai vari siti in un cloud, criptandole. Di conseguenza, ogni volta che dovrete accedere ad un sito dove siete registrati, il software compila automaticamente i campi del nome utente e della password, utilizzando una funzione chiamata form filler.
Quindi, per ogni sito potrete scegliere una password diversa e difficile da indovinare, perché ci penserà il password manager a memorizzarla. L’unica password che dovrete ricordare voi, invece, è quella per accedere al gestore.
Se state cercando un buon Password Manager per proteggere i vostri account, cliccate qui per la nostra guida su come scegliere il migliore.
Per il cloud Apple o Google e per il profilo Facebook, potrebbe esservi utile la “doppia autenticazione”, ovvero quel sistema con cui oltre alla password principale ne riceverete una seconda temporanea via SMS. In questo modo, ogni volta che qualcuno proverà ad accedere al vostro profilo dovrà immettere una seconda password che però non avrà perché la riceverete solamente voi.
Impostare questa funzione su Facebook è molto semplice: nel menù “Impostazioni” cliccate su “Protezione” , “Impostazioni di protezione” e infine attivate il box “Richiedi un codice di sicurezza per accedere al mio account da un browser sconosciuto”.
L’ultimo consiglio che vi diamo è di decidere quali effetti tenere sul cloud e e quali invece no. Alcune foto personali è meglio non metterle in rete, specialmente quelle dove ci sono dei minori. Per memorizzarle scegliete un hard disk esterno, oppure degli armadietti digitali protetti da password e crittografia.
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