Criptovalute: EquaCoin è una truffa? Facciamo chiarezza

C. G.

20 Giugno 2019 - 13:11

EquaCoin è davvero una truffa? Ecco cosa c’è da sapere sulla criptovaluta e sul progetto di Marco Saba

Criptovalute: EquaCoin è una truffa? Facciamo chiarezza

EquaCoin è una truffa? Una domanda che numerosi esperti e osservatori di criptovalute si sono posti negli ultimi anni.

Se da una parte, infatti, in molti sono stati attratti dal conio digitale e (più in generale) dal progetto democratico di Marco Saba, dall’altra non sono mancati i dubbi dei più scettici.

Che cosa ha spinto ad utilizzare le parole “EquaCoin” e “truffa” nella stessa frase e perché alcuni osservatori si sono dimostrati così pessimisti nei confronti del piano? Di seguito una panoramica sulle caratteristiche del progetto, sui suoi obiettivi, e sulle critiche ad esso rivolte.

Cos’è EquaCoin e perché si parla di truffa

EquaCoin è una criptovaluta pensata da Marco Saba, un contabile forense, storico contestatore della contabilità bancaria, che il 12 febbraio del 2018 ha aperto una battaglia legale contro Carige, ancora oggi alle prese con il proprio salvataggio.

Reclamando di aver “scovato” 25 miliardi di euro nei bilanci della ligure, l’uomo ha chiesto al tribunale di Genova il pagamento dell’intera somma. Come ha fatto notare un non troppo recente articolo di La Stampa, Saba ha cercato di agire sulla base del principio: se una cosa trovata non viene reclamata allora diventa di proprietà di chi l’ha scovata.

Ma, tralasciando le vicende giudiziarie, perché la valuta di Saba è stata definita da alcuni una truffa?

Sul sito ufficiale del progetto, EquaCoin viene descritta come una moneta non deflazionistica con un obiettivo meritevole: quello di dar vita a un’economia più democratica.

La criptovaluta è stata lanciata due anni fa ed è stata successivamente listata su Waves Dex. Il 28 febbraio del 2018 è partita l’ICO, ma all’acronimo Saba ha aggiunto anche la lettera D (di “democratico”).

Poi, come ricordato ancora da La Stampa, la società promotrice dell’operazione EquaCoin Ag situata in Svizzera è finita in liquidazione.

Diversi gli elementi che i detrattori del progetto hanno preso in considerazione per definire EquaCoin una truffa: l’assenza di un algoritmo proprietario e l’esistenza di un vago meccanismo di stabilizzazione del prezzo sono stati sicuramente i più evidenti.

Come funziona EquaCoin?

Innanzitutto, le conversazioni tra gli utenti avvengono su un grande gruppo Telegram rinominato “Reddito Universale”. Il progetto, si legge sul manifesto dello stesso:

“si propone di ribaltare il paradigma della scarsità che ha creato nei secoli una società senza etica ed ha molto spesso contribuito alla infelicità degli individui, quando non a morte e distruzione.”

EquaCoin, continua il testo:

“è una moneta che supporta altre monete nell’ambito dello spazio EquaZone al fine di realizzare il pieno compimento del progetto etico alla sua base.”

Il suo obiettivo? Quello di creare un reddito universale da corrispondere mensilmente ai membri dell’ecosistema EquaZone, caratterizzato da transazioni peer-to-peer e da piattaforme commerciali di buy e sell.

Ancora secondo il manifesto, quello di Marco Saba è un sistema monetario alternativo in grado di creare moneta (circa 1.000 euro al mese) e di distribuirla sui wallet dei partecipanti. Un denaro questo, spendibile però solo “nel circuito di tutti gli utenti”.

Ciò che ha spinto a storcere il naso e in alcuni casi a parlare di truffa è il fatto che i soldi sono distribuiti a costo zero e non sono soggetti ad alcun tipo di interessi. In EquaZone ogni moneta strutturale ha lo stesso valore del conio di riferimento (cioè 1 euro scritturale = 1 euro BCE). Ma in che modo avviene concretamente la stabilizzazione del prezzo?

“Questo reddito è infatti mirato a ridare alla gente capacità di spesa e di consumo, quindi di ripartire economicamente sia come individui e famiglie, sia come corpo sociale, liberandosi dalla carestia monetaria creata ad arte dal cartello bancario privato attraverso il ricatto del rating sui governi indebitati verso di esso.”

Secondo i critici, su Telegram Marco Saba e i suoi seguaci cercherebbero di convincere gli utenti ad acquistare EquaCoin con la promessa di reddito universale, ossia con la promessa di vedersi garantiti mensilmente €1.000 scritturali, spendibili solo acquistando moneta necessaria a compiere le transazioni e vendendo tramite PayPal o ricariche PostePay intestate a Saba.

Astenendoci dal giudicare l’esistenza o meno di un truffa su EquaCoin, quello che preme ricordare è che oggi il mercato del denaro virtuale è diventato più “pericoloso”. Si pensi soltanto all’allarme lanciato qualche settimana fa dalla Consob, che ha parlato di truffe in deciso aumento nel comparto criptovalute. Un consiglio a chi scegli di avventurarsi in questo settore? Come in ogni investimento, accertarsi della legalità e della fattibilità dello stesso cercando di stare lontani da guadagni troppo facili.

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# Truffa

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