L’analisi tecnica e quella fondamentale sono le due scuole di pensiero che percorrono in lungo e in largo i mercati finanziari.
Come anticipato, l’analisi tecnica si concentra sui movimenti dei prezzi di una coppia valutaria (o di un altro titolo) per prevederne i movimenti futuri.
L’analisi fondamentale, invece, guarda agli aspetti prettamente economici, cosiddetti fondamentali dell’economia.
Vediamo di capire meglio quali sono le differenze tra questi due approcci e scopriamo come utilizzarli insieme per analizzare l’andamento dei mercati finanziari.
Le differenze
Grafici vs. Statistiche
Il primo approccio di un analista tecnico è l’analisi dei grafici, mentre il punto di partenza per un analista fondamentale è l’esame delle statistiche e dei bilanci.
Osservando i dati sui bilanci, sul mercato del lavoro e sulla produzione (ad esempio), l’analista fondamentale tenta di determinare l’andamento di un’economia e, di conseguenza, posizionarsi sul mercato. Volendo semplificare, anche se l’analisi fondamentale si spinge oltre questo semplice assunto, l’analista fondamentale cerca di stabilire quale sia il valore intrinseco di un’economia (o di un’azienda).
Al contrario, gli analisti tecnici ritengono che non sia necessario analizzare i fondamentali di un’economia perché questi sono già insiti nel prezzo del titolo cui ci riferiamo. I «tecnici», in sostanza, ritengono che tutte le informazioni di cui possono aver bisogno sono insite nei grafici.
Orizzonti temporali
L’approccio dell’analisi fondamentale si concentra su un arco temporale sicuramente più lungo rispetto a quello dell’analisi tecnica. Mentre l’analisi tecnica può essere impostata su diversi timeframe che vanno dagli anni ai minuti, l’analisi fondamentale deve necessariamente fare riferimento ai dati nel corso del tempo.
La diversa natura di questo approccio spiega, in realtà, la differenza intrinseca nei due approcci. Infatti, può volerci del tempo perché l’andamento dei fondamentali di un’economia o un’azienda si riflettano sul prezzo del titolo. In questo senso si colloca dunque il cosiddetto value investing che parte dall’assunto che i prezzi di un determinato titolo tendano a correggersi e raggiungere il giusto livello soltanto nel tempo. E questo «tempo» può variare in mesi, oppure anni.
Fare Trading vs. Investire
La differenza temporale che caratterizza analisi tecnica e fondamentale si riflette nello stile col quale ci si approccia ai mercati. Anche se lo scopo di vendere/acquistare per generare profitto è all’origine di entrambi gli approcci, in generale l’analisi tecnica è molto utilizzata nell’attività di trading, laddove quella fondamentale è lo strumento di chi decide di investire. Secondo un modo di dire piuttosto convenzionale e diffuso sui mercati:
l’investitore compra un titolo che ritiene possa aumentare di valore, il trader compra un titolo che spera di poter vendere a qualcun altro ad un prezzo maggiore.
Analisi Tecnica e Fondamentale possono coesistere?
Sebbene analisi tecnica e fondamentale siano considerate come poli opposti, molti partecipanti attivi sul mercato ne hanno fatto una combinazione vincente. Ad esempio alcuni analisti fondamentali utilizzano gli strumenti dell’analisi tecnica per individuare i momenti migliori per entrare sul mercato.
Non di meno, molti analisti tecnici sfruttano i fondamentali economici a supporto dei segnali tecnici. Ad esempio, se un pattern tecnico sul grafico ci indica la possibilità di vendere, possiamo fare riferimento ai dati fondamentali per ottenere una conferma di questo pattern.
Un mix di analisi tecnica e fondamentale non è ben accolto dagli «estremisti» di entrambe le scuole di pensiero, ma è innegabile il beneficio che possiamo trarre comprendendo appieno la forma mentis dell’analista tecnico e di quello fondamentale.
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