“Ho letto su Internet che”: i pericoli dei dottori scavalcati dalla rete

Francesco Lucchetti

5 Dicembre 2015 - 16:42

L’accesso al web offre una mole di (dis)informazioni che tormenta i professionisti con il tipico “ho letto su internet che...”. Si chiama disintermediazione e ci fa credere tutti dottori. Quali sono i rischi di questo fenomeno?

“Ho letto su Internet che”: i pericoli dei dottori scavalcati dalla rete

“Ho letto su internet che...”, la tipica introduzione che tormenta oramai tutti i medici, avvocati, professionisti d’ogni ambito e addirittura insegnanti. L’epoca di internet ci regala l’accesso a un’immane quantità di informazioni, corrette e sbagliate, che tendono a scavalcare le conoscenze delle persone: il fenomeno che dilaga si chiama “disintermediazione”.

La diffusione sempre più capillare di dispositivi d’ogni tipo rende facile l’accesso ad internet a fette di popolazione sempre maggiori e questo è anche uno dei grandi obiettivi dei nostri governi, ma le grandi opportunità sono fiancheggiate da grandi rischi, ecco perché.

Cosa significa “disintermediazione”?

Il fenomeno della disintermediazione descrive originariamente la tendenza a scavalcare reti di vendita e di distribuzione nell’ambito economico. Con la diffusione di internet vengono ad essere progressivamente scremati tutti gli intermediari che intercorrono tra il produttore e il consumatore: vendita e distribuzione di beni e servizi riescono così a raggiungere i consumatori finali in maniera più diretta.
Ci si aspettava così un enorme vantaggio in termini economici per i consumatori, in realtà nella maggior parte dei casi questo ha permesso solo ai produttori di guadagnare di più, lasciando ai consumatori finali l’illusione del risparmio. Per non parlare del grande numero di posti di lavoro andati in fumo.

Con internet siamo davvero tutti dottori?

La disintermediazione è andata oltre i canali di vendita ed ha abbracciato via via una molteplicità di altri settori. Grazie all’accesso al web, nell’epoca di Google e di Wikipedia qualsiasi nostro dubbio viene ad interfacciarsi immediatamente con la rete e molto spesso questo approccio taglia il contatto con i veri esperti: medici, giuristi, professionisti sanitari, economici e di ogni natura. Tra il paziente/cliente e l’informazione viene quindi a mancare l’intermediazione del professionista, è davvero un vantaggio?

I rischi della disintermediazione

Come noto, internet mette a disposizione una mole di contenuti che possono rivelarsi informazioni ottime o del tutto fuorvianti, inoltre è dietro l’angolo il rischio che, per una persona non esperta in un determinato settore, informazioni giuste possano essere decontestualizzate e interpretate in maniera totalmente errata. La domanda è: siamo davvero in grado di scegliere l’informazione che ci serve e di interpretarla nel modo corretto?
Il fenomeno della disintermediazione tende a far perdere il contatto con quei professionisti che hanno alle spalle anni di studi e un bagaglio di conoscenze ed esperienze fondamentali ed insostituibili. Internet offre un grande contributo con la sua funzione di canale per la condivisione del sapere e la tecnologia ci garantisce un’estensione del nostro patrimonio conoscitivo, ma solo la professionalità e l’esperienza umana possono arricchire i dati di significato.

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