La raccolta firme per l’abrogazione della riforma della scuola è partita con successo. Cosa succederà alla Buona scuola?
E’ partita l’iniziativa degli insegnanti che chiedono l’abrogazione della Buona scuola, la riforma della scuola approvata dal Governo Renzi.
Lo scorso week end, infatti, ha preso il via in tutta Italia la raccolta firme per chiedere l’indizione di un referendum abrogativo; sabato 9 e domenica 10 aprile in molte piazze italiane sono stati allestiti i banchetti per la sottoscrizione dei quattro quesiti referendari con cui si vuole abrogare i punti critici che sono contenuti all’interno della tanto contestata riforma del sistema scolastico.
La scuola rimane quindi al centro del ciclone, dopo le polemiche che stanno investendo il Concorso scuola 2016 in seguito soprattutto alla sentenza del Tar del Lazio.
Ma cosa succederebbe nel caso passasse il referendum abrogativo sulla Buona scuola?
Referendum Buona scuola: quali sono i punti?
Innanzitutto iniziamo con il vedere quali sarebbero i punti toccati dal referendum sulla Buona scuola.
I quesiti sono quattro e mirano all’abrogazione di altrettanti punti presenti nella riforma della scuola e, nello specifico:
- dei poteri concessi ai dirigenti scolastici;
- del bonus scuola per gli istituti privati;
- della previsione dei Comitati di valutazione;
- dell’obbligatorietà dell’alternanza scuola-lavoro.
Referendum Buona scuola: buona l’affluenza per la raccolta firme
La raccolta firme che mira a indire un referendum abrogativo sulla riforma della scuola è stato promosso da diverse associazioni e sigle sindacali tra cui spiccano Usb, Unicobas, Cobas, Gilda, Flc-Cgil, Sgb, Cub, Lip, Coordinamento nazionale scuola della Costituzione, Mida, Adida, Adam, Retescuole e Illumin’Italia.
I primi numeri di questo week end sono stati positivi, soprattutto a Bari e Roma città che hanno mostrato la maggiore affluenza. Nel capoluogo pugliese in sole 24 ore sono state raccolte più di 800 firme, tra le quali spicca quella di Michele Emiliano, governatore della Regione Puglia.
Referendum Buona scuola: cosa potrebbe succedere?
Cosa potrebbe succedere qualora passasse il referendum sulla Buona scuola? Si potrebbe arrivare all’abrogazione dei punti della riforma della scuola incriminati? La questione è ancora controversa.
La raccolta firme che chiede l’abrogazione della Buona scuola si fonda principalmente sulla presunzione di incostituzionalità dell’affidamento dei poteri ai dirigenti scolastici, in base a quanto disposto dalla Legge di Stabilità; secondo i promotori, infatti, tale disposizione violerebbe l’articolo 33 della Costituzione sulla libertà di insegnamento.
Sulla questione si era già espressa la Corte di Cassazione che aveva smentito la tesi affermando che non vi sia prova che i poteri del dirigente scolastico possano limitare la libertà di insegnamento.
Nel caso di eventuale approvazione della Corte di Cassazione, sarebbe la Corte costituzionale a essere chiamata in causa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA