Gli stipendi di laureati e diplomati sono quasi uguali, ma i primi aumentano di meno secondo un rapporto Istat sui differenziali retributivi in Italia. Anche il gender gap diminuisce, ma non troppo.
Gli stipendi dei laureati aumentano di meno rispetto a quelli dei diplomati. Il gender gap dall’altro lato si assottiglia, anche se la parità di salario tra uomini e donne è ancora lontana dall’essere raggiunta.
L’Istat ha diffuso l’ultima analisi, con relativi dati dell’anno 2017, sul differenziale retributivo in diverse aree e settori, analizzando i cambiamenti avvenuti negli ultimi quattro anni negli stipendi in diverse aree del Paese e settori.
Analizza infatti gli stipendi dei laureati in rapporto a quelli dei diplomati, il differenziale tra uomini e donne, ma anche per aree geografiche tra Nord e Sud del Paese.
Abbiamo già visto qual è la differenza di stipendio tra laureati e diplomati, vediamo ora quali sono i risultati della ricerca, i valori percentuali degli stipendi dei laureati oggi rispetto al 2014 e in che modo il gender gap, la differenza retributiva tra uomini e donne, si assottiglia.
Gli stipendi dei laureati aumentano meno di quelli dei diplomati
Gli stipendi dei laureati aumentano di meno rispetto a quelli dei diplomati, ma ancora la laurea vale di più a livello retributivo.
L’Istat ha messo in evidenza con i dati diffusi sul differenziale retributivo, come un laureato (anche solo con una laurea triennale) abbia una retribuzione oraria il 20% maggiore rispetto a un diplomato, ma l’aumento del premio retributivo in busta paga è in calo rispetto al 2014.
- stipendio diplomato: 11,54 euro;
- stipendio laureato: 13,85 euro;
Nel 2014 il premio retributivo per i laureati era del 21,2%, nel 2017 decisamente in calo. L’aumento passa:
- da 13,83 euro a 13,85 euro per i laureati;
- da 11,41 euro a 11,54 euro per i diplomati;
I dati dell’Istat dimostrano anche una differenza tra Nord e Sud del Paese sempre in rapporto all’anno 2017 e parlando sempre di retribuzione mediana oraria:
- a Sud la retribuzione media oraria è di 10,25 euro;
- a Nord-ovest è pari a 11,91 euro;
La differenza tra Nord e Sud del Paese sta anche nel numero dei rapporti di lavoro:
- Sud: 17,1%;
- Isole: 6,7%;
- Nord-ovest: 31,4%;
Anche lo stipendio orario dei giovani tra i 15 e i 29 anni è minore rispetto agli over 50. I primi infatti hanno una retribuzione media pari a 10,03 euro, i secondi pari a 12,46 euro.
Dopo aver visto gli stipendi dei laureati e di come aumentino di meno a causa di un premio retributivo in calo, scopriamo in che modo il gender gap si assottiglia.
Stipendi e più laureate: il gender gap si assottiglia ma non troppo
I dati dell’Istat sul 2017 analizzano anche gli stipendi delle laureate, che sono di più rispetto ai colleghi maschi; il gender gap sembra assottigliarsi, ma non troppo perché la differenza retributiva tra uomini e donne ancora permane.
Le differenza di retribuzione mediana oraria tra uomini e donne vale un 7,4%. Stando ai dati del 2017, pur essendo maggiori le laureate, le donne hanno uno stipendio che è di oltre 3 euro all’ora inferiore agli uomini e anche il premio retributivo delle prime, legato alla laurea, è la metà: per gli uomini è del 14,3%.
Le donne inoltre sono maggiormente svantaggiate ovunque al Sud rispetto al Nord dell’Italia. La differenza di stipendio tra uomini e donne, quello che ormai conosciamo come gender gap, non è annullato, ma è diminuito rispetto al 2014:
- nel 2014 il differenziale retributivo era del +8,8%;
- nel 2017 il differenziale retributivo era del + 7,4%.
Questo significa che la retribuzione delle donne ha subito un aumento rispetto agli uomini, per le prime infatti è aumentata del 2,4% per gli uomini del solo 1%.
Guardando i dati e la percentuale del differenziale le donne prendono uno stipendio orario di 10,81 euro, il 7,4% in meno rispetto ai colleghi maschi che prendono 10,61 euro.
La forbice è sempre più stretta, gli stipendi tra uomini e donne sono un po’ più vicini, ma la strada per la parità salariale è ancora in salita.
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