L’UE vieta le batterie non ricaricabili: cosa cambia e da quando

Marta Zanierato

25 Marzo 2022 - 23:34

Solo batterie ricaricabili entro il 2024: questo il piano dell’Ue. Vediamo meglio in che cosa consiste.

L’UE vieta le batterie non ricaricabili: cosa cambia e da quando

Nonostante le batterie ricaricabili esistano da tempo, ancora molte persone si affidano alle pile tradizionali, quelle cioè che una volta esaurite vanno gettate via.
 
Le cose però cambieranno presto: l’Unione europea, infatti, prevede un futuro fatto esclusivamente di batterie ricaricabili e sostituibili.

E non solo. Un carica batterie universale per tutti i device, o quasi: questa è la richiesta della Commissione europea ai produttori di tablet, smartphone e di tutti gli altri dispositivi elettronici. Una proposta che non solo vuole agevolare i consumatori facendogli risparmiare l’acquisto di un cavo per ogni periferica, ma vuole anche abbattere la produzione sempre crescente di rifiuti elettronici.
 
Imponendo l’uso di batterie più efficienti e più facili da smaltire, l’Ue rivoluziona il mercato dell’elettronica anche perché questa manovra non riguarderà solo i piccoli oggetti elettronici come quelli appena citati, ma anche i veicoli elettrici a due e quattro ruote, cui dovranno essere destinate batterie catalogate secondo una nuova tassonomia.

Perché l’Ue vieta le batterie ricaricabili?

Tutto ciò che è dotato di una batteria, secondo la proposta europea, deve servire al Green Deal, il piano con cui l’Europa vuole raggiungere la neutralità climatica. Lo scopo è ridurre gli sprechi e rendere questo settore un po’ più sostenibile.

Ogni anno in Europa si consumano ogni 1,9 milioni di tonnellate di batterie. Diversamente da ciò che accade per il recupero del rame, del nichel e del cobalto, il riciclaggio delle batterie agli ioni di litio è tanto costoso da costringere l’industria del settore a rinunciarvi.
 
La proposta, come si legge nella nota di Bruxelles,

“Mira a rafforzare il funzionamento del mercato interno, promuovere un’economia circolare e ridurre gli impatti ambientali e sociali in tutte le fasi del ciclo di vita della batteria. L’iniziativa è strettamente collegata al Green Deal europeo, al Piano d’azione per l’economia circolare e alla Nuova strategia industriale.”

Che cosa cambierà? 

Il pacchetto di norme varato dall’Ue e dedicato alle batterie dovrebbe entrare in vigore entro il 2024. Le novità sono le seguenti:

  • Il primo step del piano dell’Ue prevede una nuova categorizzazione delle batterie, una serie di regole che possano essere seguite in egual modo da tutti i produttori. La prima di queste regole, per esempio, è che entro il 2030, vengano prodotte batterie con una percentuale minima di componenti riciclate (percentuale destinata a salire ancora entro il 2035); 
  • il secondo step vede obbligatorio l’inserimento, all’interno dei prodotti elettronici, di batterie che possano essere facilmente sostituibili dall’utente e quindi da chiunque e in modo facile; 
  • le batterie di ricambio dovranno essere reperibili per 10 anni dalla data di uscita del prodotto;
  • la proposta dell’Ue riguardo le batterie inoltre prevede l’eliminazione delle pile non ricaricabili. Entro il 2023 queste batterie dovranno essere etichettate come “non ricaricabili” in modo chiaro e inequivocabile; entro il 2027 invece dovranno sparire completamente dal mercato, lasciando posto esclusivamente a quelle ricaricabili.

Sembra che il nuovo pacchetto di norme sia destinato a scuotere il mondo dell’elettronica di consumo. Infatti, eliminare le pile non ricaricabili significa dire addio a quelle tradizionali, il che comporterà non solo una spesa iniziale maggiore per gli utenti, ma un investimento enorme per le aziende che dovranno convertire le proprie linee produttive e adattare il proprio business alla nuova normativa. 
 
Sforzi non da poco per i produttori, che da tempo propongono design che rendono impossibile la sostituzione della batteria da parte del consumatore. Per le grandi società tecnologiche significa rivedere i propri piani per il futuro, modificare progetti già collaudati e trovare soluzioni alternative, sia ingegneristiche che estetiche.
 
Al momento tutto questo non è ancora una certezza ma la proposta, votata per la prima volta il 10 febbraio, ha raccolto 74 voti a favore e 8 contrari, con solo 5 astenuti. 

Da quando?

Le nuove regole dovrebbero entrare in vigore dal 2024. Entro quell’anno le pile non ricaricabili dovranno essere etichettate come tali, ed entro il 2027 dovranno lasciare spazio a quelle riutilizzabili di buona qualità, capaci di resistere a un numero minimo di cicli di ricarica. 

Salvo qualche eccezione non ancora chiara, la proposta Ue riguarderà ogni tipo di batteria, indipendentemente dalla forma, dalla composizione chimica, dalla dimensione e dal loro uso. Ciò include anche le batterie industriali, usate per esempio per lo stoccaggio di energia. 

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